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Blackstone batte le aspettative di Wall Street e registra 41 mld $ di afflussi

Blackstone straccia le aspettative di Wall street e chiude il terzo trimestre 2024 con degli afflussi record, beneficiando del cambio di passo della Fed.

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Blackstone batte le aspettative di Wall Street e registra 41 mld $ di afflussi

Battute le stime degli analisti e le aspettative di Wall Street: Blackstone ha centrato in pieno i principali indicatori trimestrali. Gli asset gestiti da una delle più importanti società di investimenti alternativi hanno raggiunto quota 1,1 trilioni di dollari. Ma soprattutto il valore dei suoi fondi è in aumento.

Nel terzo trimestre Blackstone ha registrato qualcosa come 41 miliardi di dollari di afflussi. Ha, invece, impiegato 54 miliardi di capitale, uno dei livelli più alti che sono stati registrati nel corso degli ultimi due anni. La società è riuscita a beneficiare del contesto di ripresa delle attività di conclusione di accordi dopo che la Fed ha tagliato i tassi e le prospettive economiche sono rimaste sostanzialmente rosee.

Blackstone, il problema degli alti tassi di interesse

Nel corso degli ultimi trimestri, uno dei problemi che affliggeva Blackstone erano i tassi d’interesse troppo alti. La Federal Reserve ha avviato un ciclo di allentamento, alleggerendo, in questo modo, la società di un vero e proprio peso.

I fondi di private equity della società hanno registrato un apprezzamento del 6,2% nel trimestre e i fondi infrastrutturali del 5,5%, contribuendo al più alto apprezzamento dei fondi di Blackstone in tre anni.

Steve Schwarzman, amministratore delegato di Blackstone, ha salutato i risultati come un’accelerazione su vasta scala in tutta l’attività della società.

Gli utili distribuibili di Blackstone, che rappresentano denaro contante che può essere utilizzato per pagare dividendi, hanno totalizzato 1,3 miliardi di dollari nel terzo trimestre, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Ciò si è tradotto in utili distribuibili per azione pari a 1,01 dollari, superando la stima media degli analisti di 0,92 dollari.

Tra i principali accordi di Blackstone nel trimestre c’è stata un’acquisizione da 16 miliardi di dollari dell’australiana AirTrunk, che ha rafforzato la presa del fondo nel mercato dei data center a supporto dei servizi cloud e dell’intelligenza artificiale.

Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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BP a caccia di compratori per l’eolico: disimpegno green del gruppo. Saltati obiettivi 2030

Per BP caccia ai compratori per una parte di business eolico. Il gruppo ha già abbandonato gli obiettivi 2030.

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EOLICO BP

Secondo uno scoop pubblicato da Yahoo Finance, il gigante del petrolio e del settore energetico BP, starebbe cercando di vendere una quota di minoranza del suo business eolico. Lo scoop cita fonti informate dei fatti, che confermerebbero lo sforzo del CEO Murray Auchincloss al fine di ridurre l’esposizione del gruppo verso le fonti di energia rinnovabili. Una scelta che sarebbe dettata dalle crescenti pressioni da parte degli azionisti al fine di ridurre la parte di business dedicata alle rinnovabili, che per ora avrebbero prodotto ritorni modesti per l’azienda e che per il futuro non prevedono grande crescita dei profitti collegati a questo tipo di attività.

Il gruppo ha già annunciato l’abbandono del piano per la riduzione di produzione del petrolio per il 2030, confermando così di essere tornato sui suoi passi, seguendo quello che è un disimpegno da questo tipo di investimenti che colpisce sia l’Europa, sia il resto del mondo. Obiettivi che si riducono e si ridimensionano in tutti i comparti che più entusiasticamente avevano abbracciato la transizione green, una transizione che si sta rivelando per molti dei gruppi in prima linea come piuttosto costosa.

A trattare la cessione Bank of America

Sempre secondo le indiscrezioni che sono state pubblicate da Yahoo Finance, a occuparsi del tentativo di vendità sarà Bank of America, che starebbe sondando potenziali acquirenti. Il disimpegno in forma di cessione non dovrebbe però compromettere i prossimi investimenti nel settore del solare, dei bio-carburanti e anche dell’idrogeno – che hanno visto il gruppo in prima fila a partire da inizio 2024.

I piani però potrebbero essere diversi – a partire dal disimpegno graduale (e comunque parziale) dall’estrazione di petrolio. Il calo non ci sarà, per una BP che punterà ancora sulle fonti fossili anche oltre il 2030 e su livelli almeno pari a quelli attuali – con buona pace per i piani green.

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La Bce taglia i tassi d’interesse di 25 punti base, confermando le attese del mercato

Confermando le aspettative di larga parte del mercato la Bce ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base. La terza volta di quest’anno.

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La Bce taglia i tassi d'interesse di 25 punti base, confermando le attese del mercato

Come largamente atteso dai mercati e dagli analisti oggi la Bce ha tagliato i tassi d’interesse per la terza volta nel 2024. La decisione è stata presa perché l’inflazione, nella zona euro, risulta essere sotto controllo. Le prospettive dell’economia, allo stesso tempo, stanno peggiorando, almeno a livello generale.

Questo è, da tredici anni a questa parte, il primo taglio consecutivo. E segna un cambiamento degli orizzonti della Bce, che non punta più unicamente all’inflazione ma inizia anche a proteggere la crescita economica, che nel corso degli ultimi anni è risultata essere inferiore rispetto a quella degli Stati Uniti.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di comprendere quali siano state le motivazioni della Bce.

La Bce taglia i tassi d’interesse per la terza volta

Per la terza volta da quest’anno, la Bce ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base. Il tasso sui depositi scende al 3,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%.

Christine Lagarde, presidente della Bce, ritiene che il processo di disinflazione sia sulla buona strada. Tutte le informazioni che la Banca Centrale Europea ha ricevuto nelle ultime cinque settimane si muovono nella stessa direzione: verso il basso. Le affermazioni della Lagarde sono arrivate nel corso di una conferenza stampa nella quale si sono sottolineate le recenti sorprese al ribasso dell’attività economica. Con ogni probabilità questi dati potrebbero aver giocato un ruolo importante nella decisione della Bce di tagliare nuovamente i tassi d’interesse.

Ad una domanda sulle prospettive di tariffe più elevate sui prodotti europei nel caso in cui Donald Trump dovesse vincere le elezioni negli Stati Uniti, la Lagarde ha risposto che eventuali ostacoli al commercio rappresenterebbero un aspetto negativo per l’Europa. Il numero uno della Bce ha poi aggiunto che qualsiasi restrizione, incertezza, ostacolo al commercio è importante per un’economia come quella europea, che è molto aperta. Ad ogni modo la Banca Centrale Europea è anche molto attenta alle possibili oscillazioni del prezzo del petrolio legate al conflitto in Medio Oriente. Ad ogni modo, per il momento, la Bce non vede una recessione.

Come molti osservatori si aspettavano, la Bce non ha fornito alcuna indicazione sulle mosse future, limitandosi a ripetere il suo mantra secondo cui le decisioni saranno prese riunione per riunione sulla base dei dati in arrivo.

I dati sull’inflazione e la crescita

In un certo senso la Bce può affermare di aver sostanzialmente domato l’inflazione.  I prezzi sono cresciuti solo dell’1,7% il mese scorso, scendendo al di sotto dell’obiettivo del 2% della banca per la prima volta in tre anni. Mentre l’inflazione potrebbe superare il 2% entro la fine di quest’anno, si prevede che si aggirerà attorno a quel livello per il prossimo futuro.

Gli aumenti salariali – secondo la Bce – continuano a sostenere l’inflazione interna, ovvero la crescita del prezzo dei servizi e dei beni che non dipendono molto dalle importazioni, ma anche questa è in calo.

Christine Lagarde ha spiegato che l’inflazione interna rimane alta, poiché i salari continuano a crescere a un ritmo elevato. Allo stesso tempo, le pressioni sui costi del lavoro sono destinate a continuare ad allentarsi gradualmente, con i profitti che tamponano parzialmente il loro impatto sull’inflazione.

Ma l’economia ha dovuto pagare un prezzo elevato per tutto questo.

Gli alti tassi di interesse hanno indebolito gli investimenti e la crescita economica, che è stata debole per quasi due anni. I dati più recenti, compresi quelli sulla produzione industriale e sui prestiti bancari, indicano che nei prossimi mesi la situazione sarà più o meno la stessa.

Anche un mercato del lavoro resiliente sta iniziando a mostrare qualche crepa, con il tasso di posti vacanti (ovvero la percentuale di posti di lavoro vacanti rispetto al totale) in calo rispetto ai massimi storici.

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L’euro guarda alla Bce, ma il mercato ha già prezzato tre tagli dei tassi

Euro sorvegliato speciale questa mattina: rimane in attesa della decisione della Bce, ma ha già prezzato tre tagli dei tassi.

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L'euro guarda alla Bce, ma il mercato ha già prezzato tre tagli dei tassi

A condizionare l’andamento dell’euro, quest’oggi, è il previsto taglio dei tassi da parte della Bce. Il dollaro, invece, ha sfiorato il massimo da undici settimane a questa parte, galvanizzato dalla prospettiva che Donald Trump possa vincere le elezioni e possa mettere in atto le sue politiche, che il mercato ritiene più rialziste.

Ha faticato a mantenere quota 150 dollari lo yen e si è attestato intorno a 149,765. Rispetto all’euro la sterlina si è rafforzata, scambiato a 83,54 penny, anche se la valuta inglese è riuscita a tenersi vicina ai minimi da due mesi a questa parte raggiunti nella giornata di mercoledì nei confronti del dollaro, grazie principalmente ai dati sull’inflazione inferiori alle attese nel Regno Unito.

L’euro guarda alla riunione della Bce

A tenere sotto scacco l’euro, questa mattina, sono stati principalmente i deboli dati economici e i commenti accomodanti della Bce, che hanno convinto la maggior parte degli investitori che la Banca Centrale Europea possa fare un terzo taglio dei tassi a partire da giugno. Sono in molti, infatti, a ritenere che possano essere tagliati i tassi sui depositi di un quarto di punto.

Roberto Mialich, stratega forex di UniCredit, ritiene che la Bce non si voglia impegnare in ulteriori tagli dei tassi e non ritiene che l’impatto sull’euro possa essere drammaticamente negativo.

Al momento i mercati valutari sembrano aver già scontato altre tre riduzioni fino a marzo 2025 per contenere l’onda lunga dell’inflazione nell’Unione europea. 

Mialich ha spiegato che l’euro è diventato molto più fragile, soprattutto perché continua ad avvicinarsi a 1,08 o 1,0780: una rottura definitiva al di sotto di questi livelli rappresenterebbe la completa cancellazione dei guadagni realizzati da agosto e potrebbe aumentare la pressione di vendita.

Nel mercato più ampio, il dollaro ha raggiunto il massimo delle ultime 11 settimane rispetto a un paniere di valute analoghe, attestandosi a 103,65.

Il dollaro ha tratto sostegno da una serie di dati positivi sull’economia statunitense, che a loro volta hanno spinto i trader a ridurre le aspettative sui tagli dei tassi da parte della Fed, ma anche sulle maggiori probabilità di una vittoria del candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump alle elezioni di novembre.

Thierry Wizman, stratega globale per i tassi e i cambi di Macquarie, spiega che le sue politiche fondamentali in materia di tariffe, immigrazione e tasse determinerebbero una prospettiva più inflazionistica negli Stati Uniti, riducendo le possibilità di tagli aggressivi dei tassi da parte della Fed nel corso del ciclo.

Gli analisti prevedono un rafforzamento del dollaro in caso di vittoria di Trump e una pressione sui titoli obbligazionari.

Cosa sta accadendo in Cina

Dall’altra parte del mondo, in Cina, una conferenza stampa si concentrata sulle misure volte a sostenere il settore immobiliare del paese. Anche se, sostanzialmente non è riuscita ad entusiasmare il mercato: le autorità, in estrema sintesi, hanno confermato il loro impegno a rilanciare il mercato immobiliare. Ma non sono state fornite delle indicazioni aggiuntive sulle misure che intendono adottare. Lasciando a bocca asciutta la maggior parte degli operatori.

Lo yuan onshore ha invertito i guadagni iniziali e ha ceduto lo 0,05% a 7,1225 per dollaro, mentre la sua controparte offshore è salita di poco a 7,1358 per dollaro.

Jeff Zhang, analista azionario di Morningstar, ritiene che nella conferenza stampa di oggi siano state annunciate poche politiche incrementali per aumentare la domanda di immobili residenziali, poiché il ministro ha ribadito l’autonomia dei governi municipali nell’allentare le restrizioni agli acquisti.

Il dollaro australiano, spesso utilizzato come valuta sostitutiva dello yuan, ha guadagnato solo lo 0,2%, attestandosi a 0,66780 dollari, poiché la delusione proveniente dalla Cina ha compensato parte dei forti guadagni della valuta antipodea derivanti da un rapporto positivo sull’occupazione in patria.

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TSMC, gli utili crescono del 54% nel terzo trimestre a 10,11 miliardi $

Nel terzo trimestre 2024 gli utili di TSMC sono letteralmente esplosi grazie alla richiesta di chip per l’intelligenza artificiale.

