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Mercati ancora ad alta tensione: USD vola sulle attese di un FOMC più hawkish del solito. Appuntamento stasera

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Dollaro ancora sugli scudi in attesa del FOMC, che alle 20:00 ora italiana deciderà di non decidere, ovvero di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento negli Stati Uniti d’America. Trattandosi della più importante delle valute, e del più importante dei mercati finanziari, tutto il settore finanziario sta risentendo di questa crescente tensione, che però dipende di più da quello che Jerome Powell proferirà nella consueta conferenza stampa delle 20:30, sempre ora italiana. Una conferenza stampa che, come negli ultimi appuntamenti del FOMC, sarà oggetto di analisi in tempo reale tanto da parte di chi investe, quanto degli analisti le cui conclusioni finiscono per impattare in modo deciso sui mercati.

Saranno ore di passione, di una giornata comunque che fino all’apertura delle piazze americane sarà caratterizzata da volumi bassi e dunque maggiormente aperti a forti variazioni. Questo in virtù del fatto che le piazze di New York saranno tra le poche aperte oggi, primo maggio, giorno festivo nel grosso del pianeta. Una tensione che si risolverà però entro poche ore, con Federal Reserve che pur temporeggiando potrebbe, finalmente, offrire una direzione più chiara ai mercati.

Stasera tutto il mondo ascolterà le parole di Jerome Powell

Confusione sui mercati in attesa delle parole di Powell

Sapevamo già che si sarebbe trattato di una settimana di grande passione per tutti i mercati finanziari e anche per quelli del Forex. Le situazioni che stanno infatti arrivando ad una sorta di soluzione, per quanto momentanea, sono diversi. Ad animare i mercati nelle ore di avvicinamento al FOMC sono stati infatti diverse questioni: quella dello yen, salvato in corner da un intervento della banca centrale – almeno secondo il sospetto più comune.

C’è poi la questione dei tassi negli USA. L’inflazione, almeno dalle parti di New York e di Washington non è certamente delle più tranquille: tutti gli indicatori del livello dei prezzi infatti segnalano una persistenza dell’inflazione che potrebbe allungare – e di parecchio – il ritorno al target del 2%. Situazione che potrebbe invogliare i falchi di Fed a proporre addirittura un ulteriore rialzo nei prossimi incontri, per quanto questa sia, almeno per ora, un’ipotesi assai remota.

E che conta a poco per ora: a preoccupare sono le analisi di diverse banche d’affari negli USA, che non vedono più tre tagli per il 2024, talvolta ne vedono 2 e in alcuni casi, minoritari ma esistenti, addirittura uno soltanto. Una situazione che non può rinforzare il dollaro sulle piazze internazionali e che continuerà a esercitare pressioni importanti su tutti le altre valute.

USD al centro degli equiibri dell’economia mondiale

Mercati risk on in sofferenza: ma quanto può durare la corsa del dollaro?

I mercati cosiddetti risk on, in quella che è appunto una giornata molto particolare per via delle festività celebrate quasi ovunque, tranne appunto a Washington e New York. Basti guardare, per rendersi conto della particolarità della giornata che stanno affrontando i mercati, l’andamento di Bitcoin, che pur avendo relativamente poco a che fare con il mercato del Forex classico, si trova a scontare problematiche importanti nel giro delle ultime 24 ore, complici appunto i venti favorevoli ai falchi che spirano dalle parti di Federal Reserve.

Sarà estremamente difficile prepararsi a una volatilità che potrebbe diventare esplosiva in avvicinamento alle parole di Powell e che ad ogni frase di quello che oggi è l’uomo più potente del mondo, avere degli ulteriori picchi. Per quanto i mercati sembra che siano già convinti – ovvero che abbiano già scontato una Federal Reserve dai toni molto hawkish – potremmo avere ancora delle sorprese. Quello che sembrerebbe però essere valido all’interno di questa giornata molto tesa è che i mercati abbiano già reagito. E che mandare il dollaro ancora su servirà un Jerome Powell estremamente più duro di quanto sarebbe lecito aspettarsi.

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