Strategie di Trading Online
Money Management
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Il Money Management è l’insieme delle regole volte alla gestione del rischio e alle tutela del capitale nel mondo degli investimenti online e, più in particolare, nel settore del trading on-line. Lo studio è l’applicazione delle teorie delle tecniche di Money Management è uno dei principali fattori in qualsiasi disciplina economica e assume un’importanza fondamentale nel mondo degli investimenti online.
John Kelly, Larry Williams, Ralph Vince, Andrea Unger sono tra i principali fautori delle teorie di risk management e position sizing. Questi nomi, però, non sono celebri per essere grandi teorici ma si tratta di alcuni tra i più grandi trader di sempre.
Larry Williams è forse il trader più famoso di sempre per aver raggiunto oltre 1 milione di dollari in un anno partendo da un conto di 10.000 dollari. Il money management non è dunque una teoria economica aleatoria, ma è l’insieme delle regole che hanno costituito il successo dei più grandi investitori al mondo.
Money Management – Caratteristiche:
❓A che serve: | Tutela il capitale dell’investitore |
📈Come si imposta: | In modo manuale o automatico |
👍Dove si usa: | 🥇Migliori piattaforme consigliate |
🤔Livello di difficoltà: | Medio |
📖Formazione: | 📽Videocorsi / 📚eBook / Migliori Libri |
👌Efficacia: | 10/10 |
Questo complesso di modelli di ottimizzazione della gestione del capitale sono più che mai attuali in un periodo storico dove il mercato presenta violente fluttuazioni di prezzo, che comportano grosse opportunità ma anche enormi rischi. La loro importanza è dichiarata anche dal più grande investitore odierno, Warren Buffett, che ha fondato una buona parte della sua fortuna sull’oculata gestione del capitale.
In questa guida vedremo quindi quali sono le principali tecniche di Money Management, le teorie su cui si basano e come applicarle oggi in una strategia di trading riadattata ai mercati contemporanei.
Cos’è il Money Management: significato
Il Money Management è la disciplina che tratta i diversi ambiti della gestione patrimoniale sia nella vita quotidiana sia, soprattutto, nei mercati finanziari. Essendo TradingOnline.com la voce ufficiale sul trading in Italia e nel mondo, in questa guida andremo a trattare il complesso delle regole per gestire in modo efficiente un capitale in una piattaforma di trading online.
I principali ambiti del Money Management riguardano la gestione del rischio e del capitale di ingresso per ogni operazione, mettendo l’enfasi non sul corretto punto di apertura della stessa ma sui migliori punti di uscita dal grafico di trading e sul corretto position sizing in base al proprio capitale iniziale.
Per mettere in pratica le teorie di Money Management, che spiegheremo nel dettaglio nei prossimi capitoli, gli investitori si avvalgono dei Limit Order. Questi strumenti permettono di chiudere l’operazione aperta al raggiungimento di un livello di prezzo indicato preventivamente dall’investitore. I più utilizzati sono lo Stop loss, il Take Profit e il Trailing Stop, su TradingOnline.com è possibile trovare guide approfondite con esempi reali per ognuno di essi.
- Lo Stop Loss permette la chiusura anticipata di un ordine che intraprende una direzionalità opposta alla previsione dell’investitore, tagliando le perdite;
- Il Take Profit, o letteralmente “presa del profitto“, è un limit order che permettere di raccogliere anticipatamente e automaticamente i frutti di un’operazione in profitto per evitare che il mercato cambi repentinamente direzione, riducendo i guadagni;
- Il Trailing Stop, invece, è uno strumento che presenta caratteristiche comuni ai due ordini limite citati sopra: un trailing stop si muove insieme al prezzo, accompagnando la sua discesa in caso di operazione short e seguendo il suo movimento rialzista in caso di operazione long. Questo strumento permette dunque di tagliare le perdite, se l’operazione non va in porto, e di raccogliere i profitti seguendo l’andamento del prezzo.
Questi strumenti rappresentano la base del money management e permettono all’investitore di gestire in automatico le operazioni aperte seguendo i giusti criteri di risk management.
Nel trading online è fortemente sconsigliato investire capitali molto bassi, se non per iniziare a prendere dimestichezza con i mercati finanziari, poichè le regole base della gestione del capitale impongono di non rischiare più del 2% del proprio capitale totale ad operazione.
La regola del 2% è uno degli assunti principali del position sizing, che tratteremo a dovere in seguito nella guida, citando i metodi di investimento di Larry Williams e John Kelly, due dei migliori trader di sempre.
Vediamo però un esempio estremamente semplice ma esplicativo di cosa accade applicando il money management ad un capitale ridotto.
Avviando la propria attività di trading con un patrimonio disponibile di 100€, il massimo che potremo rischiare in Stop Loss ad operazione sarà il 2% ovvero 2€.
Uno Stop loss di 2€ significa:
– 0,2 pips con 1 lotto intero;
– 2 pips con 0,1 lotti;
– 20 pips con 0,01 lotti;
– 200 con 0,001 lotti.
Scartando a priori un investimento utilizzando 0,001 lotti, poichè ogni pip assume il valore di 1 centesimo rendendo l’attività di trading estremamente poco profittevole rispetto al tempo dedicato.
Naturalmente non è possibile neanche utilizzare 0,2 pips o 2 pips come Stop loss perché le piattaforme stesse di investimento non permettono un distacco così piccolo che rischia di essere colmato in poche decine di secondi. L’unica strada percorribile è dunque l’entrata a mercato di 0,01 lotti, dove ogni pips assume un valore di 10 cent. I limiti in questo caso sono comunque due:
- Una revenue di 10 cent (se il tasso EUR-USD fosse 1) a pip è estremamente bassa rispetto al lavoro svolto dal trader;
- Una distanza di 20 pips permette solo l’attuazione di strategie trading a breve-brevissimo periodo ed esclusivamente in trend following.
Con cifre esigue è estremante complicato applicare regole di money management, mettendo inevitabilmente a rischio il capitale totale. Analizziamo dunque, nei prossimi paragrafi, le principali regole di Money Management illustrate dagli esperti di TradingOnline.com.
Money Management sul Trading: regole generali
Gli ambiti fondamentali trattati della teorie di Money Management riguardano principalmente le due discipline di Risk Management e Position Sizing.
Questi due campi, ovvero la gestione del rischio e la gestione della dimensione del lotto, rappresentano le basi che un imprenditore deve imparare a gestire per diventare profittevole nel trading online.
Le evidenze storiche, infatti, affermano che i più grandi trader di sempre, investitori in grado di trasformare conti a 4 zeri in conti a 6 zeri in poco più di un anno, erano grandi fautori del Money Management.
Analizziamo dunque i due ambiti principali della disciplina.
- Risk Management
L’assunto riguardante il risk management è uno dei più semplici applicabili all’interno di una strategia di investimento.
La regola base del risk management è non rischiare più del 2% del proprio capitale per ogni trade.
Questa percentuale naturalmente può variare in base alle condizioni del mercato, come i volumi, momentum e volatilità.
In mercati dove la volatilità è elevata è consigliato applicare una percentuale inferiore. Esistono trader, inoltre, che applicano percentuali maggiori, fino al 5% del proprio capitale a trade, essendo ben consci però dei rischi assunti. La seconda regola fondamentale del risk management riguarda il Ratio Stop Loss – Take Profit.
Il Money Management assume un ratio minimo tra Stop Loss e Take profit di almeno 1:2.
Perché questa regola?
La disciplina nel trading online è tutto, si dice infatti che che il 60% del successo negli investimenti derivi dalla disciplina e dalla gestione dell’emotività, il 30% dal Money management e solo il 10% dalla tecnica e dal talento.
Seguire un piano di trading preciso e disciplinato è dunque uno dei principali fautori del successo negli investimenti. Questa regola è basata su evidenze precise: nessun trader al mondo non prende mai uno Stop loss.
I migliori trader viaggiano su una media costante di 7 Take Profit ogni 10 operazioni.
Naturalmente poi possono esistere serie positive anche piuttosto lunghe, ma questa media distingue i trader di talento da quelli meno esperti.
Tuttavia, anche un trader che porta a profitto una media di 7 operazioni su 10, può capitare che sia in perdita.
Come è possibile?
Vediamo due esempi, uno dove viene applicato il Money Management e uno dove questo non avviene.
ESEMPIO 1
Il primo esempio riguarda un trader con grandi capacità che porta in TP 7 trade su 10, non applicando però le regole di Money Management.
Il trader in questione assume grossi rischi , 150 pips a operazione, per raggiungere un Take Profit di 50 pips. In questo caso il Ratio SL-Tp è negativo.
Su 10 operazioni, quindi, dove ben 7 vanno a Take Profit e solo 3 raggiungono lo Stop Loss, il trader perderà comunque 100 pips.
Di seguito i calcoli.
Saldo= (7×50) + (3x -150)= -100 pips
ESEMPIO 2
Il secondo esempio riguarda invece un trader che porta a profitto metà delle operazione aperte, ovvero 5 su 10. L’investitore in questione, però, rispetta le regole di Money Management applicando un Ratio di (almeno) 1:2 tra SL e TP.
Aprendo quindi 10 operazione con Stop Loss 50 e Take Profit 100 pips (Ratio 1:2), con solamente metà delle operazioni portate in profitto il trader conseguirà comunque un guadagno di 250 pips.
Di seguito i calcoli.
Saldo= (5×100) + (5x -50)= 250 pips
In questi brevi esempi abbiamo illustrato come il Money Management applicato correttamente influisca sul guadagno di un investitore in misura largamente maggiore rispetto al proprio talento.
Nello scenario riguardante il Risk Management si inserisce il Drawdown, ovvero il rischio massimo di portafoglio dell’investitore. I broker di trading online richiedono infatti un margine, ovvero una percentuale del conto, che non deve essere superata, pena la chiusura automatica di tutte le operazioni aperte o la fatidica “Margin Call“.
Il drawdown di un conto rappresenta infatti la perdita generata se andassero Stop loss tutte le operazioni aperte contemporaneamente. Il money management definisce livelli massimi di Drawdown e delle formule per calcolarli. Nel corso della guida verrà illustrato come calcolare il drawdown di un conto di trading online.
- Position Sizing
Il position sizing è la corretta scelta della dimensione del trade aperto rapportato al portafoglio totale.
La position size, ovvero la dimensione d’entrata del trade deve essere accuratamente studiata e definita all’inizio della strategia di trading.
Secondo le regole del Money Management, il rischio per operazione non deve superare il 2%, in base a quello viene definita la dimensione del lotto di partenza per dare abbastanza spazio di manovra.
Procediamo ad un esempio pratico per illustrare semplicemente cosa significa applicare correttamente il position sizing in un’operazione.
Un trader ha a disposizione un capitale totale di 10000$.
Applicando il Money Management, l’investitore rischia per operazione al massimo il 2% a trade, ovvero 200$ dollari che, con 1 lotto normale, equivalgono a 20 pips (10 dollari a pip).
Il trader però opera sul medio periodo, ovvero Long Term Trade come il Buy and Hold, dove un margine di manovra di 20 pips è troppo ridotto.