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TSMC, gli utili crescono del 54% nel terzo trimestre a 10,11 miliardi $, trainati dall'intelligenza artificiale

Gli utili trimestrali di TSMC, il più grande produttore di chip su contratto al mondo, sono cresciuti del 54%, portando a casa un risultato superiore alle previsioni, trainati dalla domanda in continua crescita di chip necessari per sviluppare l’intelligenza artificiale.

Tra i principali clienti di TSMC ci sono Apple e Nvidia: quest’ultima sta beneficiando dell’adozione in vasta scala dell’IA e della tecnologia necessaria per farla funzionare.

Ma entriamo nel dettaglio vediamo quali sono i numeri di TSMC.

TSMC, numeri destinati a crescere nel tempo

Nel trimestre in corso TMSC stima che la spesa in conto capitale possa raddoppiare, arrivando a circa 11,5 miliardi di dollari. Il budget, con ogni probabilità, è destinato ad aumentare nel corso del 2025: l’azienda prevede che la domanda dei suoi prodotti continui a rimanere solida.

Nel corso dell’intero 2024, TSMC stima che i ricavi cresceranno del 30%. Le prospettive sono migliorate rispetto ad una precedente stima che prevedeva una crescita del 20%. TSMC ritiene che i ricavi derivanti dai processori destinati all’intelligenza artificiale siano destinati a rappresentare una percentuale pari al 20% del suo fatturato complessivo. Il management della società sottolinea come la domanda sia reale ed è destinata a durare molti anni.

Le solide performance e prospettive dell’azienda sottolineano la continua forte domanda di intelligenza artificiale, dopo che alcuni osservatori del settore hanno sollevato dubbi in seguito alle previsioni di vendita per il 2025 inferiori alle attese, diffuse all’inizio di questa settimana da ASML, il più grande fornitore al mondo di apparecchiature per la produzione di chip.

Tra l’altro TSMC prevede che la spesa in conto capitale nel 2024 possa essere superiore a 30 miliardi di dollari. La previsione precedente si era attestata a 20-32 miliardi, condizionata prevalentemente dalla corsa all’espansione della produzione. Nel 2025 è possibile che le spese in conto capitale risultino essere più elevate rispetto a quelle del 2024, anche se non sono state fornite delle cifre.

Piter Yang, gestore di fondi di Fuh Hwa Securities Investment Trust, ha  spiegato che i risultati di TSMC hanno spazzato via le preoccupazioni sul settore suscitate dagli utili di ASML. È un’azienda dominante ed è l’unica con tecnologie di processo avanzate che non si trovano in Intel o Samsung.

Utile record per TSMC

L’utile netto di TSMC nel terzo trimestre 2024 è letteralmente esploso: 325,3 miliardi di T$ (10,11 miliardi di dollari), il più alto mai registrato fino ad ora a livello trimestrale. Le stime prevedevano che gli utili si fermassero a  300,2 miliardi di T$.

TSMC ha dichiarato che i ricavi del terzo trimestre sono aumentati del 36% anno su anno a 23,5 miliardi di dollari. La scorsa settimana la società ha annunciato i ricavi del terzo trimestre in dollari di Taiwan, arrivando a 759,69 miliardi di T$.

Wendell Huang, CFO di TSMC, ha spiegato che l’attività dell’azienda è stata supportata da una forte domanda di smartphone e AI per le tecnologie 3nm e 5nm leader del settore. Entrando nel quarto trimestre del 2024, Huang prevede che l’attività continuerà a essere supportata da una forte domanda per le tecnologie realizzate dall’azienda.

La seconda metà dell’anno rappresenta tradizionalmente il periodo di punta per le aziende tecnologiche taiwanesi, impegnate a rifornire i clienti in vista delle festività di fine anno nei principali mercati occidentali.

Secondo TSMC, le spese in conto capitale nel terzo trimestre sono state pari a 6,4 miliardi di dollari, rispetto ai 6,36 miliardi di dollari del secondo trimestre.

Il boom dell’intelligenza artificiale ha contribuito a far salire le azioni TSMC, con le sue azioni quotate a Taipei che sono balzate del 75% dall’inizio dell’anno, rispetto a un guadagno del 28% per il mercato più ampio, attribuendo alla società una capitalizzazione di mercato di circa 840 miliardi di dollari.

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La Casa Bianca bacchetta Stellantis che non rispetta gli accordi con i sindacati

Periodo infelice per Stellantis, che viene bacchetta dalla Casa Bianca perché non rispetta gli accordi con il sindacato. E deve richiamare 44.500 Suv.

