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Kazuo Ueda torna a parlare: yen recupera per poche ore. Rialzi dei tassi anticipati secondo il governatore
A Tokyo continua una curiosa danza fatta di dichiarazioni, minacce di intervento e più in generale di una certa confusione su quelle che saranno le prossime mosse di Bank of Japan in termini di tassi, e di conseguenza su quelli che saranno gli effetti su uno Yen in crisi e che veleggia, o forse sarebbe il caso di dire veleggiava, vicino alla soglia dei 152, linea rossa che almeno secondo BoJ e il dicastero giapponese delle finanze non dovrebbe essere superata. È tornato a parlare con la stampa, per la prima volta dal recente rialzo dei tassi, Kazuo Ueda, governatore di BoJ.
Ed è stato un intervento che ha dato una mano a JPY, che si è riportato sotto 151, con Ueda che ha lasciato intendere che in realtà un ulteriore rialzo dei tassi potrebbe arrivare prima di quanto i mercati abbiano preventivato. Un effetto annuncio che almeno per ora ha funzionato, per quanto in quantità ridotta, tenendo anche conto di quanto di altro sta avvenendo sia sui mercati, sia ai piani alti della politica monetaria degli Stati Uniti d’America.
Un breve sospiro di sollievo per lo yen: che succede?
Un breve respiro di sollievo, che convince ancora poco i mercati, soprattutto in un venerdì che vedrà l’arrivo di importanti dati dal mercato del lavoro USA. Kazuo Ueda è tornato a parlare in pubblico, e per quanto abbia ancora fatto ricorso ad un gioco di equilibrio e di misurazione delle parole utilizzate, i mercati hanno interpretato il suo ultimo intervento come un chiaro segnale della possibilità di ulteriori rialzi prima di fine anno, e soprattutto prima di quanto si aspettino i mercati.
Un effetto annuncio che però è durato relativamente poco, con lo yen che ha finito per perdere parte dei gain conseguiti in seguito alla pubblicazione dell’intervista durante le ore successive. La novità è però anche quella di una maggiore apertura di Ueda a parlare di tassi futuri: per quanto non siano state fornite date precise, è apparsa come chiara a tutti gli analisti la volontà di aprire a possibilità che soltanto poche settimane fa non erano assolutamente sul tavolo.
Tutto questo prima di un venerdì che potrebbe essere di passione per i mercati del Forex, tenendo conto degli importanti dati che arriveranno per il mercato del lavoro USA e che potrebbero offrire un quadro leggermente più chiaro sulle possibili mosse future di Federal Reserve.
Intanto Kashkari parla della possibilità che non ci siano tagli
Nella tarda serata di ieri, Neel Kashkari ha affermato di aspettarsi due tagli nel corso del 2024 (è tra i più hawkish in questo senso), ma anche di essere pronto a votare zero tagli nel caso in cui l’inflazione non dovesse continuare a tornare verso il 2%. I dati di gennaio e di febbraio avrebbero dato manforte all’anima da falco di uno dei governatori delle sedi locali di Fed da sempre più a favore dell’ormai celebre high for longer.
Il solito carosello di interventi di governatori di Fed continua dunque a agitare un mercato in cerca di certezze ormai da troppo tempo e che evidentemente non si aspettava in alcun modo la possibilità di un dollaro così forte in apertura di 2024.
Un dollaro forte che, come abbiamo raccontato ieri proprio su queste pagine, è in realtà un problema per diversi paesi e diverse economie, a partire da Istanbul e per finire a Tokyo, come ha confermato la vita assai breve del recupero di poche ore fa. Oggi occhi puntati ai dati sul mercato del lavoro, per quanto come ha ricordato Kashkari il livello di aumento dei prezzi sarà comunque da tenere sotto osservazione prima di poter prendere una decisione.