In questo caso, applicando correttamente il position sizing, l’investitore può scegliere di entrare con 0,5 lotti o meglio con 0,1 lotti, con cui avrà un margine di manovra di 200 pips.
Vediamo ora quali sono i migliori broker trading consigliati (e relative piattaforme) che usano gli esperti per mettere in pratica le regole corrette di Money management.
Dove usare le regole di Money Management: Broker e piattaforme
Su TradingOnline.com consigliamo l’uso di piattaforme trading sicure, affidabili e verificate con le quali fare trading online, certificate da noi. Su queste piattaforme è possibile applicare le regole di money management illustrate in questa guida all’apprendimento.
[broker]
Money Management tipologie
Il Money Management, come già detto, è una tecnica di gestione patrimoniale utilizzata nell’ambito economico in generale.
Naturalmente, noi di TradingOnline.com, tratteremo tutte le sue possibili varianti applicate al mondo del trading online e ci limiteremo, in questo paragrafo, a citare le varie tipologie di Money management in circolazione non inerenti alle nostre tematiche.
- Martingala
La martingala è una strategia di Money Management nata nelle sale di gioco d’azzardo e ancora diffusa nei casino. In realtà, la martingala è una strategia molto rischiosa usata anche nel trading, ma che noi di TradingOnline.com sconsigliamo poichè la sua naturale conclusione è l’azzeramento del conto dell’investitore.
La martingala si basa sul calcolo delle probabilità, ovvero la probabilità che nel blackjack (uno degli ambiti in cui è più utilizzata) esca rosso o nero è sempre del 50%. La strategia, dunque, prevede il raddoppio dell’investimento ogni qualvolta si verifichi una perdita, richiamando le teorie sul calcolo della probabilità, le quali definiscono che “il numero degli eventi positivi e negativi tende ad equivalersi“.
La criticità di questa teoria risiede nella quantità di capitale disponibile.
Si assume, infatti, che:
Lanciando una moneta N volte, il numero di testa e croce ottenuti si equivale.
Questa teoria, però, è valida solo dove N è un numero molto grande, la statistica prevede che si possa verificare lo stesso evento (ad esempio uscire Testa) anche per 30, 40 volte di fila.
Nessun capitale al mondo è illimitato e per questo la strategia Martingala non è applicabile nel trading.
- Anti-Martingala
L’anti-martingala è una strategia di Money Management che prevede la diminuzione di quota capitale in caso di perdita e l’aumento di quota capitale in caso di vincita. Si tratta dunque dell’opposto esatto della martingala, la quale prevede il raddoppio del capitale in caso di ogni perdita.
L’anti-martingala è dunque un versione migliorata della semplice martingala e può produrre risultati migliori, ma esistono strategia di Money Management, che citeremo in questa guida, di gran lunga migliori e più affidabili.
- Fixed Amount
La strategia di Money Management Fixed Amount consiste nel fissare la stessa quota di capitale per ogni trade, così dal nome “quantità fissa“.
Questa strategia è una delle più equilibrate e corrette dal punto di vista operativo, a patto che l’ammontare fissato rispetti i canoni del risk management, ovvero una quota di capitale non superiore al 2% per ogni trade. Una percentuale di capitale maggiore al 2% espone l’investitore al rischio di drawdown, soprattutto in strategia di breve-medio termine.
Money Management: come imparare a gestire il rischio del trading
Il Money Management è uno degli aspetti fondamentali che determinano il successo di una strategia di trading. L’insieme delle tecniche di risk management e size posizionino permette di automatizzare e disciplinare l’operatività dei trader sui mercati finanziari.
Come anticipato, a differenza di altre teorie economiche, le regole di Money Management non sono state ideate da teorici del trading, ma da quelli che a posteriori possiamo definire come i migliori investitori della storia. In questo paragrafo citeremo dunque le tecniche di gestione del capitale che hanno reso milionari trader come Larry Williams e spiegheremo nel dettaglio la loro applicazione pratica.
1° regola: Formula di Kelly
La formula di Kelly prende il nome da John Kelly, celebre matematico. La strategia, non creata appositamente per i mercati finanziari, ebbe subito un enorme successo tra i trader e i giocatori d’azzardo.
Larry Williams, uno dei trader più famosi della storia, utilizzò la Formula di Kelly per portare in 12 mesi un conto da 10.000$ alla cifra di 1.147.000 dollari. La prima applicazione della tecnica, però, avvenne nelle corse dei cavalli da parte dei giocatori d’azzardo professionisti, grazie alla quale riuscivano ad ottimizzare la dimensione delle puntate nel lungo periodo.
La formula di Kelly è il fondamento su cui si basa l’intera disciplina del position sizing nelle attività di investimento oltre che nel gioco d’azzardo. Attraverso questa formula è possibile definire la quota di capitale (F) per la sua ottimizzazione nel lungo periodo.
Formula di Kelly F= W – (1-W)/R
Dove F è la quota di capitale ottimale, W è la probabilità di successo dell’operazione e R è il valore medio dei trade in guadagno.
La formula restituisce all’investitore un valore al di sotto di 1 e si riferisce alla dimensione del lotto da utilizzare per la singola operazione. Questa tecnica è stata largamente utilizzata da trader e giocatori d’azzardo, ma negli investimenti online presenta delle lacune da colmare.
John Kelly non ha infatti considerato il rischio di drawdown nella sua formula e quindi il conseguente numero delle operazioni che è possibile aprire contemporaneamente, inoltre la formula non tiene conto della volatilità dei mercati finanziari che ha assunto sempre più rilevanza col passare del tempo a causa dell’avvento dei Robot Trading.
Colui che individuato l’errore nella Formula di Kelly è stato Ralph Vince, che con la formula dell’ Optimal F ha portato una delle più grandi innovazioni nell’ambito del Money Management negli ultimi 15 anni.
2° regola: Optimal F
La formula Optimal F, o Optimal Fixed Fraction, nasce dal tentativo di Ralph Vince di migliorare la formula di Kelly.
R.Vince suggerì di utilizzare una quota fissa di capitale ottimale per ogni operazione, da qui il nome Optimal F, per massimizzare i guadagni generato. Come vedremo in seguito, però, neanche questa formula riesce a risolvere la problematica del drawdown, la quale viene infatti amplificata.
Qui di seguito la formula dell’ Optimal F.
HPR (n) = 1- f x (Pn/WCS)
Dove:
HPR, ovvero Holding Period Return, è il moltiplicatore di capitale dell’operazione;
P è il profitto dell’operazione;
WCS, ovvero Worst Case Scenario, è la situazione di perdita massima;
f è il valore di Optimal f, ovvero il valore che ottimizza HPR.
Dopodiché, l’HPR di ogni periodo viene moltiplicato per il capitale a cui si riferisce, restituendo il capitale disponibile per ogni periodo.
TWR (Time Weighted Return)= HPR 1 x HPR 2 x HPR 3 x …. x HPR (n)
L’Optimal F è dunque il valore che ottimizza di rimando TWR, ovvero tempo di ritorno dell’investimento.
Nonostante il calcolo della regola possa sembrare complesso, vedremo ora con un esempio come in realtà si tratti di calcoli molto intuitivi.
Ipotizziamo uno scenario base di trading, con un capitale di 5000€, una perdita di 100€ e un WCS di 300€.
In questo caso P è negativo poichè è una perdita ed è pari a -100. Il rapporto perdita/capitale, ovvero quanto questa perdita incide sul conto è -100/5000, ovvero il 2%.
L’HPR è dunque 1-(2/100)= 0,98
Moltiplicando il valore ottenuto per il capitale totale otteniamo 4900, ovvero il capitale residuo.
Naturalmente questo è un caso basico ma la regola viene utilizzare per calcolare la quota di capitale rimanente in ambiti molto più elaborati e complessi.
Anche la formula Optimal F, tuttavia, presenta una cattiva gestione del drawdown. Questa tecnica non tiene conto della possibile avversione al rischio del trader e non pone limite alle perdite potenziali, portando spesso ad una veloce crescita del numero di operazioni aperte esponendo l’investitore a seri rischi di drawdown.
3° regola: Formula di Larry Williams
Larry Williams è probabilmente tra i 5 trader più famosi di sempre, colui che ha reso famoso nel mondo del trading la Formula di Kelly con cui ha ottenuto risultati incredibili in un solo anno (da 10mila dollari a 1,14 milioni di dollari).
Williams, però, lamentò l’elevata volatilità a cui la Formula di Kelly non riusciva ad adattarsi e modificò lui stesso la formula, inserendo fattori come il drawdown che venivano inspiegabilmente ignorati da Kelly.
In realtà, John Kelly non ha ideato la sua teoria per i mercati finanziari ed è dunque più che plausibile che presenti delle mancanze come il calcolo del Drawdown e l’analisi della volatilità.
La formula di Williams riadatta dunque quella di Kelly ai mercati finanziari, ponendo l’enfasi sulla size delle operazioni (o contratti) da aprire tenendo conto di drawdown e volatilità.
Larry Williams ha definito la sua formula “la chiave del paradiso” poichè permette agli investitori di “aprire le porte della speculazione finanziaria”.
Vediamo dunque quali sono i fattori che incidono nel calcolo.
Formula di Williams – Numero Contratti= (C x p)/ D
Dove:
C è il capitale disponibile dell’investitore;
p è la % di rischio a cui il trader è propenso;
D è il Drawdown dell’account, ovvero la perdita massima che l’investitore può sostenere.
La % di rischio e il Massimo DrawDown sono dati soggettivi inseriti dall’investitore che rendono la formula estremamente personalizzata. Ci limitiamo ad indicare dunque valori tipici della percentuale di rischio per indirizzare il lettore nella sua scelta.
È possibile infatti essere propensi a:
- rischi molto conservati (dal 2 al 5%)
- rischi moderati (dal 10 al 13%)
- rischi elevati (tra il 15 e il 18%)
- fischi molto elevati (20% e oltre)
Attraverso la formula di Williams è dunque possibile calcolare scientificamente la size delle posizione con cui entrare a merca, rapportata al rischio che l’investitore è propenso ad assumere e al suo massimo drawdown.
4° regola: Calcolo Livello Massimo di Drawdown
In una corretta strategia di Money Management è fondamentale tenere sempre sotto controllo il livello massimo di capitalizzazione in rapporto al rischio assunto.
Chi opera sul Forex, chi fa trading in CFD ed investe sui mercati azionari è ben conscio che occorre tenere una parte del proprio capitale a “protezione” del proprio conto di trading dal possibile rischio di Drawdown, ovvero l’ammontare massimo delle perdite generate del conto.
A questo scopo è fondamentale calcolare preventivamente il livello massimo di drawdown che il proprio conto può sopportare, in relazione ai margini minimi richiesti dal broker per non incappare in una “Margin call“.
La formula più appropriata per calcolare dunque il Massimo Drawdown, secondo i teorici del risk management, è la seguente:
DRAWDOWN MASSIMO = Margini Broker + (Drawdown *1,5)
5° regola: Legge di Gresham
La Legge di Gresham non è propriamente una strategia di risk management ma rappresenta un caso studio che ha fatto la storia nei mercati finanziari perchè illustra il “perchè” dell’utilizzo del Money Management.
