In Italia si pagano più pensioni che stipendi

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Già oggi nel Mezzogiorno vengono pagate più pensioni che stipendi. Stando ad alcune previsioni entro il 2028 la stessa situazione si potrebbe ripetere anche nel resto d’Italia: entro questa data almeno 2,9 persone – delle quali 2,1 sono impiegati nelle regioni settentrionali – usciranno dal mondo del lavoro per raggiunti limiti d’età. A quel punto nella maggior parte d’Italia verranno pagate più pensioni che stipendio.

A mettere in evidenza questa situazione è la Cgia di Mestre, che ha puntato il dito contro la crisi demografica in atto, per colpa della quale difficilmente riusciremo a sostituire tutti i lavoratori che tra qualche anno non saranno più obbligati a timbrare il cartellino ogni santissimo giorno. A quel punto le pensioni erogate dall’Inps saranno superiori alle buste paga degli operai e degli impiegati che lavorano nelle fabbriche o negli uffici.

Pensioni Vs stipendi, i numeri parlano chiaro

Proviamo a dare un’occhiata ai numeri. Nel 2022 il numero dei lavoratori autonomi e dei dipendenti sfiorava i 23,1 milioni di persone, mentre gli assegni previdenziali risultavano essere poco meno di 22,8 milioni. Se è vero che il numero degli occupati è cresciuto rispetto ai dati del 2022, è pur vero che nel frattempo anche il numero delle persone che percepiscono una pensione è cresciuto.

Nel 2022 la provincia più squilibrata è Lecce: dove ci sono 97 mila lavoratori in meno rispetto a quanti percepiscono un assegno previdenziale. Seguono:

  • Napoli: -92 mila;
  • Messina: -87 mila;
  • Reggio Calabria: -85 mila;
  • Palermo: -74 mila.

È necessario sottolineare, ad ogni modo, che il numero elevato degli assegni previdenziali che vengono erogati al Sud e nelle isole non è determinato da un’eccessiva presenza di pensioni: la situazione si è venuta a generare per un’elevata diffusione dei trattamenti sociali o di inabilità. Un risultato preoccupante che dimostra con tutta la sua evidenza gli effetti provocati in questi ultimi decenni da quattro fenomeni strettamente correlati fra di loro: la denatalità, il progressivo invecchiamento della popolazione, un tasso di occupazione molto inferiore alla media UE e la presenza di troppi lavoratori irregolari.

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