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Kazuo Ueda spinge a metà: yen incerto sui mercati
I toni di Kazuo Ueda, governatore di Bank of Japan, sono apparsi immediatamente come maggiormente hawkish, ovvero come maggiormente propensi al rialzo dei tassi che gli investitori attendono, per il Giappone, ormai da tempo. Si è trattato però del più proverbiale dei fuochi di paglia, dato che per l’appunto lo yen ha ridotto quasi immediatamente i suoi gain, che pure aveva accumulato nei confronti del dollaro USA. Gain che ora, nel momento in cui scriviamo, sono stati quasi completamente annullati e che raccontano una situazione ancora incerta e complessa sul fronte dello yen.
Sì, i rialzi ci saranno, riporteranno lo yen in territorio positivo, ma al tempo stesso non vi è certezza su quando questi tagli avverranno. Le date papabili rimangono tre: marzo, aprile e luglio, con la possibilità che ci si arrivi alla prima occasione possibile. Tutto questo però è frutto di analisi ed esegesi di un discorso di Kazuo Ueda che ha lasciato poco spazio alla certezza e che, come in passato, è stato in verità piuttosto vago.
Lo yen non si fa bastare le parole di Kazuo Ueda
È questa la sintesi di fondo. Dopo rialzi sostenuti non appena è terminato il discorso di Ueda, si è tornati ad una situazione piuttosto flat dello yen nei confronti del dollaro USA, all’interno di una giornata di trading che verrà forse più ricordata per quanto avvenuto sulle borse cinesi e più in generale asiatiche. Il tutto mentre anche per il medio periodo continuano ad esserci dei dubbi importanti sul fronte del dollaro: l’economia di Washington tiene, rendendo forse più lontano il ritorno a politiche monetarie fatte di tagli. Serviranno dunque dei segnali, senza i quali non sarà possibile muoversi decisamente in un verso o nell’altro, con tutto quello che ne consegue anche in termini di breve periodo.
L’ipotesi più importante e più credibile rimane quella di aprile, per quanto per l’appunto siano mancate indicazioni chiare da parte del governatore della banca centrale del Giappone. Su questa congiuntura però, sarà difficile per l’appunto come detto sopra aspettarsi grandi movimenti dallo yen, che continuerà a subire la pressione di un differenziale in termini di tassi, nei confronti delle principali valute mondiali, piuttosto importante.
Da ricordare anche il fatto che il governo continua a esprimersi, tramite il ministro delle finanze Shunichi Suzuki, contro un’eccessiva volatilità sul mercato valutario. Indicazioni che in passato hanno preceduto interventi a mercato a tutela dello yen.
Incertezza nelle banche centrali, incertezza sui mercati
Continuerà ad essere il mercato Forex che abbiamo analizzato e descritto negli scorsi giorni: a indirizzare maggiormente il mercato saranno decisioni delle banche centrali che almeno per il momento non sono affatto chiare. Non sono chiare a Tokyo, non sono chiare a Washington, non sono chiare per il momento neanche a Bruxelles, per quanto Christine Lagarde abbia indicato metà anno come ipotesi più probabile per un ritorno ai tagli in area euro.
Si continuerà su questa falsa riga, con le analisi di chi si sbilancia su orizzonti temporali più ampi che sono destinate a essere sbugiardate e riviste anche a stretto giro. Difficile però aspettarsi di più: la prossima riunione del FOMC di Washington rimanderà le decisioni ai prossimi incontri. E almeno da qui a marzo/aprile, difficile che si muova qualcosa.
I mercati continueranno inoltre a reagire a dati macro che potrebbero fornire indicazioni aggiuntive, a patto però che non continuino ad essere misti come quelli arrivati nel corso delle scorse settimane.