Questo caso studio, conosciuto anche come “Legge della Rovina Statica“, mostra infatti come sia esponenziale l’andamento della % di guadagno necessaria al rientra da una % di perdita. La performance richiesta per rientrare del debito generato cresce infatti in maniera esponenziale all’aumentare della perdita.
La Legge di Graham illustra come sia estremamente difficile recuperare il capitale una volta perso, vediamo perchè nella tabella sottostante.
% PERDITA | % GUADAGNO PER RIENTRARE |
10 | 11 |
20 | 25 |
30 | 43 |
40 | 67 |
50 | 100 |
60 | 150 |
70 | 233 |
80 | 400 |
90 | 900 |
99 | 9900 |
Leggi anche:
Money Management forex: consigli utili
Il money management nel Forex è un fattore fondamentale che determina il successo di una strategia di investimento. Il consiglio dei nostri esperti, i trader di TradingOnline.com, è quello di definire il money management da seguire prima della scelta del capitale con cui si aprirà un conto Forex.
Definire in partenza il Risk Management e il Position Sizing permette all’investitore di valutare la pertinenza del capitale che andrà ad utilizzare. Con capitali molto ridotti, infatti, è estremamente complicato utilizzare una strategia di Money Management che prevede un impiego del 2% del capitale a trade, poichè i margini di profitto sarebbero troppo ridotti se rapportati al tempo investito sulla piattaforma.
È quindi fondamentale analizzare preventivamente quali sono i margini con cui l’investitore si ritroverà a lavorare per non assumersi rischi maggiori di quelli desiderati.
Definiti correttamente Risk Management, Size Positioning e il capitale da utilizzare, il rispetto delle regole di risk management assume particolare rilevanza in un mercato soggetto a continue fluttuazioni e cambiamenti repentini di Momentum come il Forex.
I mercati valutari, infatti, sono da sempre soggetti a improvvise variazioni di prezzo che mettono a repentaglio le operazioni aperte dell’investitore, il quale si trova spesso di fronte ad un cruciale Payoff sulla scelta degli strumenti da utilizzare.
La scelta dell’investitore per la corretta gestione del money monagement ricade inevitabilmente tra la combinazione Stop loss – Take Profit o l’utilizzo solitario del Trailing Stop. Il Payoff tra le due tipologie di strumenti risiede nei diversi metodi di presa del profitto.
Il trader che si avvale della coppia Stop Loss – Take Profit può interrompere il monitoraggio dell’operazione una volta aperta, sapendo che la chiusura avverrà o al livello dello Stop Loss o al livello del Take Profit. Impostando un Ratio di almeno 1:2 tra gli strumenti, l’investitore ha il totale controllo sulle sue metriche e sui risultati mensili.
Viceversa, il trader che utilizza un Trailing Stop per attuare il Money Management, al momento dell’apertura dell’operazione non conosce il livello di chiusura e non può dunque delineare un Ratio tra guadagni e perdite. L’utilizzo dello strumento toglie di fatto una parte del controllo sull’operazione all’investitore, permettendo però di registrare perdite inferiori per ogni trade.
Money Management criptovalute e azioni
Analizziamo ora separatamente il Money Management su criptovalute e azioni. Per quanto riguarda il mercato delle criptovalute, il Risk Management e il Position Sizing assumono ancora più importanza poichè il mercato delle valute virtuali è ancor più soggetto a fluttuazioni rispetto al Forex.
Non essendo regolamentato, la quotazione delle criptovalute come Bitcoin o Ethereum è fortemente soggetta a news e dichiarazione degli enti economici dei paesi dove sono più diffuse.
Non sono rari, infatti, eventi di slippage sui loro grafici, ovvero movimenti caratterizzati da forte momentum che “saltano” alcuni livelli del grafico, rischiando quindi di non chiudere gli Stop Loss. Per cautelarsi su questi mercati, estremamente profittevoli ma ad alto rischio, broker come Capital.com offrono la funzionalità di Stop Loss Garantito, ovvero la chiusura sicura al 100% al livello prestabilito dal limit order anche in caso gap o slippage.
Applicare il Money Management nei mercati criptovalutari, nel lungo periodi, è una delle principali condizioni di successo. Le principali regole di Risk Management e Size Positioning sono applicabili anche in questo mercato, il quale rappresenta lo scenario ideale per l’utilizzo del Trailing Stop, a patto che il numero di pips che intercorrono tra apertura e punto di uscita sia abbastanza elevato da evitare la chiusura preventiva dovuta alle fluttuazioni.
Differente, invece, lo scenario riguardante il mercato azionario.
Nonostante i titoli e le obbligazioni presentino solitamente grafici solitamente meno volatili e più costanti, fattori di analisi fondamentale come news, bilanci e notizie macroeconomiche possono causare violenti movimenti di prezzo che causano molto più frequentemente gap di prezzo. Questo evento, però, si verifica principalmente quando si fa trading su azioni in DMA, una funzionalità offerta da alcuni broker come eToro. Il money Management, nel mercato azionario, presenta caratteristiche diverse rispetto agli altri strumenti finanziari poiché richiede competenze diverse all’investitore.
Per approfondire ulteriormente l’argomento, leggi anche: Trading in DMA, cos’è e come funziona
Una corretta strategia di Risk Management su azioni si basa sullo studio dei bilanci delle aziende analizzate e sulla loro stabilità economica e finanziari. Una strategia di analisi delle azioni in DMA, inoltre, prevede lo studio dei dividendi futuri generati dal possesso delle azioni.
Per comprendere il trading su azioni, consigliamo quindi la lettura della guida redatta da esperti trader su azioni del team di TradingOnline.com: Guida al Trading su Azioni.
Impara tutto sul Money Management: migliori strumenti didattici
Lo studio del money management è una vera e propria disciplina applicabile in più campi, non solo sui mercati finanziari. Su TradingOnline.com, il sito ufficiale di Trading per gli investitori italiani, è possibile trovare guide su ciascuno degli strumenti che i trader utilizzano per applicare le regole di Money Management all’interno delle loro strategie.
Ogni guida redatta è completa di casi studio grafici in tempo reale per aumentare la comprensione degli strumenti di risk management e il loro utilizzo all’interno di un grafico di trading.
Le guide di TradingOnline.com di cui consigliamo la lettura per assumere più autorevolezza nell’applicazione del Money Management si riferiscono a Stop Loss, Take Profit e Trailing Stop.
Nelle guide sopra citate vengono riassunte efficacemente le teorie presenti sui migliori libri di Money Management e nei migliori video di esperti. Per completezza editoriale, i paragrafi seguenti saranno corredati dalle fonti più affidabili sulla gestione del rischio di investimento presenti in Italia e all’estero.
Money Management migliori libri
La letteratura sul Money management è ricca di spunti interessanti e applicazioni pratiche da replicare sul proprio conto di trading. Di seguito abbiamo raccolto i 5 libri più influenti sul money management, partendo da un panorama italiano per arrivare a quello internazionale.
- Trattato di Money Management
Il primo libro consigliato è “Trattato di Money Management“, di Andrea Unger, consigliato da molti uno dei migliori trader italiani e uno dei principali fautori del Risk management in Italia.
Il libro di Unger è una lettura must per chi si avvicina al money management.
- Money Management vs Analisi Tecnica
Per chi avesse già letto il libro di Unger e desidera rimanere nella letteratura italiana consigliamo “Money Management vs Analisi Tecnica” di Claudio Baldi.
- Oltre il Money Management. Perché giocare in Borsa non è un gioco
Dello stesso autore consigliamo un altro titolo, un po’ datato ma che permette bene di comprendere la psicologia nascosta dietro alla gestione monetaria. Si tratta del libro “Oltre il Money Management. Perché giocare in Borsa non è un gioco“.
- How to Day Trade for a Living: Tools, Tactics, Money Management, Discipline and Trading“
Passando alla letteratura internazionale contemporanea sul Money Management consigliamo la quarta edizione di “How to Day Trade for a Living: Tools, Tactics, Money Management, Discipline and Trading” di Andrew Aziz, trader e Council Member di Forbes.
- La mente del trader. Trading vincente senza farsi condizionare dalle emozioni
Per concludere, l’ultimo libro consigliato in questa guida riguarda la parte emotiva del Trading, una componente fondamentale del Money Management. Il libro selezionato è italiano: “La mente del trader. Trading vincente senza farsi condizionare dalle emozioni” di Giacomo Probo.
Corso Money Management gratis
Stilare e comprendere correttamente una strategia di Money Management può richiedere mesi e spesso, per trovare la giusta tecnica per le proprie strategie, occorrono vari tentativi mediante regole differenti.
Per evitare di investire tempo eccessivo e, soprattutto, di perdere capitali ingenti alla ricerca della strategia di money management più adatta agli scopi del trader, si può optare per lo studio di corsi individuali dove un mentore aiuta l’investitore nel compito.
In Italia, un servizio del genere è fornito dall’Alfio Bardolla Training Group.
Lo staff di TradingOnline.com, però, formato da veri trader esperti, ha voluto completare le guide accurate fornite sul sito ufficiale di trading in Italia con un corso dalla A alla Z che comprende un’accurato studio del Money Management: Corso Trading di ©TradingOnline.com.
Videocorsi migliori sul Money Management
Nonostante lo studio di un corso ad hoc sia la scelta migliore per approcciarsi con la miglior strategia possibile di Risk Management sui mercati finanziari, anche la visione di video sull’argomento aiuta l’investitore ad avere una maggiore completezza di informazione sull’argomento. Noi di TradingOnline.com, il sito ufficiale di trading italiano, abbiamo selezionato le fonti più autorevoli per imparare il trading, italiane ed estere.
Il primo video che riportiamo è di Marco Casario, un trader italiano con quasi 100.000 iscritti su YouTube, e tratta “Le 5 Regole d’oro del Money Management“.
Nel video successivo, invece, Filippo Diodovich (Market Strategist di IG Italia) illustra le basi del Money Management.
Il video successivo, invece, è in lingua inglese. Rayner Teo, uno dei migliori trader asiatici contemporanei, illustra come gestire efficacemente il Money Management per piccoli conti di trading.
Money Management eBook [+Pdf Gratis]
La comprensione del Money Management passa anche da eBook e Pdf disponibili gratuitamente online. Solitamente le risorse disponibili online non riescono a fornire un quadro completo all’investitore e spesso trattano solo concetti base per spingere all’acquisto di corsi completi.
Per completezza informativa citiamo comunque dei Pdf e degli eBook disponibili gratuitamente online come quello dell’Alfio Bardolla Trainer Group (qui il link: ) .
Di seguito, invece, un pdf gratuito in lingua inglese sulla psicologia che si cela dietro alle strategie di Money Management (qui il link).
Money Management opinioni e recensioni Reali
Il Money Management non è una semplice teoria economica, ma è il fondamento di qualsiasi strategia attuata sui grafici di trading da investitori esperti. In un periodo storico dove chiunque ha la possibilità di avere accesso ai mercati finanziari mondiali, l’utilizzo di un’accurata strategia di Money Management è necessario per fronteggiare le insidie presenti sui mercati.
