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Euro ai massimi da 5 mesi contro USD. Per molti però è fine della corsa
Al ritorno dalla pausa natalizia l’euro guadagna ancora contro il dollaro e raggiunge tassi di cambio che non si vedevano dallo scorso luglio. Una corsa che è partita a inizio dicembre e che vede la valuta comune dell’Unione Europea più forte che mai contro il dollaro USA. Una situazione che è ancora fortemente condizionata dalle aspettative delle piazze finanziarie di vedere tagli consistenti ai tassi già a partire dalla prossima primavera, almeno per mano di Federal Reserve. Convinzioni sempre più radicate, come dimostrano l’andamento delle piazze azionarie, per quanto appaiano forse stanche dopo l’ennesimo rally nel corso di questo 2023.
Non tutti però sono d’accordo sulla possibilità che questa corsa continui anche per il 2024. Durante il primo trimestre, avvisano gli scettici, si dovrà fare i conti con una situazione economica europea tutto fuorché brillante e con la seria possibilità che la debolezza dell’economia tedesca continui ad estendersi. Una debolezza che non potrà che riflettersi sull’euro e che al tempo stesso potrebbe spingere BCE a tagliare in modo consistente i tassi.
Ancora euro protagonista, che approfitta delle debolezze di USD
È in realtà un euro che sta cavalcando una debolezza importante del dollaro statunitense nei confronti di tutte le principali valute internazionali, con qualche rara eccezione. A Washington spira ormai lo stesso vento da tempo: ci si aspettano tagli già dalla primavera tagli ai tassi importanti. D’altronde durante l’ultimo FOMC i governatori delle diverse divisioni locali di Fed si sono orientati in maggioranza verso tagli di 75 punti base lungo tutto il 2024, tagli che ad un certo punto dell’anno dovranno anche avvenire, e possibilmente in modo graduale.
La convinzione dei mercati di tagli pressoché immediati, almeno secondo le tempistiche delle banche centrali, è d’altronde evidente. Oltre al watch tool offerto dal CME, basta guardare alle performance del mercato azionario e degli asset risk on. Performance che in pochi si sarebbero aspettati di vedere a fronte di dubbi consistenti sulla tenuta dell’economia anche statunitense, per quanto il mantra che Wall Street continua a ripetere è quello del soft landing. Convinzione nel soft landing che sta giocando un ruolo fondamentale nell’andamento, per quanto indiretto, del dollaro, e cioè del suo trend negativo.
Euro in overbought: quanto potrà durare il rally?
I segnali tecnici sono ormai evidenti e se vogliamo inequivocabili. L’euro si trova al termine di una corsa di proporzioni importanti e che non potrà tenere a lungo almeno sul piano tecnico e in assenza di notizie macro che arrivano dalle decisioni delle banche centrali oppure dai mercati o dai dati sul lavoro e sull’economia. Sono in diversi, tra gli analisti, a ritenere che siamo vicini ad un top per questa stagione, con il 2024 che dovrebbe essere teatro di un recupero importante da parte del dollaro.
Per chi sostiene questa tesi, oltre alle questioni di carattere tecnico, ci sono quelle più squisitamente economiche. L’economia europea sembrerebbe essere in condizioni peggiori rispetto a quella statunitense, a partire da quella tedesca, al centro di una crisi che non sembra avere fine e alla quale si stanno aggiungendo anche importanti difficoltà sul piano economico.
In una situazione del genere aspettarsi che ci siano ancora degli spunti rialzisti per l’euro diventa assai difficile. E i massimi da 5 mesi che si sono toccati oggi potrebbero essere il livello sul quale si presenterà un rimbalzo di USD.
Una debolezza del dollaro che è simboleggiata dal trend negativo di DXY, l’indice che lo confronta con un paniere delle principali valute sulle piazze internazionali. Siamo di poco sopra i 101 punti, anche questo livello che non si vedeva dallo scorso luglio. Fine della corsa per le altre valute?