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Xiaomi mostra la sua SU7. Gruppo punta a top 5 mercato EV

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Il mercato delle auto elettriche potrebbe seguire quanto accaduto, ormai più di un decennio fa, a quello degli smartphone? Potremmo vedere da questo angolo la scommessa di Xiaomi, che ha appena lanciato la sua SU7, primo veicolo a propulsione elettrica del gruppo che tutti conoscono per aver cambiato, in modo importante, il mercato dei dispositivi mobili per la telefonia per sempre, con prodotti molto apprezzati dal pubblico e con punti di prezzo inferiori a quelli dei giganti (e degli ex-giganti). Anche per questo esordio nel mondo delle EV, le ambizioni dichiarate da Xiaomi sono importanti: diventare nel giro di poco tempo uno dei primi 5 produttori al mondo.

Ambizioni che dovranno però confrontarsi con un mercato molto affollato e dove altri produttori cinesi hanno già assunto la guida del mercato, un mercato dunque che è già inondato di prodotti economici e che sono già apprezzati dal pubblico. Senza tenere conto anche di quanto sta avvenendo sul fronte politico, con USA, Europa e Turchia che stanno cercando di limitare il dominio cinese su questo nuovo segmento di mercato. Problemi, questi, che non sembrerebbero però aver granché modificato le ambizioni del gruppo cinese che tutti conoscono per la telefonia, e da oggi anche per le auto elettriche.

Un ambizioso programma da parte di Xiaomi

Arriva Speed Ultra 7: il primo sforzo nel mondo EV di Xiaomi

Il nome è certamente evocativo: SU7, questo il nome della vettura, sta infatti per Speed Ultra 7, nome piuttosto evocativo delle prestazioni dichiarate da Xiaomi. Parliamo di fino a 800 chilometri con una sola carica e una velocità massima di 265 chilometri orari. Numeri che sono da vettura a motore termico e che testimoniano ancora una volta quanto si sia fatto, negli ultimi anni, in termini di ricerca e sviluppo per questo tipo di veicoli. Non è però la vettura a interessare granché i mercati: è lo sbarco in questo settore di un gruppo che ha già dimostrato in passato di poter tenere testa alle proprie ambizioni, mai banali e mai contenute.

Xiaomi ufficializza così l’arrivo in un comparto, quello delle vetture elettriche, sempre più cruciale per i progetti di decarbonizzazione di diverse economie occidentali, che già devono fronteggiare una BYD piuttosto aggressiva sul mercato e che presto sottrarrà lo scettro all’americana Tesla. BYD che sarà tra le altre cose produttrice di almeno una parte delle batterie utilizzate da SU7.

Xiaomi, afferma il fondatore Lei Jun, potrà nel giro di pochi anni creare vetture attrattive e iconiche come quelle di Porsche e Tesla: ambizioni dunque non soltanto di numeri delle vendite, ma anche di un prestigio che raramente si associa a brand della Repubblica Popolare. L’intento è appunto quello di ripetere quanto già fatto, di importante, nel mercato degli smartphone.

Un mercato sempre più affollato, in particolare di veicoli Made in China

Partnership “forzata” con un’azienda pubblica

Dato che la Cina sta limitando i permessi per chi è arrivato da poco sul mercato, Xiaomi è stata di fatto obbligata alla partnership con Beijing Automotive Group, società cinese di proprietà statale. Qualcosa che però non sembrerebbe essere un problema per Lei, che negli anni ha dimostrato di avere doti invidiabili anche in termini di rapporti con la politica e con il Partito.

Le ambizioni sono importanti e se non si trattasse di aziende e imprenditori che hanno dalla loro uno storico di importanti successi, sarebbero in pochi a prenderle sul serio. Da oggi il mercato delle EV, che conta un enorme numero di brand, di veicoli e di soluzioni, avrà un altro concorrente Made in China. Tutto questo mentre in Europa e negli USA si arranca, fatta salva qualche eccezione.

Vedremo se e quanto riuscirà a vendere il primo modello di Xiaomi e quanti clienti riuscirà a attirare.

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