Il corretto inserimento delle tecniche di Risk Management e Size Positioning viste in questo articolo garantiscono all’investitore una maggiore garanzia di successo in uno scenario dove non ottiene risultati migliori chi è più bravo ad individuare il miglior punto di ingresso nel grafico ma bensì colui che è in grado di gestire meglio il rischio delle posizione.
Il Money Management è sempre efficace nel trading on line?
La gestione del rischio è fondamentale non solo nel trading, ma in qualsiasi campo finanziario.
Un investimento senza gestione del rischio, è una scommessa.
I differenti mercati dove è possibile operare nel trading online (CFD, Forex, Azioni, Indici, Commodities, Criptovalute), nonostante presentino caratteristiche di fondo diverse, l’inserimento di ordini di take profit e stop loss è una pratica comune in ognuno di essi.
Anche i migliori trader al mondo utilizzano il Money Management per tagliare le perdite anticipatamente, raccogliere i profitti senza dover monitorare costantemente le diverse operazioni e, soprattutto, per capire la quota di capitale disponibile per il trading senza incorrere nel rischio di andare in drawdown.
Riprendendo dunque il quesito “il Money Management è sempre efficace nel trading?“, la risposta degli esperti di TradingOnline.com è si, non solo efficace ma fondamentale.
Serve davvero il Money Management?
È pratica comune tra i trader principianti non utilizzare tecniche di gestione del rischio e di ottimizzazione della size di entrata a mercato. Si tratta tuttavia di un errore diffuso solo tra chi si è appena avvicinato al mondo degli investimenti online.
I trader esperti sostengono che più del talento, è la corretta gestione del rischio a definire il successo di una strategia di trading.
Esistono molti esempi di trader famosi che hanno basato il loro successo principalmente sul Mopney Management , l’esempio più eclatante è sicuramente Larry Williams, da molti esperti etichettato come il più grande trader di sempre, il quale grazie alle formula di Kelly portò in soli 12 mesi un conto da 10.000$ a oltre 1 milione di dollari.
Il Money Management non è solo un metodo per limitare le perdite, ma è l’insieme delle strategie volte ad ottimizzare e massimizzare i guadagni dell’investitore nel medio-lungo periodo.
Cosa succede se non applico una strategia di Money Management?
Sono diversi i rischi causati dalla mancata applicazione di regole di Money Management in un conto di trading
- Perdite irrecuperabili
In questa guida, attraverso la Legge di Gresham, o “Legge della Rovina Statica“, abbiamo analizzato l’andamento esponenziale dei guadagni necessari a recuperare una perdita subita.
Non posizionare uno Stop loss nelle proprie operazioni o posizionare uno Stop loss troppo grande espone inevitabilmente a questo rischio.
- Rischio di Drawdown
Un errato monitoraggio del capitale residuo al netto del rischio assunto espone il trader al rischio di Drawdown, ovvero del raggiungimento del rischio massimo che l’investitore si può assumere.
Il raggiungimento del livello massimo di drawdown porta alla chiusura del conto dell’investitore. In questa guida abbiamo spiegato come calcolare il livello massimo di Drawdown di un conto mediante l’utilizzo e l’applicazione delle corrette regole di Money Management.
- Errato Ratio SL:TP
Il mancato utilizzo del Money Management significa inoltre un’errato risk management. Questa disciplina prevede infatti che il Ratio Stop Loss – Take Profit sia almeno 1:2 per mettere al sicuro i profitti. In questa guida sono stati trattati esempi che mostravano come trader che portano a profitto 7 operazioni su 10 rischiano di non generare guadagni se non hanno implementato un corretto rapporti rischi-utili nella loro strategia.
La nostra opinione sul Money Management
La profonda comprensione del Money Management è alla base dell’operatività nel trading online e il suo studio dovrebbe e avvenire prima, in una corretta scala temporale, rispetto allo studio delle strategie di investimento.
Il consiglio dei nostri esperti è dunque quello di approfondire a fondo le teorie di Risk Management e di Size Positioning poichè sono fondamentali fin dai primi passi dell’investitore nel mondo degli investimenti online.
La formulazione di qualsiasi strategia richiede infatti uno studio preventivo della dimensione del lotto di ogni trade in base al capitale disponibile e lo Stop Loss da applicare per ogni operazione.
Questi aspetti della strategia non sono assolutamente da sottovalutare poichè è la gestione del rischio che nel lungo periodo porta al successo una tecnica di trading.
Considerazioni finali
L’utilizzo del Money Management impone all’investitore una visione più di ampio periodo, non focalizzata sulle singole operazioni ma sul loro insieme.
Queste strategie permettono infatti di tagliare efficacemente le perdite per ottimizzare i profitti. L’unico limite del Money management riguarda il capitale disponibile dell’investitore: se l’investitore dispone di capitali molto ridotti è estremamente complicato riuscire a ponderare il rischio mediante tecniche di money management.
Il consiglio degli esperti di TradingOnline.com è di soffermarsi sul Money Management per comprendere a fondo le meccaniche necessarie per la gestione di un conto da trading, compiendo così il primo passo del diventare un trader profittevole.
FAQ – Money Management: domande e risposte frequenti
Che cos’è il Money Management?
Il Money Management è la disciplina che regolamenta la gestione dei capitali e del rischio sui mercati finanziari.
Quali sono le categorie di Money Management?
Le principali branchie di questa disciplina sono il Risk Management (la gestione del rischio) e la Position Sizing (la gestione del lotto di ingresso).
Il Money Management funziona?
Le tecniche di Money Management permettono di gestire efficacemente il capitale, tagliano le perdite e raccogliendo i profitti maturati.
Quali sono le strategie di Money Management?
Le principali formule di quanto ambito sono la Formula di Kelly, la formula di Williams e il calcolo de “Optimal F“.
Come si usa il Money Management?
Il Money Management è utilizzato mediante l’applicazione di 3 strumenti: Stop Loss, Take Profit e il Trailing Stop.
Strategie di Trading Online
Strategia testa e spalle: Guida completa
La strategia “testa e spalle” è una strategia basata su un pattern di candele su un grafico Forex, utilizzata per individuare i punti di inversione del trend. Si tratta di una delle strategie di analisi tecnica più conosciute in assoluto, che può essere praticata anche senza l’uso di alcun indicatore di trading. La strategia di testa e spalle vera e propria si utilizza per comprendere quando un trend rialzista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend ribassista; esiste anche il grafico di testa e spalle rovesciato, che invece si utilizza per identificare i punti dove un trend ribassista potrebbe invertirsi e trasformarsi in un trend rialzista.
Le formazioni testa e spalle sono relativamente facili da identificare sui grafici, cosa che ha reso questa strategia piuttosto popolare tra i trader. Allo stesso tempo è importante ricordare che, come tutti i pattern di candele giapponesi, la sua efficacia non è garantita. Per ridurre il numero di falsi segnali è importante cercare di combinare questa strategia con l’analisi fondamentale e con altri strumenti di analisi tecnica, possibilmente cercando di unire più segnali che indichino nello stesso momento la possibile inversione di un trend.
Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®
Avere nel proprio repertorio una buona comprensione del grafico testa e spalle, diventando efficienti nel riconoscerlo e nel distinguerlo dagli altri pattern di analisi tecnica, è utile. Anche se non è raccomandabile basare tutta la propria operatività sui mercati esclusivamente su questa strategia, è un’aggiunta valida per il repertorio di ogni trader.
Strategia testa e spalle – Introduzione:
❓Cos’è: | Pattern che anticipa un’inversione di trend |
👍Efficacia: | Efficace – 8.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove esercitarsi: | Capital.com / eToro / FP Markets |
👶Semplicità: | Alta – 9/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia di testa e spalle: cos’è?
La strategia di testa e spalle è una strategia per identificare le inversioni dei trend rialzisti. Nel caso del testa e spalle rovesciato, serve a identificare le inversioni dei trend rialzisti. La strategia prende il nome dal fatto che è formata da tre punti chiave: un primo massimo, un secondo massimo più in alto e un terzo massimo alla stessa altezza del primo. Questa formazione ricorda la sagoma di una persona, con il secondo massimo che forma la testa e il primo e terzo picco massimo che formano le spalle. Questo nome rende anche più facile ricordare come sia fatto il pattern.
La linea che collega il primo e il terzo massimo è chiamata collo. Nel momento in cui la price action taglia a ribasso il collo, la formazione si completa e solitamente viene interpretato come un segnale ribassista. Guardando invece al grafico testa e spalle rovesciato, in questo caso la formazione sarà composta da tre minimi: il primo e il terzo saranno allo stesso livello, mentre il secondo sarà il più basso di tutti.
Nel caso del testa e spalle rovesciato, il collo si trova più in alto dei picchi. Nel momento in cui la price action attraversa questo livello, lo si interpreta come un segnale rialzista. Più è netto il taglio -ad esempio quando avviene in concomitanza alla formazione di una candela dal corpo particolarmente lungo- e più è probabile che il segnale sia affidabile.
Come funziona la strategia testa e spalle
Se ci si limita alle basi, la strategia testa e spalle funziona in un modo piuttosto intuitivo: si formano tre picchi, la price action attraversa il collo e il trader punta sul fatto che questo sia un segnale d’inversione del trend. Sarebbe sempre meglio, però, comprendere la logica dietro alla strategia che si utilizza. Non soltanto questo rende un trader più capace di comprendere i segnali che derivano da una certa formazione, ma aiuta molto anche a capire quali siano i momenti migliori per utilizzarla.
Nel momento in cui si forma un pattern di testa e spalle, significa che i compratori non stanno riuscendo a spingere più in alto il prezzo di un certo asset. Il primo tentativo ha formato un massimo, il secondo è riuscito ad andare oltre, ma il terzo si è fermato al di sotto dei risultati prodotti dal secondo. Lo si interpreta come un segno del fatto che la domanda sia in calo e che i venditori siano particolarmente presenti in prossimità dei livelli toccati. Di conseguenza, è più facile che il trend si inverta.
Lo stesso discorso può essere replicato al contrario nel caso del testa e spalle rovesciato. I tentativi dei venditori di continuare ad abbassare il prezzo trovano una resistenza invalicabile da parte dei compratori, non riuscendo a causare un rally ribassista prolungato. Dietro a ogni strategia di analisi tecnica deve sempre esserci una spiegazione legata al comportamento del mercato, che in ultima analisi si riconduce all’andamento di domanda e offerta. Un grafico da solo, è solo un mucchio di candele: quello che conta maggiormente sono le forze che hanno agito, dal lato dei compratori e venditori, affinché quel grafico si formasse.
Risk management
Il risk management della strategia testa e spalle, come sempre nel mondo dell’analisi tecnica, è principalmente legato al posizionamento del take profit e dello stop loss. Gli stop automatici, per quanto non possano essere garantiti al 100%, sono il modo migliore per assicurarsi che fin dall’entrata sul mercato il rapporto rischio/rendimento sia chiaro. Nel caso specifico di questa strategia, bisogna essere disposti ad accettare un rischio relativamente alto che si giustifica solo nel caso in cui ci si aspetti un’inversione del trend piuttosto importante.
