News, Azioni

Cina: arriva piano di stimoli da 250 miliardi. Borse brindano

Avatar di Gianluca Grossi
Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
Scopri i nostri principi editoriali

Le borse asiatiche rimbalzano in modo consistente guidate da Shanghai e Hong Kong, grazie ad un recente report pubblicato da Bloomberg, che parla delle discussioni in fase avanzata riguardo un potenziale piano di stimoli da circa 250 miliardi di euro. Un piano di stimolo che si sta rendendo necessario data l’incertezza che domina l’economia della Repubblica Popolare e che ha spinto in alto le quotazioni di tutti o quasi i principali indici azionari dell’area. Fondi che sarebbero utilizzati per l’acquisto di azioni onshore tramite Hong Kong.

Per quanto la fonte sia certamente autorevole, è utile ricordare che vengono citate persone informate dei fatti che hanno chiesto di non essere identificate, in quanto la discussione, avvenuta ai piani alti del Partito, è ancora nel vivo e deve essere ancora eventualmente comunicata al pubblico. Nondimeno si tratta di una decisione che da un lato piace ai mercati e dall’altro segnala come in realtà il senso di urgenza per un intervento non sia percepito soltanto dagli specialisti dei mercati, ma anche dal governo cinese.

Cina Stimoli up
Voci (fondate) di stimoli in Cina

In arrivo circa 250 miliardi a sostegno dell’economia cinese

Si tratterà di fondi che verranno recuperati dai conti offshore delle società di stato cinesi per poi essere immessi sul mercato tramite Hong Kong, almeno secondo quanto racconta Bloomberg, citando appunto fonti informate dei fatti. Si vorrebbe – e ce ne sarebbe ben donde – cercare di offrire supporti importanti al settore azionario, in grosse difficoltà ormai da tempo e che nel corso di questa settimana ha fatto registrare livelli che non si vedevano da 5 anni a questa parte. Una mossa che punterebbe anche a cercare di rasserenare gli animi tra i risparmiatori, che sono forse quelli che sono stati maggiormente colpiti da questa contrazione dell’azionario cinese.

Si chiamerà *fondo di stabilizzazione, sarebbe in discussione già da ottobre e sarebbe appunto alle battute finali e sarà comunicato al pubblico a breve, ammesso appunto che non ci siano ripensamenti. Un piano che, almeno a guardare quanto sta avvenendo sui mercati anche in queste ore, è stato recepito positivamente dagli operatori di mercato.

Rimane comunque da valutare l’effettivo impatto che questa mossa, per quanto economicamente importante, avrà sul medio e lungo periodo. Gli interventi spot, gli interventi in soluzione unica del governo cinese fino a oggi si sono infatti rivelati essere poco efficaci, sia a tutela delle aziende principali del Paese, sia quanto a sostegno di interi settori, come quello immobiliare.

Dubbi che sono confermati anche dallo stesso Marvin Chen, che per Bloomberg si occupa proprio di analisi dei mercati cinesi: gli interventi statali, fino ad oggi, anche quando importanti non sono riusciti ad ottenere la trazione che ci si aspettava, dato che non hanno avuto poi seguito tra gli investitori privati. Sul fatto che questa volta possa essere diverso, sarà soltanto il tempo a poter dare l’opinione definitiva.

Shanghai up
Potrebbe essere necessario di più per invertire il trend

Ancora stimoli in Cina

L’ulteriore arrivo di stimoli in Cina la dice lunga sulla preoccupazione che in realtà alberga ai piani alti della politica, nonostante il primo ministro cinese si sia fatto vedere in realtà piuttosto pimpante in quel di Davos. Le preoccupazioni, per la seconda economia del mondo, ci sono, per quanto almeno in parte siano esagerate da certe narrative che trovano facilmente ospitalità sulle principali testate internazionali.

La stabilizzazione comporterà dei sacrifici importanti. E anche nel caso in cui dovessero arrivare le tanto richieste e tanto attese riforme strutturali, difficile che gli effetti possano riflettersi immediatamente sull’economia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *