Barbados, accordo per cancellare parte del debito in cambio di preservazione dell’ecosistema marino

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Le Bahamas potrebbero essere il prossimo paese a ricorrere al debt for nature swap, uno strumento finanziario che diventa sempre più comune in quest’epoca segnata dal cambiamento climatico. L’idea di questa mossa è quella di scambiare una parte del debito pubblico con un accordo per la preservazione dell’ambiente naturale, e sta diventando comune soprattutto per i paesi insulari che non possono permettersi di ripagare il debito in un momento di emergenza climatica. I tanti piccoli paesi insulari sparsi per i Caraibi e per l’Oceania in particolare, sempre di più, temono che l’innalzamento del livello dei mari possa cancellarli dalla faccia della Terra entro la fine di questo secolo. Da poco si è anche tenuto il loro meeting mondiale per coordinare le azioni da intraprendere in vista del COP 29, dove le nazioni insulari sperano di ottenere finanziamenti per combattere l’avanzata del cambiamento climatico.

Secondo quanto rivelato dal Ministro dell’Economia delle Bahamas, Michael Halkitis, ci sarebbe già un acordo preliminare per cancellare una parte del debito pubblico. Si parla di $500 milioni che verrebbero convertiti in impegni per la preservazione dell’ambiente marittimo, anziché doverli ripagare ai creditori. Questo è uno strumento che le Galapagos lo scorso anno sono riuscite a stringere con successo con il Fondo Monetario Internazionale. Le Bahamas hanno già trovato un’intesa con i creditori, ma ci si aspetta che la decisione finale venga formalizzata nel corso dei prossimi 2-4 mesi.

presentazione della notizia su accordo debt for nature swap delle Bahamas
I paesi insulari sono i primi a temere per la propria sopravvivenza per via del cambiamento climatico

Importante per alleviare il debito

In questo momento il debito sovrano delle Bahamas equivale al 83% del PIL, decisamente troppo per una nazione insulare che avrebbe bisogno di fare grandi investimenti per permettersi di intraprendere i progetti necessari a fronteggiare l’innalzamento del livello dei mari e l’erosione delle coste. In totale il debito ammonta a $2,9 miliardi e la speranza sarebbe quella di poter cancellarne mezzo miliardo con questo accordo di debt for nature swap. Normalmente i creditori privati non accettano questo tipo di iniziativa, ma quando si parla di enti sovranazionali come il FMI o la World Bank c’è spazio per poter manovrare con questo tipo di soluzioni.

Secondo quanto riportato, le Bahamas potranno cancellare i pagamenti relativi a questo mezzo miliardo di debito pubblico in cambio di iniziative per la protezione delle riserve marine. Si tratta già di un paese che pone molta enfasi sulla sostenibilità e sulla preservazione dell’ambiente marino, ma c’è spazio per poter migliorare ulteriormente le azioni intraprese e fare in modo che le tante specie autoctone possano essere protette. Non è chiaro se il paese sarà chiamato a investire in questo modo tutto il debito risparmiato o solo una parte.

Alle Bahamas, la preservazione si scontra con le necessità di sviluppare il settore turistico

Difficile valutare pro e contro

Molti analisti non si trovano d’accordo con la decisione di approvare grandi quantità di debt for nature swap, principalmente per due motivi: in molti casi è difficile constatare se un paese abbia effettivamente mantenuto le sue promesse in termini di preservazione ambientale, e quando è possibile rimane comunque difficile sanzionare un paese che non sta mantenendo le promesse date. In questo momento si tratta di accordi per i quali non esiste una regolamentazione chiara, quindi ci sono tantissimi problemi che non vedono una soluzione concreta fino a questo momento. Wall Street vorrebbe che quantomeno si introducesse un quadro legislativo come quello che viene utilizzato per i green bonds, che invece hanno una regolamentazione molto specifica sia in Europa che presso le principali piazze finanziarie mondiali.

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