Normalmente si opera in questo modo:
- Lo stop loss si posiziona al di sopra del secondo massimo, a 5-10 pips di distanza;
- Il take profit si posiziona 3-5 volte più distante dal prezzo di entrata rispetto alla distanza che c’è tra questo punto e lo stop loss.
L’idea è sempre quella di cercare di tagliare le perdite il prima possibile e lasciar correre le operazioni profittevoli più a lungo possibile. Per quanto riguarda la posizione dello stop loss, è difficile trovare delle alternative efficaci all’approccio classico. Per lo stop loss, invece, esiste una maggiore flessibilità. Molti trader utilizzano altri sistemi per individuare l’inversione del trend successivo.
Nel caso del testa e spalle rovesciato, i concetti di base non cambiano. Semplicemente, in questo caso lo stop loss sarà posizionato al di sotto del secondo minimo anziché trovarsi al di sopra. Un’altra strategia sempre efficace per imparare la gestione del rischio in modo corretto è utilizzare un conto demo –come quello proposto da Capital.com-, per fare esperienza sull’applicazione della strategia prima di utilizzarla con denaro reale.
Come impostare una strategia di testa e spalle: cosa ci serve
Impostare una strategia di testa e spalle è piuttosto semplice, ed è una delle strategie che non richiedono l’utilizzo di alcun indicatore. Tutto quello che serve è un grafico a candele, dal momento che il pattern risulta molto più evidente e affidabile se si utilizza questo approccio al posto di un grafico a linea o un grafico Renko. Volendo è comunque possibile combinare la strategia con l’uso di indicatori, a seconda di quali sono i setup con cui il singolo trader si trova meglio a operare.
Per quanto riguarda le decisioni da fare sui grafici per ottimizzare la propria capacità di individuare la formazione, è molto importante tenere conto del time frame delle candele (1M, 5M, 15M, ecc.). Nel momento in cui la formazione diventa evidente su un certo time frame, è importante andare a verificare anche gli altri per comprendere se stiano dando lo stesso tipo di segnale di inversione. Possono anche non essere grafici testa e spalle, ma la cosa importante è che ci siano degli altri segnali del fatto che il trend rialzista -o ribassista se si tratta di un testa e spalle rovesciato- stia per invertirsi.
Strategia testa e spalle: migliori piattaforme da utilizzare
Tra le cose necessarie per poter far funzionare correttamente la strategia, immancabilmente, c’è anche un broker di qualità. Scegliere un intermediario che offre delle piattaforme valide per studiare i grafici, dei costi d’intermediazione bassi e un ottimo livello di esecuzione degli ordini è imperativo per garantire le migliori chance di successo. Di seguito sono riportati i broker raccomandati da TradingOnline.com®, scelti e aggiornati costantemente dalla nostra redazione.
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Trading con testa e spalle: impostazione grafica
Comprendere bene l’impostazione grafica del grafico a testa e spalle è importante, perché serve a passare dalla teoria alla pratica. Normalmente i principianti si aspettano di trovare una perfetta formazione con tre picchi, di cui il primo e il terzo sono perfettamente allineati, mentre il secondo è evidentemente più marcato degli altri.
Questa rappresentazione del grafico testa e spalle è più che altro teorica, perché si manifesta molto raramente sui mercati finanziari. Una formazione così precisa è sicuramente un ottimo segnale, ma bisogna tenere conto di una serie di altri elementi importanti in termini di impostazione grafica:
- Molto spesso il primo e il terzo picco non saranno perfettamente allineati, ma leggermente diversi tra loro;
- In alcuni casi, tra il primo e il secondo e tra il secondo e il terzo picco si creano dei minimi leggermente diversi tra loro;
- In certi casi il secondo picco è molto più alto rispetto alle “spalle”, in altri casi è solo leggermente più marcato.
Anche se questa è una costante nel mondo del trading online, quando si parla di pattern di candele l’esperienza fa ancora di più la differenza rispetto ad altri tipi di operatività. Per diventare davvero efficienti nel riconoscere e nel gestire i grafici testa e spalle è fondamentale maturare esperienza.
Strategia testa e spalle: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali di acquisto e vendita è sempre l’obiettivo finale di una strategia di trading, ma nel caso del grafico testa e spalle si individua un solo segnale. Il grafico testa e spalle individua esclusivamente segnali “SELL”, dal momento che si manifesta solo in occasione di un’inversione di un trend rialzista.
Allo stesso modo, un grafico testa e spalle rovesciato può esclusivamente indicare un segnale di “BUY”, perché indica l’inversione di un trend ribassista. Inoltre non ci sono da fare delle particolari considerazioni: nel momento stesso in cui si ha la convinzione che il grafico si sia formato, nasce il segnale. A questo punto sarebbe importante sia cambiare il time frame che testare altre strategie di trading sullo stesso grafico, per vedere se gli altri segnali confermano la presenza dei presupposti per un’inversione del trend.
Tutto questo funziona ancora meglio nel momento in cui il trader si assicura che non siano previste delle pubblicazioni importanti di dati fondamentali in grado di incidere sulla posizione. Nel caso del Forex, ad esempio, il calendario economico è molto utile per tenersi aggiornati sui dati che potrebbero incidere in maniera significativa sull’andamento del mercato. Nel caso di altri asset, come le azioni, sono da considerare soprattutto la pubblicazione di dati trimestrali e le assemblee straordinarie. Detto questo, è normale che alcune news improvvise non si possano semplicemente prevedere.
Pro e contro del testa e spalle
Dal momento che nessuna strategia di trading è perfetta, conoscere i pro e contro di un setup è fondamentale per sapere quando utilizzarlo e quando potrebbe generare dei falsi segnali. Nel caso del grafico testa e spalle, i principali punti di forza sono i seguenti:
- È facile da individuare, almeno dopo aver fatto un po’di pratica con un conto demo;
- Il risk management è intuitivo e non necessita di grandi adattamenti tra un trade e l’altro;
- I falsi segnali, soprattutto quando la formazione è ben evidente, sono relativamente pochi.
Mentre i principali contro di questa strategia sono:
- Il fatto che si presenta raramente sui mercati, quantomeno nella sua forma più evidente;
- La facile confusione con altri pattern, come i tripli massimi o le bandiere;
- La mancata individuazione da parte dei trader principianti, che spesso non hanno un occhio allenato per i pattern.
In ogni caso è relativamente facile arginare i punti di debolezza, quantomeno legati all’inesperienza. Dopo aver provato e fatto pratica con diverse formazioni, diventa molto più veloce individuare i grafici testa e spalle. Un altro aiuto molto valido è Autochartist, un tool che aiuta ad analizzare in maniera totalmente automatica i pattern di candele che si manifestano sui grafici. Quando viene installato su una piattaforma di trading, il tool controlla da solo 24/7 tutti i time frame dei grafici disponibili per andare alla ricerca di grafici testa e spalle o di altri pattern rilevanti di candele giapponesi. Con un broker valido come FP Markets, Autochartist è accessibile gratuitamente su MetaTrader e cTrader.
Su quali asset funziona meglio
Normalmente i pattern di candele si sfruttano al meglio quando vengono utilizzati sul mercato Forex, per diversi motivi:
- Prevedibilità delle notizie importanti;
- Mercato più liquido e razionale;
- Alta liquidità del mercato;
- Rarità delle notizie imprevedibili;
- Manipolazioni del mercato pressoché impossibili.
Altri asset su cui funziona molto bene, per gli stessi motivi, sono le materie prime -specialmente quelle più liquide, come petrolio, gas e oro- e le criptovalute. Sul mercato azionario rimane comunque una strategia valida, ma innegabilmente perde una parte della sua efficacia. Chi vuole può comunque cimentarsi anche su titoli azionari e indici di Borsa, a patto di ricordare che in questo caso sarà ancora più importante avere diverse fonti per verificare la bontà dei segnali.
Strategie testa e spalle alternative
La strategia testa e spalle non si presta a grandi sperimentazioni e alternative, cosa che la rende ancora di più un setup adatto ai trader principianti. Detto questo ci sono delle cose che si possono sperimentare per facilitare l’applicazione del trading system o per limitare i falsi segnali. Alcune delle principali alternative sono:
- L’uso dell’indicatore zig zag per tracciare il grafico;
- La combinazione con l’indicatore stocastico per confermare i segnali di inversione;
- L’utilizzo di robot di trading in grado di riconoscere la formazione di un testa e spalle e di aprire in automatico una posizione;
- La combinazione con i livelli di Fibonacci, per scoprire se i punti formati dal grafico testa e spalle coincidono con dei valori-chiave e dunque confermano il segnale di inversione.
Rimane molto importante ricordare che il ruolo centrale è quello del singolo trader. Per distinguere le proprie strategie da quelle utilizzate dagli altri attori del mercato, costruendo dei sistemi unici, è importante sperimentare. In base allo strumento su cui si fa più trading, in base alla propria propensione al rischio e agli strumenti di analisi tecnica con cui si ha più affinità, è possibile costruire strategie proprie.
Considerazioni finali
La strategia testa e spalle è innegabilmente una delle strategie più apprezzate da chi si avvicina al mondo dell’analisi tecnica: semplice da imparare e al tempo stesso efficace, è una delle formazioni che un trader deve conoscere nel suo percorso di studio dell’analisi dei grafici. Detto questo, è sempre importante ricordare che l’analisi tecnica da sola è molto meno efficace rispetto a quando è abbinata all’analisi fondamentale: più si comprendono le ragioni che muovono domanda e offerta, meglio si riescono a interpretare i pattern di candele.
Per assicurarsi di imparare al meglio come utilizzare questa strategia, un consiglio pratico è quello di partire sempre dall’uso di denaro virtuale. Oggi tutti i broker principali permettono di fare trading online in modalità demo, senza rischiare nulla. I conti demo che raccomandiamo particolarmente per allenarsi con l’analisi tecnica sono quello di Capital.com e quello di FP Markets, entrambi disponibili gratis e senza deposito.
Una volta che si è fatto pratica a sufficienza con le basi del grafico testa e spalle, è il momento di passare alla personalizzazione della strategia: combinando a proprio modo gli indicatori di analisi tecnica e i segnali dell’analisi fondamentale, questa formazione può diventare un alleato quotidiano nella ricerca di trade da aprire.
FAQ sulla strategia testa e spalle: domande e risposte frequenti
La strategia testa e spalle funziona?
La strategia testa e spalle è nota per essere una delle più affidabili all’interno del mondo dei pattern di candele. Detto questo, è sempre molto importante abbinarla ad altri metodi di studio dei mercati e ricordare che qualunque strategia avrà sempre una percentuale di falsi segnali.
Come fare pratica con il grafico testa e spalle?
Per esercitarsi in modo valido è importante utilizzare un conto demo che offra piattaforme valide, grafici in tempo reale e condizioni di trading molto simili a quelle di un conto reale. I tre conti demo più consigliati sono quelli di Capital.com, FP Markets e eToro.
La strategia testa e spalle è adatta ai principianti?
Il grafico a testa e spalle è uno dei più facili da riconoscere, avendo una formazione molto caratteristica che si può identificare in un modo semplice anche con poca esperienza. Per questo motivo, è considerato uno dei pattern più adatti con cui un principiante può esercitarsi.
Dove mettere lo stop loss nella strategia testa e spalle?
