News, Forex

Banca centrale indonesiana interviene su IDR. Lira turca recupera dopo elezioni, occhi puntati su Tokyo

Avatar di Gianluca Grossi
Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
Scopri i nostri principi editoriali

La banca centrale indonesiana ha deciso di intervenire direttamente sul mercato valutario spot e anche con il ricorso a NDF a sostegno della valuta locale, che veniva scambiata prima dell’intervento a minimi che non si facevano registrare da più di 4 anni. Una situazione che ha dunque comandato l’intervento da parte della massima autorità di politica monetaria dell’Indonesia, con un intervento che si è reso necessario anche per le forti performance del dollaro USA sulle piazze internazionali, complici dati macro che sembrerebbero allontanare ulteriormente la possibilità di tagli ai tassi a Washington.

Una settimana che si apre nel modo più confuso possibile sulle piazze del Forex. La lira turca, dopo una leggera flessione post-elettorale sembrerebbe aver recuperato in modo consistente, confermando così la fiducia di mercati per il proseguimento delle politiche monetarie restrittive della banca centrale di Ankara. Proseguimento che è stato confermato anche dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che nonostante la pesante sconfitta elettorale in tutte le principali città del paese, continuerà lungo un percorso di lotta all’inflazione che sembrerebbe però essere diffusamente impopolare, almeno con questa intensità, tra l’elettorato.

Interviene la banca centrale indonesiana

Dollaro forte manda in crisi rupia indonesiana: arriva l’intervento della banca centrale

La rupia indonesiana conferma uno stato di assoluta debolezza, che una volta raggiunti i livelli più bassi contro il dollaro USA da quattro anni a questa parte, ha spinto la banca centrale a intervenire, con acquisti sia spot sia tramite NDF. Interventi per ora che mancano di organicità e che hanno tutto l’aspetto di un intervento spot e teso a cercare di risolvere la situazione soltanto sul breve.

A esercitare pressioni importanti sulla rupia il trend negativo di medio periodo dello yuan, insieme a un piano di spesa pubblica che diversi operatori di mercato ritengono troppo vasto per le casse statali e che finirà per esercitare pressioni anche sui bond del paese, già diventati meno appetibili per gli investitori.

Una situazione dunque, anche sulla carta, difficile da correggere con un intervento spot sul mercato, fatto di acquisti di rupie indonesiane e di scarico di dollari americani, intervento che anche sul breve ha avuto però un impatto assai limitato. Una situazione che andrà analizzata e seguita anche nei prossimi giorni, dato che rimane una delle più interessanti in evoluzione nel Lontano Oriente.

IDR rimarrà sotto osservazione

Altri lidi, stessi problemi: Yen e Lira Turca sotto osservazione

Ci sono problemi simili a Tokyo, dove si continua a costeggiare il livello che a rigor di logica – e secondo i numerosi avvisi della stessa banca centrale – dovrebbe essere quello che garantirebbe un pronto intervento a mercato. Intervento che non sembrerebbe essersi ancora materializzato.

Ne discute oggi Yujiro Goto, capo della divisione Yen da Nomura, che indica un intervento possibile con target di 5 yen nei confronti del dollaro USA, ovvero un intervento che riporterebbe JPY tra i 146 e i 147 per singolo greeback. Una situazione anche questa però in evoluzione e che andrà seguita anche nei prossimi giorni.

Ci sono poi non-novità da Ankara. Nel discorso in cui ammetteva la brutta sconfitta per il suo partito, il presidente della Repubblica Turca Recep Tayyip Erdogan ha confermato la volontà del governo nazionale di sostenere una politica monetaria restrittiva fino a quanto non si sarà tornati su livelli più tollerabili di inflazione.

Sembrerebbero, per il momento, scartate le ipotesi di chi immaginava il governo nazionale pronto a invertire rotta – tornando dunque a tassi più bassi – in seguito alla sconfitta elettorale. TRY ha recuperato qualche decimo percentuale nei confronti del dollaro, segno che le preoccupazioni elettorali sulla lira turca erano, ancora una volta, certamente esagerate. Anche per TRY si apre però una settimana che meriterà la massima attenzione da parte dei trader e degli operatori finanziari su questa piazza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *