Apre l’impianto di cattura di CO2 dall’aria più grande al mondo: filtrerà 36.000 tonnellate all’anno

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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È entrato in funzione Mammoth: il più grande impianto per la cattura diretta di anidride carbonica dall’aria, sviluppato dalla società Climeworks. Lo scopo è rimuovere la CO2 dall’atmosfera e poi conservarla sotto terra, contribuendo a un mondo più sostenibile. Climeworks aveva già aperto il precedente impianto più grande al mondo di questo tipo, ma Mammoth è in grado di rimuovere 9 volte più CO2 dall’atmosfera ogni anno. La società opera for profit, essenzialmente ricevendo dai suoi clienti una certa cifra per ogni chilo di anidride carbonica che viene rimosso dall’atmosfera.

La cattura diretta di CO2 dall’atmosfera è un tema controverso. Da una parte le Nazioni Unite ritengono che sia necessario rimuovere milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera entro il 2050 per evitare le conseguenze peggiori del cambiamento climatico. Al tempo stesso, molte associazioni ambientaliste non sono d’accordo: la cattura diretta di CO2 è vista come un modo per ritardare l’abbandono dei combustibili fossili e offrire un modo per “pagare la via d’uscita” alle imprese che hanno l’impatto climatico più grande.

presentazione della notizia su apertura dell'impianto di cattura di CO2 più grande al mondo
La cattura della CO2 avviene tramite speciali filtri chimici

Un passo avanti esponenziale per la cattura di CO2

Il precedente impianto più grande al mondo era in grado di rimuovere 4.000 tonnellate di CO2 dall’atmosfera, ma Mammoth è in grado di rimuoverne 36.000 tonnellate ogni anno. L’impianto è appena entrato in funzione, ma con una capacità limitata: sarà completamente terminato e arriverà alla piena capacità operativa entro la fine del 2024. Le aziende interessate ad abbattere le loro emissioni di CO2 possono pagare Climeworks per rimuovere una parte di queste emissioni inquinanti dall’atmosfera: anche se è molto costoso rimuovere l’anidride carbonica direttamente dall’aria, in alcuni settori è più economico che provare ad abbattere le emissioni alla fonte.

Aprire l’impianto in Islanda è una scelta strategica per abbattere i costi, dal momento che la cattura diretta della CO2 è estremamente dispendiosa dal punto di vista energetico. Grazie all’abbonante energia geotermica disponibile in Islanda, Climeworks non è soltanto in grado di abbattere le bollette ma è anche in grado di garantire che tutta l’energia provenga da fonti sostenibili e rinnovabili. Anche con queste ottimizzazioni, i costi rimangono alti: in questo momento si parla di 400-600$ per il filtraggio di una tonnellata di CO2, ma secondo l’azienda è possibile arrivare a 200-350$ entro il 2040.

foto dell'impianto Mammoth per la cattura di CO2
Il nuovo impianto Mammoth di Climeworks

Una tecnologia in espansione

I piani di Climeworks sono molto ambiziosi: secondo le dichiarazioni dell’amministratore delegato, l’obiettivo di lungo termine è scapare la capacità di filtraggio di 1.000 volte entro il 2050. Questa non è l’unica società che si occupa di cattura diretta di CO2. Ci sono già dei progetti di questo genere negli USA e si sta costruendo un grande progetto anche in Italia, ma in questo caso dedicato al filtraggio delle emissioni inquinanti alla fonte negli impianti industriali. L’amministrazione federale americana ha anche messo a disposizione dei fondi per la ricerca in questo settore, nella speranza di acquisire velocemente una leadership tecnologica e accelerare la transizione energetica. Per quanto le critiche non manchino, sembra che ormai la cattura diretta delle emissioni inquinanti abbia passato la sua fase di vita embrionale e sia ormai pronta a scalare a livello industriale per contribuire a un futuro più sostenibile.

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