Solitamente lo stop loss si posiziona alcuni pip al di sopra del picco centrale nel grafico testa e spalle, o leggermente al di sotto del secondo minimo nel grafico testa e spalle rovesciato.
Strategie di Trading Online
Range Trading
Il range trading è una strategia che si basa sulla previsione che un grafico continui a muoversi oscillando tra due estremi. Il fatto che un grafico continui a oscillare tra due estremi, nel mondo dell’analisi tecnica, viene definito “trend laterale”. Malgrado la maggior parte dei trader si concentri sugli strumenti che mostrano una tendenza rialzista o ribassista evidente, il mercato -soprattutto nel caso del Forex- passa una gran parte del tempo in una fase laterale in cui nessuna direzione prevale.
Il range trading nasce come risposta all’esigenza di trovare un modo per approfittare anche delle situazioni in cui il mercato si muove tra due estremi, senza mostrare un chiaro trend rialzista o ribassista. Dal momento che questa è la situazione più frequente sui mercati finanziari, è un’esigenza concreta; da qui sono nate tantissime strategie pratiche per ottenere segnali di acquisto e di vendita all’interno di un canale di prezzo ben definito. Imparando a conoscere bene le strategie di range trading, è possibile rimanere nel mercato a lungo e approfittare di occasioni che non molti trader riescono a cogliere.
Il range trading è da considerarsi come un approccio complementare al trend following e al trading con i reversal. Una permette di seguire i trend già in corso, l’altra si basa sul prevederne l’inversione, e infine il range trading è basato sulla previsione dell’assenza di un trend. Comprendere bene tutte e tre queste strategie è di grande aiuto, perché in questo modo si sviluppa la capacità di poter interpretare e rimanere nel mercato a prescindere dalle sue condizioni.
❓Cos’è: | Strategia basata sulla previsione che un grafico si muova in un range specifico |
👍Efficacia: | Efficace – 8/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Abbastanza semplice – 7.5/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia Range Trading: cos’è?
La strategia di range trading si basa sullo sfruttamento di un mercato laterale, in cui il grafico continua a oscillare tra un valore massimo e uno minimo. Ci sono tante situazioni in cui il sentiment verso un certo strumento non è particolarmente positivo né particolarmente negativo, ma i continui piccoli squilibri tra domanda e offerta fanno sì che il prezzo di uno strumento non rimanga sempre perfettamente fermo. Di conseguenza, si può innescare il classico trend laterale con il grafico che sembra rimbalzare continuamente tra un certo punto minimo e uno massimo.
Il range trading può essere considerato più come un approccio che come una strategia specifica, esattamente come il trend following e il trading con i reversal. Significa che l’idea generale, ovvero quella di continuare a seguire un grafico che rimbalza tra due estremi, può prendere diverse derive pratiche. Ci sono trader che si basano esclusivamente sull’uso degli indicatori di trading, altri che si basano sugli oscillatori o sugli strumenti di disegno sul grafico.
Rispetto agli altri due approcci menzionati, il range trading ha una fortissima correlazione con l’analisi fondamentale e non è possibile trascurarla. Questo perché l’analisi fondamentale può portare velocemente un mercato a prendere una direzione: basta il rilascio di una notizia importante, o persino di una voce di corridoio rilevante, per vedere un trend laterale evolvere in qualcos’altro.
Come funziona la strategia di Range Trading
Una strategia di trend following è costituita di tre parti: studio del trend laterale, apertura della posizione e ribaltamento della posizione. Tutto comincia con lo studio del trend, cosa che richiede prima di tutto di iniziare a identificare supporti e resistenze. Questo è un passaggio essenziale, perché il supporto e la resistenza del trend in corso sono i due punti tra cui si gestirà la parte operativa. Già qui si possono differenziare diversi modi per identificare supporti e resistenze: chi preferisce farlo con indicatori come lo zig zag, chi preferisce usare le medie mobili, chi utilizza le trend line e così via.
Una volta identificati i due livelli chiave tra cui ci si aspetta che il trend continui a oscillare, si aspetta solitamente che il grafico si muova verso uno dei due. A questo punto si apre la posizione, prevedendo che il trend non sorpasserà il livello chiave ma rintraccerà verso l’altro limite del range. Attendere che il grafico si muova verso uno dei due estremi, prima di aprire la posizione, aiuta ad assicurarsi che si possa sfruttare al massimo il rintracciamento successivo.
A questo punto, se la previsione è corretta, il grafico dovrebbe cominciare a cambiare direzione e muoversi verso l’altro estremo del range. Se questo succede, si può pensare anche a un ribaltamento della posizione. Nel caso in cui ci siano ancora i presupposti per attendersi un trend laterale, infatti, non è detto che sia necessario abbandonare il trend e cambiare completamente grafico. Questo potrebbe rintracciare di nuovo verso l’estremo di partenza, e così via. Più sono i rimbalzi e più presto si entra all’interno del trend laterale, più si può sfruttare a pieno il trend.
Risk Management
Il risk management è una componente fondamentale del range trading, e come sempre si basa sull’utilizzo consapevole del take profit e dello stop loss. Esattamente come nel caso del trend following e del trading con i reversal, anche in questo caso è relativamente semplice gestire il rischio e si possono costruire dei trading system con un rapporto rischio/rendimento molto favorevole. Idealmente, un trader vorrebbe ottenere regolarmente delle posizioni in cui il profitto potenziale è da 3 a 6 volte superiore rispetto alle perdite potenziali.
Per fare tutto questo, prima di tutto è importante sapere dove posizionare lo stop loss. Questo dovrebbe essere posizionato poco oltre il canale del range in cui si prevede che il prezzo continui a muoversi, di modo che se il mercato dovesse iniziare a esibire un trend chiaro si taglierebbero velocemente le perdite. Al contrario, è importante lasciare correre i profitti: per questo si tende a posizionare il take profit vicino all’estremo del range opposto a quello dove si trova il punto di apertura della posizione. In questo modo, si cerca di andare a cavalcare pienamente tutto il rintracciamento.
Come impostare una strategia di Range Trading: Cosa ci serve
Per impostare una strategia di range trading è importante avere tutti gli strumenti necessari e le dovute competenze teoriche. L’occorrente è questo:
- Una piattaforma di trading sicura e con ottime funzionalità di analisi tecnica, come nel caso di eToro;
- Conoscenza approfondita dei livelli chiave e di tutti i modi più importanti per identificare livelli di supporto e resistenza;
- Capacità di analizzare velocemente le notizie e i rumours di mercato per capire se possano causare dei cambiamenti al trend laterale in corso;
- Ottima comprensione degli strumenti di risk management, cioè take profit e stop loss.
Inoltre è molto utile comprendere dei concetti che potremmo definire “satellitari”, ma che comunque possono aiutare nella parte operativa. Ad esempio, è molto utile sapere usare gli avvisi di prezzo per essere sempre notificati nel momento in cui il prezzo arrivi a un livello che si reputa importante. Invece non è particolarmente utile il trading algoritmico, che sui trend laterali tende a trovare scarse modalità di applicazione.
Strategia Range Trading: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading algoritmico, scelte dalla redazione di TradingOnline.com® dopo una lunga serie di test. Si tratta di piattaforme che utilizziamo tutti i giorni, e tutte rigorosamente registrate Consob. Inoltre sono piattaforme che offrono degli elevati standard di sicurezza, bassi costi di intermediazione e ottime funzionalità di analisi tecnica.
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Un altro vantaggio importante delle piattaforme consigliate è che si tratta sempre di broker con un conto demo per potersi esercitare. Quando si tratta di analisi tecnica, è sempre estremamente importante poter confidare su un conto demo gratuito e illimitato con cui esercitarsi. Fino a che non ci si sente totalmente padroni della propria strategia, è molto importante continuare ad allenarsi e a utilizzare il denaro virtuale per evitare perdite inutili di denaro reale.
Range Trading: Impostazione grafica
Dal momento che il range trading può essere declinato in molti modi diversi, anche le impostazioni grafiche possono assumere delle varianti molto diverse. Ad esempio, ci sono delle situazioni in cui un trader si limita semplicemente a osservare i punti dove il grafico sta rimbalzando e usarli come riferimenti per i livelli di supporto e resistenza. Si possono poi adattare le strategie e farle evolvere fino a raggiungere dei trading system molto complessi, con una lunga serie di strumenti di analisi tecnica e fondamentale presenti nello stesso tempo sul grafico. Di seguito è riportato un esempio di come appare una strategia molto basica di range trading, semplicemente gestita con livelli di supporto e resistenza.
Nell’esempio riportato si può notare come il grafico abbia dato prova di avere rimbalzato diverse volte tra due range, che possono essere utilizzati come riferimenti per i punti di supporto e resistenza. A questo punto, dopo ben quattro rimbalzi, il trader avrebbe potuto osservare l’opportunità e avrebbe potuto decidere di entrare sul mercato nel momento in cui il grafico ha toccato il livello di supporto. Il take profit sarebbe stato posizionato in prossimità della resistenza, mentre lo stop loss sarebbe stato posizionato in un punto sufficientemente distante da quello di apertura da poter segnalare che la posizione non sarebbe stata profittevole.
Quello che cambia tra un trading system e l’altro è il modo in cui si gestisce la scoperta dei livelli di supporto e resistenza. Ad esempio è possibile usare le bande di Bollinger per identificare i punti tra cui ci si può aspettare che il grafico continui a rimbalzare, come nell’esempio riportato più in basso.
In questo esempio si nota bene come le bande di Bollinger diano una chiara indicazione visiva di dove siano posti i livelli di supporto e resistenza. Ma soprattutto, questi livelli chiave vengono continuamente spostati in base alla volatilità dello strumento che si sta studiando e in base all’andamento della price action. In questo caso il trader tenderà a comprare quando il prezzo si avvicina alla banda inferiore e a vendere quando il prezzo si avvicina alla banda di Bollinger superiore. Tra tutte le strategie possibili per fare range trading con l’analisi tecnica, quella basata sulle bande di Bollinger è decisamente la più comune e la più popolare.
Strategia range trading: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali buy e sell è il fine ultimo di tutte le strategie di trading. Per fare range trading, è importante avere dei sistemi chiari per identificare i segnali operativi. La regola generale, comunque, è sempre la stessa:
- Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte inferiore del range, si genera un segnale buy;
- Nel momento in cui il prezzo si avvicina alla parte superiore del range, si genera un segnale sell.
Questo significa che il trader continuerà a comprare e vendere lo strumento in questione fino a che riterrà che ci siano i presupposti affinché il grafico rimanga contenuto nel range identificato. Identificare i segnali pratici non è assolutamente difficile una volta che si sono stabiliti i due estremi del range: ciò su cui bisogna realmente focalizzare la propria attenzione è il sistema adottato per identificare gli estremi. Inoltre è importante avere dei sistemi comprovati per stabilire quando sia il caso di continuare a ribaltare le posizioni e quando invece uscire completamente dal trend laterale in corso.
