Il regolamento UE sulla deforestazione trova l’appoggio di Ferrero, Nestlé e Mars Wrigley

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Nestlé, Ferrero e Mars Wrigley in prima linea per sostenere la normativa sulla deforestazione dell’Unione europea. A voler essere più precisi, i tre colossi dei beni di largo consumo hanno sostenuto il divieto che l’Ue introdurrà a breve contro l’importazione di beni collegati in qualche modo alla deforestazione. Anche se molte aziende hanno chiesto di ritardare il varo di questa normativa.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e vediamo cosa prevederebbe il nuovo Regolamento UE sulla deforestazione appoggiata da Ferrero e Nestlé.

Regolamento UE sulla deforestazione, cosa prevede

Il Regolamento UE sulla deforestazione introdurrà importanti novità per le aziende che operano nell’Unione europea. Dal 30 dicembre 2024, infatti, le aziende, che vendono cacao, caffè, olio di palma e altri prodotti all’interno dei paesi membri dell’Ue, dovranno dimostrare che le loro catene di fornitura non contribuiscono alla distruzione delle foreste.

La politica sulla deforestazione è stata a lungo osteggiata, tanto che il Governo degli Stati Uniti e alcuni gruppi industriali – tra i quali rientra anche la Confederazione delle Industrie Cartarie europee – vorrebbero che la nuova normativa venisse rinviata. Stando a quanti vorrebbero questo rinvio, i sistemi dell’Unione europea non sarebbero ancora in grado di gestire la conformità alla normativa, perché ancora incompleti.

Alcuni importanti produttori di cioccolato hanno esortato Bruxelles ad andare avanti per la propria strada. Il colosso alimentare Nestlé, il produttore di M&M’s Mars Wrigley e l’azienda di cioccolato Ferrero, all’interno di un documento congiunto condiviso con il team di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, non hanno semplicemente sostenuto il Regolamento UE sulla deforestazione. Ma hanno ufficialmente esortato l’Unione europea a fare di più per aiutare le aziende a rispettare la data di entrata in vigore prevista il prossimo dicembre.

All’interno del documento, citato da Reuters, si legge che il regolamento UE sulla deforestazione rappresenta un importante passo avanti nel guidare la necessaria trasformazione del settore del cacao e del cioccolato, contribuendo a ridurre al minimo il rischio di deforestazione associato ai prodotti di cacao e cioccolato immessi sul mercato dell’UE.

Regolamento UE sulla deforestazione, cosa chiedono le aziende

Ma cosa chiedono, nello specifico, le aziende? I produttori hanno sollecitato l’Unione europea ad istituire un comitato per coordinarsi con le autorità nazionali dei singoli paesi, in modo da poter fornire delle indicazioni precise e dettagliate su alcune questioni ben precise, tra le quali ci sono le interpretazioni legali e gli obblighi di due diligence delle aziende.

Hanno posto la firma sotto il documento anche Tony’s Chocolonely e Fair Trade Advocacy Office.

Fino a questo momento Bruxelles non ha accolto le richieste di quanti avrebbero voluto rinviare la politica sulla deforestazione, che secondo l’UE è necessaria per porre fine ad una serie di pratiche che portano alla distruzione ambientale. E che, nel periodo compreso tra il 1990 ed il 2020, a causa della deforestazione ha determinato la perdita del 10% delle foreste mondiali.

Secondo un’analisi del gruppo di attivisti Global Witness, nel biennio 2021-2022 almeno 120 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state causate dalla deforestazione associata alle importazioni di materie prime dell’Unione europea legate alle foreste. Coloro che chiedono un ridimensionamento del Regolamento UE sulla deforestazione sostengono che è impossibile risalire all’origine dei prodotti in numerose piccole aree forestali.

Ad ogni modo le proteste contro il clima continuano ad essere accese In Europa, tanto che l’aeroporto tedesco di Colonia-Bonn ha dovuto sospendere temporaneamente tutti i voli, dopo che il gruppo di attivisti per il clima Last Generation si è incollato le mani sulla pista e ha affermato che questo era solo l’inizio, con azioni simili pianificate in tutto il mondo nelle prossime settimane.

Nel corso della stessa giornata la polizia britannica ha annunciato in un post su X di aver arrestato nove attivisti del gruppo per la campagna sul clima Just Stop Oil per aver cospirato per interrompere il traffico all’aeroporto di Heathrow, uno dei più trafficati al mondo.

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