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Euro: con i tagli ai tassi ci siamo. Parla Christine Lagarde

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Dopo settimane di risposte a metà, arriva un’indicazione più chiara per quanto riguarda il taglio dei tassi che, volenti o nolenti, i quadri di BCE dovranno iniziare a discutere. Ad essere stata fonte di rivelazione è stata qualche esternazione di Christine Lagarde, impegnata nellakermesse che più kermesse non si può per i potenti della terra, ovvero quella di Davos. La governatrice della Banca Centrale Europea, insieme a diversi colleghi, ha indicato in metà 2024 la soglia temporale entro la quale si inizierà a discutere – e probabilmente ad agire – sui tassi di riferimento dell’area euro.

Si parla di tagli estivi che sono probabili, citando alla lettera quello che ha detto ai microfoni di Bloomberg la governatrice. Una notizia che non sappiamo ancora quanto piaccia ai mercati e che però conferma, secondo questi, un certo ritardo nel pivot almeno rispetto agli Stati Uniti. Ritardo che è stato poi il motore della buona performance dell’euro durante le scorse settimane.

Lagarde ammette che l’estate sarà…

Per la BCE saranno tagli estivi… o quasi

A meno di dati piuttosto preoccupanti che arriveranno dall’economia, il termine per l’inizio del taglio dei tassi in area euro è previsto, anche ai piani alti di BCE, è per la prossima estate. Si parla di giugno, che potrebbe fare dunque da spartiacque per una delle politiche monetarie più restrittive di sempre, e comunque la più restrittiva in area euro da quanto appunto questa area esiste.

Le dichiarazioni di Lagarde – e in realtà di tanti dei suoi colleghi – hanno preso alla sprovvista anche qualche operatore di mercato. Anche nelle ultime settimane infatti – vedi qui le dichiarazioni di Isabel Schnabel – non solo si era rimandata la domanda, ma si era risposto in modo stizzito che era ancora troppo presto per parlare di tagli.

Cambio di programma dunque, con il tempo che stringe e con la credibilità di una stance di questo tipo che comincia a vacillare. Ora abbiamo una data, per quanto approssimativa, che indica la metà dell’anno come il più probabile momento dell’intervento in senso inverso di BCE.

C’è un altro fattore: ha parlato direttamente la governatrice, e per quanto non si tratti di qualcosa colpito nella pietra o scritto nel sangue, in realtà ha un certo peso nella considerazione e nel riguardo che i mercati avranno di quanto affermato. In altre parole, ora tornare indietro sarà più difficile e i mercati, anche quelli Forex, progressivamente prezzeranno quanto in realtà già ritenevano come altamente probabile e che ora viene ulteriormente rinforzato dalle parole della governatrice.

tagli giugno
La più probabile è la scadenza di giugno

Da Washington ancora incertezza

Ora chi vuole muoversi sul mercato del Forex si aspetterà dichiarazioni simili, con tempistiche e probabilità, anche da Federal Reserve, che invece – al fine anche di controllare certi entusiasmi dei mercati – sta cercando di prendere tempo. A Washington domina ancora è troppo presto per parlarne, mentre però tutti continuano a essere convinti del fatto che si dovrà agire piuttosto presto. Questo nonostante i dati del mercato del lavoro siano ancora relativamente buoni – e mentre non è ancora chiaro quale sarà l’effetto complessivo di un anno vissuto su tassi piuttosto alti.

Come abbiamo già scritto più volte su queste pagine, è indubbio che i prossimi movimenti del Forex saranno legati alle decisioni delle principali banche centrali. Decisioni però che sono ancora difficili da ritenere come scontate, anche quando parlano personaggi del calibro di Christine Lagarde.

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