I principali sistemi per identificare gli estremi del range in cui il grafico si sta muovendo sono:
- I livelli di Fibonacci, posizionando i livelli 0 e 100 sui livelli chiave identificati dall’ultimo trend significativo. Normalmente si noterà che, se si è affermato un trend laterale, questo continuerà a oscillare tra due estremi identificati dai livelli di Fibonacci;
- L’oscillatore stocastico, comprando quando viene indicato un livello di ipervenduto e vendendo quando viene indicato un valore di ipercomprato;
- Il SAR Parabolico, comprando e vendendo in base alla direzione delle frecce che l’indicatore genera sul grafico.
Questi sono esempi di strumenti che sicuramente possono aiutare nel fare range trading, ma è importante riuscire a costruire delle strategie personalizzate basate sulla propria propensione al rischio, sullo strumento specifico che si sta negoziando e sulle proprie competenze nel trading online. Può essere anche molto utile fare backtesting per scoprire quali sarebbero state le performance di un certo approccio sui periodi passati del grafico.
Pro e contro del Range Trading
Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro, ed è importante conoscerli a fondo fin dall’inizio. Un errore tipico dei trader principianti è “innamorarsi” di una certa strategia, senza prendere debitamente in considerazione soprattutto i suoi punti deboli. Questo porta inevitabilmente a un eccesso di confidenza, a non comprendere il motivo delle operazioni chiuse in perdita e a non sapere quando sia il caso di modificare il proprio approccio. Ecco perché, ancora prima di iniziare a esercitarsi, sarebbe bene avere già presenti i lati migliori e peggiori del range trading.
I principali pro di questa strategia sono:
- Facile gestione degli stop loss e dei take profit;
- Possibilità di applicare la strategia sia su trend laterali di breve che di lungo termine;
- Flessibilità nell’utilizzare diversi strumenti di analisi tecnica per identificare gli estremi del range;
- Possibilità di rimanere nel mercato durante i periodi di trend laterale, che storicamente sono stati “scartati” dalla scuola classica del trading.
Mentre i principali contro di questa strategia sono:
- L’oggettiva difficoltà nel determinare se un trend andrà avanti in una fase laterale o inizierà a prendere una direzione evidente;
- La fragilità dei trend laterali, che di fronte a un piccolo cambiamento del sentiment o a una notizia di peso anche limitato possono prendere una direzione rialzista o ribassista;
- I falsi segnali che possono essere generati quando un trend rimane in fase laterale, ma esce dal canale per un momento di quel tanto che basta a far scattare lo stop loss.
Per arginare i problemi tipici del range trading, in particolar modo quello dei falsi segnali, uno dei modi migliori è cercare di combinare diversi segnali. Riuscire ad abbinare vari strumenti di analisi tecnica, e un continuo controllo dell’analisi fondamentale, è ciò che aiuta di più a migliorare i punti deboli del range trading.
Su quali asset funziona meglio
Il range trading può teoricamente funzionare su qualunque strumento finanziario, considerando che ogni asset -anche il più volatile- attraversa delle fasi di trend laterale. Detto questo, è molto evidente che ci siano degli strumenti che passano più tempo in fase laterale e strumenti che passano in questa condizione decisamente meno tempo. Chiaramente il range trading funziona meglio con gli strumenti che tendono ad avere regolarmente delle lunghe fasi laterali.
L’asset class che si sposa meglio con questo tipo di operatività è il Forex. I tassi di cambio, soprattutto tra le principali valute, tendono ad avere dei canali di prezzo di lungo periodo e sono le stesse banche centrali che in molti casi desiderano mantenere i tassi di cambio entro un range specifico. Nel caso del cambio EUR/USD, ad esempio, è evidente guardando un grafico che su oltre vent’anni di storia il cambio abbia sempre oscillato entro un range di 1.00-1.20. Inoltre è naturale che il ciclo economico, determinando dei periodi di tassi di interesse in aumento e poi in calo, generi dei cicli anche sul mercato del Forex.
Una seconda asset class su cui il range trading funziona bene sono le materie prime: in particolar modo il petrolio, l’oro e le commodities agricole. Le commodities alternano periodi di eccesso di domanda e periodi di eccesso di offerta, cosa che genera dei trend rialzisti e ribassisti di medio termine. Guardando dunque al grafico con una prospettiva di lungo termine, quello che si nota è una continua oscillazione tra due estremi.
Da ultimo, è molto interessante considerare la possibilità di applicare il range trading sulle obbligazioni. Esattamente come nel caso del Forex, ma in un certo senso ancora di più, il mercato dei bond tende ad avere una tendenza fortemente ciclica. Nel momento in cui una banca centrale aumenta i tassi d’interesse, il valore delle obbligazioni già emesse scende e poi aumenta di nuovo quando la banca centrale taglia i tassi. Dal momento che i tassi centrali d’interesse tendono a seguire un andamento fortemente ciclico e a muoversi in dei range ben definiti, anche i prezzi dei bond tendono a seguire la stessa logica.
- Su quali asset funziona peggio
Il range trading funziona tipicamente male con tutti gli strumenti che tendono ad avere dei trend repentini o che hanno sempre dei trend di lungo termine in atto, senza muoversi all’interno di un range definito. In assoluto, le criptovalute sono una asset class su cui applicare le strategie di trend following e di reversal ma non quelle di range trading. Le crypto mostrano quasi sempre dei trend e dei trend che per giunta tendono a essere molto forti; bastano anche dei minimi rumours per dare una direzione al mercato, quasi mai lasciando spazio a trend laterali di lungo termine.
Un’altra asset class su cui non è conveniente applicare le strategie di trend following sono le azioni e tutti i prodotti derivati dalle azioni, come gli indici e gli ETF azionari. Le azioni hanno la naturale aspettativa di tendere a rialzo a lungo termine, man mano che una società continua ad accumulare risultati e valore per i suoi azionisti. Di conseguenza i trend laterali tendono a essere pochi, brevi e interrotti repentinamente.
Strategie Range Trading alternative
Tenendo in considerazione che il range trading è uno degli approcci più ampi e più differenziati con cui si possa fare trading, esistono tante alternative per applicare questo tipo di studio dei grafici. Ce ne sono alcune più particolari e interessanti che possono essere utilizzate per differenziare il proprio approccio da quelli più classici. Due in particolare, il range trading con mercato in trend e quello fatto con le opzioni, a nostro avviso meritano un approfondimento.
- Range trading con mercato in trend
Può sembrare paradossale che il range trading, una strategia nata specificamente per approfittare dei trend laterali, possa essere utilizzato per guidare le nostre operazioni nei momenti in cui il mercato mostra una chiara direzione rialzista o ribassista. Per quanto paradossale, però, è esattamente così che molti trader fanno range trading. I trend rialzisti o ribassisti, infatti, sono comunque segnati da una lunga serie di rintracciamenti che determinano un canale di prezzo. In questo caso, il trader continuerà a comprare sui minimi di un trend rialzista o a vendere allo scoperto sui massimi di un trend ribassista per approfittare di tutto il range a disposizione.
Solitamente i primi due massimi o i primi due minimi del trend sono quelli che permettono di disegnare le trend line e di avere un riferimento su come potrebbe continuare il trend in futuro. A questo punto, quando il trend si avvicina a una delle due trend line, si apre una posizione in previsione del successivo rintracciamento e si continua a cavalcare il trend in questo modo.
- Range trading con le opzioni
Uno dei campi di applicazione più conosciuti del range trading è lo strangle con le opzioni. Lo strangle è una strategia che consiste nel comprare un’opzione call a un prezzo più basso (es. 100) e una put a un prezzo più alto (es. 120). Se il prezzo dello strumento in questione rimanesse compreso tra i due valori (es. tra 100 e 120), allora sia la call che la put scadrebbero con profitto. Le perdite sono limitate dal fatto che, se il prezzo dello strumento alla scadenza fosse al di sopra o al di sotto del range previsto, una delle due opzioni scadrebbe senza valore ma l’altra sarebbe sicuramente in profitto. Il fatto di poter usare la leva delle opzioni e di poter limitare le perdite in questo modo ha reso lo strangle uno dei modi in assoluto più popolari per il range trading operativo.
Considerazioni finali
Il range trading è uno strumento molto utile da avere nel proprio repertorio da trader. Nei momenti in cui i mercati sono incerti e non mostrano alcuna direzione vera e propria, riuscire comunque a trovare delle opportunità non è una cosa da poco. Spesso questi sono i momenti in cui gli altri trader si tirano indietro e si manifestano delle opportunità che altri speculatori non riescono a sfruttare. Come sovente accade, i momenti in cui altri trader non sanno come agire sono quelli dove si riescono a trovare i migliori punti d’entrata.
Soprattutto quando si è agli inizi con la propria attività di trading, avere consapevolezza di come usare le tre principali strategie associate ai trend (trend following, reversal e range trading) è molto utile. Il trend è la base del trading online: comprenderlo in tutte le sue sfaccettature e sapere utilizzare la strategia opportuna al momento opportuno è sicuramente una competenza che per un trader può rivelarsi di grande aiuto. A nostro avviso, tutte e tre le strategie principali legate all’interpretazione dei trend dovrebbero essere imparate e inserite all’interno di tutti i corsi di trading online di livello intermedio o superiore.
Bisogna comunque essere preparati al fatto che la curva di apprendimento è lunga. Dal momento che la parte operativa può essere affrontata in diversi modi, bisogna dedicare il giusto tempo a sperimentare tutte le principali varianti del range trading. Per questo è utile essere sempre muniti di un valido conto demo come quello messo a disposizione da Capital.com, che possibilmente sia anche gratuito e fornito di buoni strumenti per fare analisi tecnica.
FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di range trading
Cos’è il range trading?
Il range trading è una strategia che si basa sul seguire i rimbalzi di un grafico che si muove tra due estremi ben definiti. Il trader compra in prossimità dell’estremo inferiore del range e poi vende in prossimità dell’estremo superiore.
La strategia di range trading funziona?
Il range trading può funzionare molto bene quando lo si applica con le dovute competenze e sugli asset che si prestano meglio a questo tipo di approccio, come il Forex e alcune materie prime come petrolio e commodities agrarie.
Quali sono le migliori piattaforme per il range trading?
Le piattaforme consigliate dalla redazione di TradingOnline.com® per il range trading sono eToro, Capital.com e FP Markets. I tre broker in questione sono molto sicuri, registrati Consob e offrono un ottimo conto demo gratuito in abbinamento a grafici di livello professionale.
Guadagnare con il range trading è possibile?
Il range trading può sicuramente essere una strategia profittevole, ma come sempre nessuna strategia è da considerarsi perfetta. Molto dipende dalla capacità del singolo trader di trasformare le idee teoriche di questo approccio in una strategia pratica.
Strategie di Trading Online
Strategia Trend Reversal
Le strategie di trend reversal sono strategie di trading online basate sulla previsione dell’inversione di un trend. In questo caso il trader va contro il consiglio comune di cavalcare le tendenze già in corso: un approccio che può risultare in rischi maggiori, ma anche in maggiori risultati nel caso in cui si riesca ad applicare con successo.
La teoria classica del trading online suggerisce che continuare a seguire i trend sia solitamente l’approccio che porta ai risultati maggiori, ma prevederne l’inversione è una capacità molto importante. Questo sia perché prevedendo correttamente l’inversione della tendenza del mercato si può cogliere la nascita del trend opposto fin dalla prima candela, sia perché nel caso in cui si utilizzino delle strategie di trend following rimane comunque importante sapere quando stia per invertirsi il mercato.
