Lo stoccaggio energetico in Europa è raddoppiato per tre anni consecutivi, dicono i dati

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La capacità di stoccaggio energetico in Europa continua ad aumentare e alle volte non è facile comprendere quale sia effettivamente la portata degli investimenti di tutte le società e tutti i governi dell’Unione. I nuovi dati di SolarPower Europe sull’andamento del settore nel 2023 rivelano che, per il terzo anno consecutivo, l’Europa ha raddoppiato la quantità di stoccaggio disponibile. Con ogni anno che passa diventa sempre più grande e significativa la cifra necessaria per aumentare lo stoccaggio del 100%, ma fino a questo momento non sembra che ci siano rallentamenti invista. Molto interessanti anche le previsioni pubblicate per i prossimi anni, che rivelano la possibilità di un aumento significativo dello stoccaggio a disposizione entro il 2028.

Lo stoccaggio energetico è un insieme di strumenti che si possono utilizzare per conservare energia rinnovabile prodotta nei momenti di picco della produzione, ad esempio quando il sole splende e il vento soffia con forza. L’energia immagazzinata può poi essere utilizzata quando la produzione di energia rinnovabile non è sufficiente a soddisfare la domanda proveniente dai consumatori finali. Oggi vengono utilizzate principalmente le batterie al litio per questo scopo, ma non è l’unico sistema a disposizione: alcuni paesi hanno testato soluzioni molto creative, come le batterie di sabbia che è stata testata con successo in Finlandia su scala commerciale.

presentazione della notizia su UE che raddoppia stoccaggio energetico di anno in anno
Il problema europeo è che i sistemi installati sono quasi tutti prodotti in Cina

Soprattutto stoccaggio domestico

Alla fine del 2019, l’Europa aveva una capacità di stoccaggio energetico irrisoria di appena 1,4 GWh. Da quel momento la crescita è stata esponenziale e non si è fermata nemmeno durante la pandemia: i GWh di stoccaggio sono passati a 4,4 alla fine del 2021, 8,8 alla fine del 2022 e 17,2 alla fine del 2023. Secondo lo scenario medio per il 2024, alla fine di quest’anno dovrebbero essere disponibili almeno 21 GWh di stoccaggio energetico e si prevede che la capacità complessiva crescerà a 135 GWh entro il 2028. Il nostro paese brilla, per una volta, all’interno delle statistiche europee: siamo il secondo paese dell’Unione con più capacità di stoccaggio energetico, secondi soltanto alla Germania.

SolarPower Europe ha raccolto dati anche sulla distribuzione di questa capacità di stoccaggio, rivelando che la gran parte della capacità non è legata a progetti industriali o governativi. È lo stoccaggio domestico, tipicamente delle case che hanno pannelli fotovoltaici collegati ad accumulatori, che rappresenta quasi due terzi (63%) della capacità totale. Il dispiegamento di grandi sistemi di batterie rappresenta il 21% della capacità totale, mentre la parte rimanente è legata ai progetti commerciali e industriali.

La quantità di stoccaggio attuale è sufficiente per 1,7 milioni di abitazioni, non molto rispetto alle esigenze europee

Italia tra i leader del settore

Lo scorso anno i rapporti di forza europei hanno continuato a restare quelli degli scorsi anni. La Germania ha fatto un enorme passo avanti, aumentando del 152% la propria capacità di stoccaggio energetico rispetto alla fine del 2022. In Italia la capacità di stoccaggio è cresciuta del 86%, mentre il Regno Unito -che non rientra più nelle statistiche UE- ha visto un aumento del 91%.

Il nostro paese risulta dunque ben posizionato all’interno di questa nicchia, bilanciando gli investimenti in produzione di energia rinnovabile con gli investimenti in stoccaggio energetico più di quanto avvenga in Francia o in Spagna. Per il momento, uno dei grandi problemi europei riguarda l’assenza di un coordinamento centrale delle iniziative che limita le collaborazioni tra paesi. Secondo l’associazione delle imprese che ha generato il nuovo report, questo sarebbe il passo avanti necessario per poter mantenere un tasso di crescita vicino al 100% anche nei prossimi anni.

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