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Lira Turca: governatrice parla di ritorno alla normalità
È già tempo di tirare i remi in barca in Turchia (e per la lira turca), o quasi. La governatrice della banca centrale di Ankara, Hafize Gaye Erkan, ha infatti ricordato a mercati e astanti che il ciclo di politiche monetarie restrittrive è quasi al termine, per quanto si rimarrà probabilmente su tassi così alti molto a lungo. Questo all’interno di una più ampia richiesta anche agli investitori stranieri per la considerazione di acquisto di bond denominati in lira turca.
Bond che sono prezzati in modo conveniente, a patto che quanto affermato da Erkan avrà effettivamente luogo. Qualcosa che interesserà anche i mercati Forex con la Lira Turca che difficilmente recupererà a grandi falcate, ma che al tempo stesso dovrebbe aver raggiunto ormai una sorta di tetto massimo nei confronti delle principali valute internazionali. Altro obiettivo di questo invito all’investimento, la possibilità di utilizzare tali proventi anche al fine di rifocillare riserve che sono oggi in via di ricostruzione.
Tra un anno un contesto di maggiore normalità
Il messaggio di Hafize Gaye Erkan è chiaro: siamo al picco delle politiche monetarie restrittive per Ankara e tra un anno dovrebbe esserci una situazione più normale, sia in termini di inflazione sia in termini di tassi, cosa che renderebbe conveniente per la governatrice della banca centrale turca valutare, per gli investitori stranieri, esposizione verso bond e lira turca già da adesso.
Sarà dunque una cura sì da cavallo, ma che non potrà durare in eterno e dopo il picco ci sarà modo di tornare su livelli di tassi più normali. Ci sarà comunque ancora tempo per rivedere un riavvicinamento sostanziale tra tassi in Turchia e quelli delle principali economie del pianeta, cosa che lascerà del tempo per valutare anche quale potrebbe essere il percorso futuro della lira turca sulle principali piazze internazionali.
Quanto si dovrebbe guadagnare in termini di differenziali dei tassi sarà contrastato dall’altro lato da un’importante spesa per riempire di nuovo i forzieri di pregiata valuta estera, forzieri ormai quasi vuoti dopo anni di politiche monetarie non ortodosse, anni di politiche monetarie non ortodosse che avevano anche causato, prima gradualmente poi su ritmi accelerati la fuga di capitali stranieri.
L’appello di Erkan cruciale anche per la normalizzazione della lira turca
L’ingresso di capitali esteri anche nel finanziamento del debito pubblico sarà fondamentale per tornare alla normalità anche per la lira turca. Una normalità che dovrà essere sfruttata, e questo sembrerebbe essere il progetto del ministro delle finanze Mehmet Şimşek, che ha intenzione di appunto riportare i forzieri della banca centrale in condizioni di normalità in termini di riserve di valuta estera.
Rimarrà simbolico e anche tecnico il livello delle 30 lire per acquistare un dollaro, tasso di riferimento che rappresenta i 150 yen contro il dollaro di Bank of Japan, per quanto le possibilità della banca centrale turca di intervenire siano certamente ridotte.
Il meccanismo sarà dunque quello che vorrebbe essere innescato dall’appello ai capitali stranieri da parte di una governatrice che oggi è uno dei volti più credibili del nuovo corso turco. Un nuovo corso che sarà certamente di lacrime e sangue, che sta causando già non pochi malumori tra le imprese (che non sono più “drogate” da tassi artificialmente bassi) e che però sembra essere ad oggi l’unico possibile percorso verso la normalità dell’economia turca.
Economia che potrebbe tornare prepotentemente a dire la sua in una sorta di +seconda stagione* per le economie emergenti, sfruttando forse anche la debacle cinese.
In mezzo a questi pur ambiziosi progetti, il ritorno alla normalità di una lira turca divenuta nel corso degli ultimi anni un pariah del mercato Forex.