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PBOC alza i tassi di riferimento giornalieri. Yuan rinforzato sui mercati dopo cambio di passo di Pechino
La banca centrale cinese ha aumentato i tassi di riferimento giornalieri, in una manovra a tutela del valore di uno yuan in stato di forte difficoltà sulle piazze internazionali. Continua così un complesso gioco di equilibri da parte delle massime autorità monetarie cinesi, che si trovano ad operare tra due fuochi. Da un lato la necessità di sostenere, anche a livello monetario, gli ambiziosi obiettivi di crescita fissati dal Partito, al 5% anche per il 2024. Dall’altro lato invece la necessità di sostenere uno yuan in forte difficoltà e che venerdì ha chiuso su livelli ritenuti dai più preoccupanti.
Il rialzo dei tassi giornalieri conferma quanto era stato fatto trapelare durante la scorsa settimana: PBOC non avrebbe dato il via a un sostegno senza limiti di carattere monetario alla crescita economica della Cina, cosa che troverebbe anche importanti appoggi politici a Pechino e che complica ulteriormente il lavoro della banca centrale.
PBOC alza i tassi giornalieri: yuan in leggera ripresa
È uno yuan che esce dalla sessione di trading del Lontano Oriente rinforzato dello 0,2%, almeno sulle piazze offshore. A dare nuova linfa vitale alla divisa nazionale cinese è la decisione di PBOC di alzare i tassi di riferimento giornalieri, in un tentativo di sostenere il valore della valuta sulle piazze internazionali. Una decisione che arriva dopo una settimana di difficoltà evidenti per lo yuan, che si era avvicinato pericolosamente a livelli di soglia che le autorità ritengono più che preoccupanti.
È una mossa che conferma quanto era stato fatto trapelare nel corso della scorsa settimana, con PBOC che tramite i suoi canali aveva confermato la volontà di non procedere con il sostegno monetario ai progetti di crescita economica della Cina e con le autorità politiche che avrebbero preferito procedere appunto con misure di natura fiscale e con investimenti diretti. Tutto questo con l’obiettivo di raggiungere un 5% di crescita annuale che molti, compreso il primo ministro cinese, ritengono molto ambiziosi.
Potrebbe essere questo il primo rialzo di un più ampio programma di sostegno allo yuan, le cui difficoltà sono tutto fuorché alle spalle e che dovrà continuare, complice un importante differenziale sui tassi, a cercare di sostenere il proprio valore sulle principali piazze di riferimento.
Un differenziale dei tassi che continua a preoccupare fortemente i trader, compresi i grandi allocatori, e che potrebbe costringere presto Pechino a intervenire. La ricetta, per ora, sembra essere quella di una maggiore flessibilità per quanto riguarda le decisioni di politica monetaria, in particolare se di breve e brevissimo periodo.
Altre notizie sul fronte del Forex
Continuano le difficoltà dello yen, nonostante le minacce di ieri del governo giapponese rivolte agli speculatori che sono considerati responsabili del momento di debolezza della divisa nazionale di Tokyo. JPY viene scambiato ancora molto vicino alla soglia dei 152 contro il dollaro, pericolosamente vicino a quella che è ritenuta da tutti essere la soglia di intervento da parte del governo e di Bank of Japan.
Continua, dall’altro capo del mondo, il momento di forza e di apprezzamento per il peso messicano, con fondi hedge e grandi investitori che continuano a aumentare le posizioni long sulla divisa di Città del Messico.
Sarà comunque, anche per questa settimana, un mercato Forex piuttosto reattivo alle decisioni delle principali banche centrali, alle comunicazioni pubbliche dei governatori e più in generale ai dati macro.
Confusione che permane dopo che il 2024 si è aperto in senso fortemente contrario rispetto alle previsioni, sia in termini di forza del dollaro, sia nei termini dell’andamento dello yen. Non è un mercato per cuori deboli, né per chi pensava di aver trovato una quadra agli scambi.