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Novo Nordisk: -24% a patologie gravi con Wegovy
I dati che arrivano dai test su Wegovy fanno brindare Novo Nordisk. Il farmaco della società danese sarebbe responsabile di un calo del 18% del rischio di morte secondo test che sono stati condotti dalla stessa azienda. Il medicinale, che è già una star delle vendite negli Stati Uniti e anche altrove, spera così di entrare come farmaco coperto tanto dalle compagnie assicurative quanto da diversi sistemi sanitari nazionali, un’evenienza che aiuterebbe a migliorare vendite già straordinarie.
Vendite straordinarie che sono state il carburante per una crescita incredibile per il titolo, ormai al vertice della capitalizzazione di mercato per le azioni europee e che continuerà a essere fondamentale nonostante l’arrivo di diversi concorrenti sul mercato, con altri che sono in fase di test e che puntano a offrire anche delle modalità di somministrazione più semplici dell’iniezione, come quelli allo studio da parte di Pfizer.
Dati ok: Novo Nordisk pronta per un altro boom?
A comunicare i dati contenuti nello studio di Novo Nordisk ci pensa il vice-presidente esecutivo della divisione sviluppo Martin Holst Lange, che parla di risultati incredibili e di forza straordinaria del farmaco nel ridurre le morti dovute a patologie cardiovascolari. Sempre secondo Lange, che porta chiaramente acqua al suo mulino, quanto può essere offerto da Wegovy dovrà essere di enorme interesse per la popolazione mondiale, in particolare in quei paesi dove l’obesità è un problema endemico, e di conseguenza interessare anche i sistemi sanitari nazionali o le assicurazioni private.
I dati d’altronde parlano di un enorme successo: 28% in meno di rischio di infarti, e più in generale una riduzione concreta dei rischi associati alle patologie cardiovascolare. L’obiettivo di Novo Nordisk è chiaro: rendere un farmaco il cui trattamento costa oggi intorno ai 1.200€ al mese parte dell’offerta tanto dei sistemi sanitari nazionali quanto invece delle principali polizze assicurative di carattere medico. Più copertura, che per la società danese vuol dire più introiti, in un comparto di mercato che almeno in queste proporzioni possiamo considerare come più che nuovo.
Il contesto operativo nel quale si inseriscono i dati è quello della recente approvazione da parte di FDA del farmaco di un concorrente, Eli Lilly, come trattamento anti-obesità e di più un più generale e concreto tentativo di recupero da parte delle principali società del settore pharma. AstraZeneca ha siglato da poco una partnership con la cinese Eccogene per farmaci dello stesso comparto e ha altri due farmaci in fase di test.
La lotta all’ultimo obeso
La lotta si fa serrata, per un settore che è stato già in grado di traghettare Novo Nordisk nell’Olimpop del comparto azionario europeo, pur incontrando a questo punto dello sviluppo crescenti resistenze, sia per saturazione del mercato (almeno per la parte di pazienti che possono spendere cifre di questo tipo di tasca loro) sia per la crescente concorrenza.
I dati, almeno questi sono gli intendimenti dalle parti di Novo Nordisk, serviranno a convincere coloro i quali tengono i cordoni della borsa della spesa sanitaria sui diversi livelli nazionali e a livello globale.
Il mercato non è forse grande abbastanza per accomodare i profitti di tutti i grandi gruppi del mondo pharma, ma potrebbe diventarlo in caso di impegno dei due soggetti che, in modo complementare, avranno il potere di decretare l’allargamento o meno di questo mercato.
Lo studio di Novo Nordisk proverà a spingere sull’opinione pubblica, affamata di cibo (almeno stando ai dati sull’obesità) e altrettanto di soluzioni che ne eliminino le conseguenze. Per qualcuno sarà la fine del mondo civile: una ruota del criceto tra cibi troppo calorici e farmaci che ne limitano le conseguenze che forse la dice lunga sulla nostra società. Ma non è questo che interesserà agli investitori, che guardano da lunedì a Novo Nordisk con maggiore interesse.