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La Casa Bianca bacchetta Stellantis che non rispetta gli accordi con i sindacati. E deve richiamare 44.500 Suv

Fuoco incrociato contro Stellantis negli Stati Uniti, dove la Casa bianca è intervenuta a sostegno dei lavoratori e del sindacato United Auto Workers dichiarando pubblicamente ed ufficialmente che il gruppo automobilistico italo-francese deve rispettare gli impegni presi con i propri dipendenti.

Stellantis, nel 2023, si era impegnata con Uaw ad aprire ed espandere la produzione nei siti che erano stati colpiti dalle precedenti chiusure degli stabilimenti. Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, è particolarmente stata dura con il gruppo automobilistico, tanto da ribadire che la volontà delle autorità statunitensi è vedere che Stellantis rispetti gli impegni presi con il sindacato e con le comunità locali.

Stellantis scende in campo la Casa bianca

La posizione di Stellantis negli Usa è sempre più problematica, anche alla luce delle recenti tensioni con Uaw, che, proprio nel corso delle ultime settimane, ha affermato che le sue sezioni locali potrebbero indire una serie di scioperi. Le accuse sono molto precise e sono state ribadite in più occasioni nel corso delle ultime settimane: Stellantis non sarebbe riuscita a mantenere gli impegni sui prodotti e sugli investimenti concordati con i sindacati dopo lo sciopero dello scorso anno.

In quell’occasione Stellantis aveva accettato  di investire 1,5 miliardi di dollari per riaprire il proprio stabilimento di assemblaggio chiuso di Belvidere in Illinois. Ma non solo, aveva concordato di costruire nuovi camion di medie dimensioni.

Ad agosto, per la prima volta, Stellantis aveva ammesso di aver rinviato alcuni investimenti: una decisione che sarebbe stata determinata dalle condizioni economiche. Nel corso dela giornata di mercoledì 16 ottobre 2024, però, aveva confermato di voler continuare ad investire negli Stati Uniti e di avere intenzione di creare nuovi posti di lavoro e sostenere le sue comunità. Nel corso del mese di novembre 2023 il presidente Joe Biden si era recato in Illinois con l’intento di promuovere l’accordo. 

Nelle ultime settimane Stellantis ha intentato qualcosa come 11 cause legali contro l’Uaw e le sue unità locali accusando il sindacato di aver violato il contratto sottoscritto con la minaccia di ulteriori scioperi a causa dei ritardi maturati dall’azienda. 

Il gruppo automobilistico italo francese ha annunciato un investimento di 235 milioni di dollari nel suo stabilimento di assemblaggio di Sterling Heights nel Michigan per supportare la produzione in corso di camion Ram. L’azienda ha aggiunto che, mentre gestisce la transizione all’elettrificazione, continuerà a rispettare l’accordo di contrattazione collettiva del 2023.

Stellantis richiama 44.500 Suv

I problemi di Stellantis, ad ogni modo, non sembrano essere finiti: ha dovuto richiamare qualcosa come 44.500 SUV crossover ibridi in tutto il mondo, perché il pedale del freno dei veicoli potrebbe disinnestarsi e smettere di funzionare.

Il richiamo include alcuni SUV ibridi plug-in Alfa Romeo Tonale modello 2024-2025 e alcuni SUV plug-in Dodge Hornet modello 2024 basati sulla stessa piattaforma.

L’annuncio è stato fatto in un documento depositato presso la US National Highway Traffic Safety Administration e in una dichiarazione separata di Stellantis. Il richiamo include 21.069 veicoli negli Stati Uniti, circa 2.280 in Canada, 134 in Messico e circa 20.987 fuori dal Nord America.

Secondo Stellantis alcuni Suv potrebbero avere un pedale del freno che potrebbe sganciarsi inavvertitamente durante la guida. L’azienda ha affermato di essere a conoscenza di 15 casi in tutto il mondo in cui i gruppi del pedale del freno sono collassati durante l’uso normale della vettura, che ha determinato un incidente, senza feriti segnalati.

Stellantis ha affermato che i concessionari rinforzeranno il pedale del freno aggiungendo un bullone e un dado. La società ha affermato che i proprietari dei modelli interessati potrebbero anche utilizzare il freno di stazionamento elettronico per rallentare il veicolo in modo controllato se dovessero riscontrare una perdita di potenza frenante. Stellantis ha affermato che il sistema di frenata automatica di emergenza, a meno che non venga disattivato, interverrà senza ulteriori azioni da parte del conducente quando rileva che una collisione è imminente.

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