Intelligenza artificiale, Microsoft al lavoro per produrre energia in una centrale nucleare

Avatar di Pierpaolo Molinengo
Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
Scopri i nostri principi editoriali

Microsoft e Constellation Energy sono al lavoro per riaprire la centrale nucleare di Three Mile Island. L’obiettivo – o più giustamente la speranza – è quella di riuscire a trovare una fonte di energia che rispetti il clima per poter alimentare i centri di elaborazione dati che servono per sostenere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Un’analisi effettuata alla fine del 2022 dalla US Energy Information Administration (EIA) ha messo in evidenza che la capacità di generare energia degli Stati Uniti, entro la fine del decennio, potrebbe coprire solo il 2,4%-2,7% di quanto necessario dall’intelligenza artificiale. L’elettricità richiesta dai data center è destinata a raddoppiare entro la fine del 2030, arrivando a consumare il 9% di quella prodotta in tutti gli stati Uniti. 

Intelligenza artificiale, servirà più elettricità

Le aziende tecnologiche si stanno iniziando ad attrezzare per soddisfare la sempre crescente domanda di energia che arriva dai data center dedicati all’intelligenza artificiale generativa. Andare ad attingere al sistema nucleare, però, comporta una serie di ostacoli normativi, che potrebbero causare una serie di intoppi nella catena di fornitura. A volte, poi, l’ostacolo è di natura locale, costituito dai soggetti che non vogliono una centrale di questo tipo vicino a casa. Oltre alle preoccupazioni delle autorità idriche, che vogliono preservare i bacini sani.

È bene ricordare che nel marzo del 1979 Three Mile Island fece notizia per una fusione parziale del reattore dell’Unità 2. Il piano di riapertura coinvolge, però, il reattore dell’Unità 1 dell’impianto in Pennsylvania, che ha sempre funzionato in sicurezza fino a quando è stato chiuso.

Il piano da 1,6 miliardi di dollari prevederebbe il riavvio dell’Unità 1 entro il 2028: l’intento è quello di compensare il consumo di energia dei data center di Microsoft nella regione. Questo costituisce l’ultimo accordo in ordine cronologico tra un’azienda tecnologica ed un fornitore di energia nucleare. Talen Energy, per esempio, nel corso del mese di marzo 2024 ha venduto ad Amazon un data center accanto alla centrale nucleare di Talen, che è operativa in un’altra parte della Pennsylvania.

Tra l’altro, proprio in questi mesi, sarebbero in lavorazione una serie di contratti per la fornitura di energia proveniente da centrali nucleari per i data center nei quali è presente l’intelligenza artificiale. Ad ogni modo ogni accordo è unico e presenta una serie di sfide inedite.

L’intelligenza artificiale ha fame di energia

I problemi e i colli di bottiglia nella supply chain sono emersi nel momento in cui Three Mile island ha deciso di chiudere, nel 2019, la sua Unit 1. Washington ha, infatti, imposto restrizioni all’uranio arricchito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022.

Sarà difficile anche ottenere le licenze dalla Commissione per la regolamentazione nucleare degli Stati Uniti, così come negoziare con le autorità locali e gli oppositori, che ricordano la fusione parziale del 1979.

Sebbene il presidente Joe Biden abbia recentemente firmato una legge per semplificare il processo di autorizzazione dell’NRC, la valutazione dei nuovi progetti entro le tempistiche stabilite dalle aziende, metterà a dura prova il personale e le risorse tecniche dell’NRC. Gli esperti di rischio ed energia ritengono che le autorità di regolamentazione potrebbero seguire procedure di revisione più lunghe per avviare nuovamente una centrale nucleare completamente chiusa.

Secondo Edwin Lyman, esperto di sicurezza nucleare presso l’Union of Concerned Scientists, a Three Mile Island riprendere l’uso di attrezzature e infrastrutture rimaste inattive per cinque anni potrebbe essere complicato. Secondo Lyman, Constellation dovrà aspettarsi di incontrare problemi la cui risoluzione potrebbe essere costosa e richiede molto tempo.

Stacey Hanrahan, portavoce della Susquehanna River Basin Commissionm, spiega che ogni domanda di modifica sarà attentamente esaminata e le richieste idriche previste dal progetto saranno valutate in termini di sostenibilità e potenziali impatti negativi sull’ambiente e sugli altri utenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *