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Yen: c’è una sorpresa | Entusiasmi finiti per i bull su JPY
Le speranze in uno yen sulla cresta dell’onda per tutto il 2024 potrebbero essere mal riposte. Dopo l’entusiasmo che si è fatto registrare ad inizio marzo, i dati sull’economia USA e in particolare sull’inflazione potrebbero ridimensionare presto quanto si attende a causa del ritorno in territorio positivo dei tassi di interesse a Tokyo. Una storia complessa, che è resa ancora più confusa dai messaggi che arrivano da Bank of Japan e da mercati che sembrano essere ormai da settimane in stato di sovra-eccitazione, rispondendo in modo eccessivo ad ogni minima notizia.
Bisognerà andare con ordine per capire cosa c’è in ballo e come potrebbe orientare trading e andamenti dello yen giapponese nei confronti delle principali valute del Forex e più in particolare nei confronti del dollaro. Dopo che il sentiment è tornato su livelli molto positivi a favore dello yen, ora l’aria che tira è quella del giorno dopo la festa, con diversi degli operatori sul mercato che sembrano essersi svegliati con il proverbiale mal di testa, considerando così se il party del giorno prima sia stato o meno una buona idea.
Tassi a Tokyo: ok a rialzi, ma è inutile aspettarsi grandi mosse
A Tokyo si potrebbe tornare a tassi di interesse positivi già la prossima settimana. E per quanto si tratti di un evento dal forte carico simbolico – con il Giappone che abbandonerà una politica monetaria decennale di tassi sotto lo zero e di YCC – la cosa potrebbe essere meno importante di quel che sembra. I tassi di interesse infatti, almeno per chi opera sul Forex, sono tanto più interessanti quanto sono distanti dai tassi praticati da altre banche centrali.
Detta in modo più breve: sarà interessante vedere cosa farà Tokyo in rapporto a cosa faranno gli Stati Uniti. Ovvero: se Washington dovesse rimanere su tassi ancora alti ancora a lungo, il rialzo piuttosto contenuto dei tassi da parte di Bank of Japan potrebbe essere di breve durata in termini di eventuale spinta rialzista per lo yen. Dopo lo stato di eccitazione assoluto da inizio marzo – ovvero da quando tale possibilità si è fatta più che concreta – sembra che ora tutti siano pronti a tornare a più miti consigli.
Da un lato c’è la convinzione che difficilmente Bank of Japan nel corso del 2024 arriverà a tassi di interesse mediamente elevati. Dall’altro monta una combinazione di fattori che potrebbe far rimanere gli USA su tassi relativamente alti. Su tutti l’inflazione, che per il mese di febbraio si è dimostrata essere ancora una volta sticky, persistente, difficile da riportare in quota 2%. Dall’altro invece le buone performance dell’economia rendono meno pressante un intervento in tempi brevi, per quanto per i più pessimisti tra gli analisti comincino a scorgere un pericolo relativo a una possibile staglafazione, la concomitanza tra inflazione elevata e assenza di crescita.
Forecast tagliati dagli specialisti
Come indicato da Bloomberg, le previsioni per lo yen dei principali operatori di mercato sono state riviste al ribasso, dopo previsioni che si sono dimostrate essere eccessivamente ottimistiche soltanto fino alla settimana scorsa.
Sarà difficile prendere una posizione netta di medio e lungo periodo su USDJPY e sulle altre coppie principali che riguardano lo yen giapponese. Così come è difficile valutare quale sarà l’impatto di un eventuale ritorno di una politica monetaria – per quanto in modo debole – restrittiva, sull’andamento dell’economia giapponese.
Una serie di dubbi che mentre rendono difficile esporsi in modo netto, continueranno a agitare i mercati ad ogni minima notizia che arriverà da Tokyo… o da Washington. Per chi ama il trading di breve e il cambiamento rapido dell’outlook, potrebbe però essere la situazione giusta.