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La Cina si vendica per i dazi sugli EVs: nel mirino dazi sull’export europeo di prodotti caseari e vino

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Ce lo si aspettava, ma ora è ufficiale: la Cina ha messo sotto investigazioni le importazioni europee di latte e prodotti caseari, che solitamente è il primo passo verso l’introduzione dei dazi. Questo è lo stesso copione che l’Unione Europea ha utilizzato per limitare l’import di pannelli fotovoltaici e di veicoli elettrici prodotti in Cina: prima è stato aperto un fascicolo di investigazione, poi si è passati al voto della Commissione e infine ai nuovi regolamenti. Dal mese prossimo, i veicoli elettrici cinesi importati in Europa saranno soggetti al nuovo regime di dazi pensati per proteggere le case automobilistiche europee, ma chiaramente Pechino non rimarrà a guardare. Sembra che sia solo una questione di tempo prima che vengano ufficializzati i dazi sui prodotti caseari.

Questo potrebbe essere solo il primo passo verso una nuova guerra commerciale tra Cina e Unione Europea. Considerando che la stessa identica scena si è già presentata tra Stati Uniti e Cina, il copione sembra già scritto anche se la situazione è ancora alle sue fasi preliminari. E anche in questo caso, il governo cinese sta usando le stesse motivazioni usate dalla Commissione Europea per giustificare la decisione di pianificare nuovi dazi -esattamente come è successo con le questioni di “sicurezza nazionale” che hanno giustificato lo stesso trattamento verso gli Stati Uniti-.

presentazione della notizia su Cina che pensa a introdurre dazi su export UE di prodotti caseari
Nel Q1 2024, le esportazioni europee di prodotti caseari verso la Cina sono già calate di oltre l’11%

Investigazione in corso sui sussidi all’industria

Quando l’Unione Europea ha deciso di introdurre dei limiti alle importazioni di pannelli fotovoltaici, turbine eoliche e soprattutto veicoli elettrici cinesi, lo ha fatto sulla base degli incentivi pubblici offerti dal governo cinese alle imprese produttrici. Essenzialmente l’UE accusa la Cina di avere dei prezzi eccessivamente bassi per i pannelli e i veicoli elettrici che produce e di riuscire a praticare questi prezzi soltanto grazie al sistema di sussidi offerti alle imprese. La stessa cosa, però, avviene in Europa: malgrado le enormi proteste che gli agricoltori e gli allevatori hanno inscenato a inizio anno, il sistema di incentivi al settore oltre il 30% del valore della sua produzione.

Esattamente come l’UE accusa la Cina di avere prezzi artificialmente bassi su pannelli e EVs, la Cina accusa l’UE di avere prezzi artificialmente bassi sui prodotti caseari. Wang Wentao, il Ministro cinese del Commercio, aveva già indicato che la Cina avrebbe risposto ai dazi europei definiti “pretenziosi” e contrari al diritto internazionale sulla libera circolazione delle merci. L’export europeo di prodotti caseari verso la Cina vale €1,7 miliardi e l’Italia è uno dei principali paesi esportatori, grazie a prodotti come il parmigiano e il pecorino. Il nostro è uno dei paesi che ha più da perdere da questa diatriba.

Italia e Francia saranno probabilmente i paesi più colpiti

Nel mirino anche altri prodotti europei

I prodotti caseari sembrano essere soltanto l’inizio. La Cina ha già aperto un’investigazione sulle importazioni di brandy e altri prodotti alcolici, che quasi certamente finiranno per essere soggetti a sanzioni. Inoltre è al vaglio l’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di auto europee con motori ad alta cilindrata, una misura pensata essenzialmente per colpire i grandi colossi tedeschi dell’automobilismo. Nel frattempo la Cina sta invece rimuovendo sempre di più i dazi legati alle importazioni di prodotti caseari neozelandesi e ai prodotti vinicoli australiani, puntando a rafforzare le sue partnership commerciali con i paesi che non si stanno unendo alle politiche statunitensi ed europee sui dazi.

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