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Turchia, tassi in rialzo a sorpresa di 500 punti base. In rialzo la lira e i bond governativi

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In una mossa a sorpresa, la banca centrale turca ha deciso di alzare i suoi tassi d’interesse di 500 punti base nella riunione di politica monetaria di oggi. Dopo questa decisione il tasso d’interesse centrale turco arriva al 50%, nel tentativo di contrastare un tasso d’inflazione estremamente alto che nelle ultime misurazioni ha toccato il 70%. La reazione dei mercati è stata positiva, con i bond governativi a 10 anni che hanno visto il rendimento scendere intorno al 28% annuo; inizia a esserci fiducia nei confronti di una politica monetaria più tradizionale rispetto a quella del precedente governo di Erdogan, con la banca centrale che rimane più indipendente dalla politica e prende delle decisioni più ortodosse per calmare la pressione sui prezzi.

Anche la lira turca si è rafforzata significativamente nei mercati Forex, guadagnando il 2% rispetto al dollaro e chiudendo come la valuta in maggior rivalutazione della giornata di contrattazioni. La banca centrale turca sta facendo una storica scalata dei tassi, che lo scorso giugno erano al 8,5%. Significa che i tassi sono aumentato di 4.150 punti base in meno di un anno, un record per pressoché qualunque banca centrale. Il tutto avviene ad appena 10 giorni di distanza da quando tutta la nazione andrà al voto per le prossime elezioni locali, che saranno considerate un banco di prova per la fiducia verso la nuova amministrazione di Erdogan e i candidati più spalleggiati dal presidente.

È il primo aumento firmato dal nuovo presidente della banca centrale Fatih Karahan

La scalata dei tassi in Turchia continua

Il rialzo dei tassi ha “stupito i mercati” secondo Touch Capital Markets, soprattutto considerando che l’ex presidente della banca centrale turca si è dimessa da poche settimane e che ci si aspettava che il nuovo presidente Fatih Karahan impiegasse più tempo prima di prendere delle decisioni così drastiche. Secondo Trium Capital si tratta di un segno di indipendenza della banca centrale, che così facendo si dimostra capace di prendere scelte autonome anche importanti a discapito del fatto che potrebbero essere poco popolari specialmente in preparazione a un’elezione importante come quella in arrivo. E i mercati sembrano gradire la notizia, anche giudicando dall’andamento dei bond in dollari: quelli in scadenza nel 2038 vengono scambiati a 0,961$ sul dollaro, quasi alla parità rispetto al loro valore nominale.

Persino i mercati azionari, che solitamente reagiscono in modo negativo agli scatti rialzisti dei tassi, hanno reagito positivamente. I listini turchi hanno visto rialzi del 2% e le azioni delle banche -le maggiori beneficiarie di tassi in aumento- addirittura del 4%. Secondo James Wilson di ING, l’aumento dei tassi dovrebbe aiutare a contrastare il nervosismo che recentemente gli investitori hanno manifestato nei confronti degli asset turchi. Un nervosismo legato sia alla situazione piuttosto delicata in Medio Oriente, sia alle riserve di valuta estera della banca centrale che stanno scendendo pericolosamente.

L’andamento dei tassi centrali d’interesse in Turchia

Migliora il quadro sull’inflazione

Il grande obiettivo della banca centrale turca sarebbe quello di riportare il tasso d’inflazione sotto controllo. La nazione si trova da anni in una situazione di iperinflazione, alimentata dal fatto che la precedente gestione della banca centrale manteneva tassi molto bassi a discapito della pressione sui prezzi. La settimana scorsa, un sondaggio condotto su un pool di banche internazionali ha mostrato che la previsione media per il tasso d’inflazione a fine anno sarebbe del 44%; la previsione della banca centrale turca è del 36%. In ogni caso si tratta di una riduzione significativa della pressione sui prezzi rispetto a quanto previsto in precedenza, in gran parte grazie alla politica monetaria della banca centrale che continua a insistere su tassi d’interesse elevati. Anche se la situazione è ancora lontana da un ritorno alla normalità, l’andamento dei bond a lungo termine mostra che c’è fiducia su una continuazione di questo percorso e che ci si aspetta una situazione in miglioramento nei prossimi anni.

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