Il trading con reversal ha dunque due grandi applicazioni: quella di fare effettivamente delle operazioni basate su questo approccio, e quella ancor più popolare di identificare il momento in cui uscire dal mercato in un approccio basato sul cavalcare i trend già in corso. Si tratta anche di un mondo molto ampio, all’interno del quale trovano spazio tantissimi setup diversi.
❓Cos’è: | Strategia basata sul prevedere l’inversione di un trend |
👍Efficacia: | Abbastanza efficace – 7.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Esercitarsi con denaro virtuale (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Moderata – 7/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia trend trading reversal: cos’è?
Si definisce strategia di reversal qualunque strategia che abbia come fulcro centrale la previsione dell’inversione di un trend. Dunque, se un certo asset ha dimostrato una tendenza rialzista fino a questo momento, chi fa trading con reversal cercherà di indovinare il momento in cui il mercato diventerà ribassista.
La stessa parola “reversal”, di origine inglese, si può tradurre in italiano come “ribaltamento”. Ma come è facile intuire, si tratta di una definizione molto generica: esistono infiniti modi possibili di studiare un trend per andare alla ricerca del punto in cui potrebbe invertirsi. Proprio per questo, esattamente come nel caso del trend following, sarebbe più indicato definire il reversal come un approccio e non come una strategia specifica.
I due approcci sono anche molto complementari tra loro: tutto parte dallo studio di un trend in corso. In alcuni casi si arriva alla conclusione che questo abbia il potenziale per continuare, dunque si opta per il trend following. In altri casi, un trader potrebbe giungere alla conclusione che il trend stia perdendo forza. Magari ci sono anche dei segnali da parte dell’analisi fondamentale o forniti da indicatori di trading che suggeriscano la concreta possibilità di un’inversione, e in questo caso può aver senso puntare proprio sul reversal.
Come funziona la strategia di reversal
Alla base di una strategia di reversal c’è sempre un trend netto: può essere di breve o di lungo termine, ma deve essere chiaro che il mercato sta puntando in una certa direzione. Se il grafico si trova in una fase laterale e non fa altro che rimbalzare all’interno di un range, cambiando direzione continuamente, non ci sono le basi per usare questo approccio.
Una volta che si è identificato un trend chiaro, il passo successivo è studiarlo: qui è dove effettivamente si differenziano le varie strategie di reversal. Alcuni preferiscono studiare il trend usando indicatori di analisi tecnica, altre persone preferiscono utilizzare l’analisi fondamentale, altri ancora vogliono dare la precedenza agli strumenti di disegni sul grafico.
Dallo studio del trend possono emergere tre conclusioni: la più comune è semplice incertezza. Nel caso non si riesca ad arrivare a un’idea chiara di quello che potrebbe succedere al trend, è semplicemente meglio passare oltre. Uno degli errori più comuni dei principianti è proprio quello di essere precipitosi e non attendere di avere le dovute conferme prima di investire sulla continuazione o sull’inversione del trend.
Le altre due conclusioni possibili sono quelle che effettivamente possono portare all’apertura di una posizione. Può darsi che un trader si renda conto che il trend sta guadagnando forza, investendo dunque sulla sua continuazione; infine è possibile che si notino dei segnali di inversione, dunque permettendo a tutti gli effetti di poter passare a una strategia di reversal. A quel punto si può aprire la posizione subito, oppure si può attendere che il trend cominci a tutti gli effetti la sua inversione di rotta.
Risk Management
La gestione del rischio è un elemento sempre estremamente importante nelle strategie di trading. Fortunatamente, gestire il rischio nelle strategie di reversal è più semplice che in molte altre strategie. Questo perché, se l’inversione non dovesse verificarsi come previsto, si possono tagliare le perdite molto presto; al tempo stesso, nel caso in cui la previsione si rivelasse corretta, il trader avrà la possibilità di continuare a cavalcare il trend fino alla sua successiva inversione. Di conseguenza, visto che prevedere correttamente le inversioni è difficile, il vero punto chiave di questa strategia è proprio tagliare rapidamente le perdite e lasciare correre il più possibile i profitti.
Solitamente lo stop loss viene posizionato a distanza di pochi pips dall’apertura della posizione, limitando fortemente la possibile perdita dell’operazione. Fin dal principio è molto importante stabilire il punto che, se raggiunto dal trend, indica chiaramente il fatto che l’inversione non si sia verificata. Fermare le perdite in questo punto è molto importante, anche se significa accettare che nella maggior parte dei casi i trade verranno chiusi in perdita: quello che conta non è chiudere in profitto oltre il 50% delle operazioni, ma assicurarsi che le operazioni in profitto generino una redditività nettamente maggiore rispetto alle minusvalenze causate dalle operazioni perdenti.
Per quanto riguarda il take profit, invece, vale esattamente il discorso inverso: senza esagerare, ma l’obiettivo è quello di posizionare il take profit il più lontano possibile da dove si è aperta la posizione. Si continua a seguire il trend fino a che non si ottenga un nuovo chiaro segnale di inversione. Spesso questo significa che la distanza tra il punto di apertura della posizione e il punto dove è posizionato il take profit è 5-10 volte più grande rispetto al punto di apertura e lo stop loss. In questo modo ci si può permettere una percentuale anche elevata di posizioni chiuse in perdita, mantenendo comunque un risultato complessivo positivo.
Come impostare una strategia di Reversal: Cosa ci serve
Per impostare una strategia di reversal completa è necessario, prima di tutto, avere degli strumenti tecnici e delle competenze pregresse. Malgrado non si tratti di una delle strategie più avanzate nel mondo del trading, è comunque molto importante assicurarsi di avere delle solide basi prima di lanciarsi nell’operatività pratica sui grafici. Ecco tutto il necessario per iniziare al meglio:
- Una piattaforma di trading completa e professionale, come quelle messe a disposizione da eToro e FP Markets (qui il sito);
- Conoscenza delle cause dei trend di mercato e della differenza tra un mercato in trend e un mercato in fase laterale;
- Competenze di livello almeno intermedio sullo studio dei trend con l’analisi tecnica e/o fondamentale;
- Esperienza con l’utilizzo del take profit e dello stop loss.
Dal momento che il reversal è considerato come un “cappello” al di sotto del quale ricadono tantissime strategie operative, è un approccio che premia la competenza. Maggiori sono le competenze tecniche di un trader e migliori sono i risultati attesi, soprattutto nel momento in cui si approfondiscono questioni di operatività pratica. Riuscire a combinare analisi tecnica e fondamentale, riconoscendo in ogni momento lo strumento più efficiente con cui studiare il mercato, è uno dei requisiti più importanti per diventare realmente esperti del trading con i reversal.
Strategia reversal: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito sono riportate le migliori piattaforme per fare trading con i reversal, accuratamente selezionate dalla redazione di TradingOnline.com® in base a caratteristiche molto precise: autorizzazione Consob, livelli di sicurezza avanzati, crittografia dei dati degli utenti, qualità dei grafici e degli strumenti di analisi e facilità di utilizzo.
[broker]
Tutte le piattaforme elencate sono utilizzate quotidianamente dai membri della redazione, e sono broker con cui operiamo ormai da anni. Inoltre aggiorniamo regolarmente l’elenco delle piattaforme raccomandate in base all’evoluzione del settore, in modo da riflettere sempre la situazione attuale del mercato.
Trading con Reversal: Impostazione grafica
L’impostazione grafica del trading con i reversal può avere un aspetto molto differente in base all’approccio specifico che si decide di utilizzare. Un trader che si basa molto sugli indicatori di analisi tecnica, ad esempio, tenderà ad avere un’impostazione grafica estremamente diversa da un trader che si basa principalmente sull’analisi fondamentale. Di seguito è riportato un esempio pratico di un grafico sul cambio EUR/USD, in cui l’impostazione grafica è stata limitata al minimo utilizzando solo livelli di supporto e resistenza.
Si può notare che il grafico, dopo un lungo trend rialzista, è tornato a testare un livello di resistenza che aveva già toccato in passato. A quel punto sarebbe stato possibile che il trend passasse con forza la sua precedente resistenza e continuasse a correre verso l’alto, ma fin da subito il livello è stato solo sfiorato e poi ritestato senza un breakout per diverse volte. A questo punto, un trader interessato a fare trading con reversal tenderà a seguire un processo molto logico:
- Aprire una posizione di vendita allo scoperto;
- Posizionare lo stop loss oltre il livello di resistenza precedente;
- Decidere dove posizionare il take profit, che in questo caso avrebbe potuto essere piazzato in prossimità del primo supporto dove aveva rimbalzato il trend precedente.
Come si può notare, la distanza tra take profit e punto di apertura è decisamente più ampia rispetto a quella tra il punto di apertura e lo stop loss. Se anche si avesse ragione soltanto una volta su quattro, con questo squilibrio tra perdite potenziali e profitti potenziali ci sarebbero comunque tutti i presupposti per costruire una strategia di successo nel suo complesso.
Strategia Reversal: come individuare segnali Buy/Sell
Individuare i segnali operativi di tipo buy e sell è, in definitiva, il punto chiave di ogni strategia di trading. Dal momento che il reversal è però più un approccio che una strategia specifica, esistono potenzialmente tantissimi modi per andare a valutare delle opportunità. Nel caso dell’esempio pratico di prima, è stato usato un approccio basato su supporti e resistenze senza indicatori o altri strumenti. Tra le infinite opportunità a disposizione, vale la pena di valutarne almeno due: l’uso degli indicatori e l’uso dell’analisi fondamentale.
- Approccio con l’analisi tecnica
La prima strada possibile è quella di utilizzare degli indicatori di analisi tecnica. Nell’esempio riportato più in basso e tratto dal grafico dell’oro alla fine del 2023, si può notare un oscillatore stocastico utilizzato come unico strumento per fornire dei segnali buy/sell. In questo caso specifico, si può notare come lo stocastico abbia segnalato una zona di forte ipervenduto in prossimità della fine di un trend ribassista di lungo termine, che aveva guadagnato forza nella sua ultima fase.
Dal momento che il grafico è segnalato come ipervenduto, si apre l’opportunità di investire a rialzo. Si apre la posizione e si piazza immediatamente lo stop loss, in un punto che realisticamente è troppo basso per essere raggiunto da un trend che sta per invertirsi: il grafico è già ipervenduto, e se il punto che è stato indicato come stop loss fosse realmente raggiunto dal grafico significherebbe che il trend ribassista sta prendendo ulteriore forza.
Invece ci si può aspettare che, se il trend si invertisse, il trend proseguirebbe a rialzo fino a che lo stocastico non raggiungerebbe nuovamente un livello di ipercomprato. In prossimità di questo livello si può piazzare il take profit, nuovamente garantendosi un rapporto rischio/rendimento favorevole.
- Reversal con l’analisi fondamentale
Nel caso in cui si utilizzi l’analisi fondamentale, l’impostazione grafica diventa una variabile non importante. In questo caso un trader si limita esclusivamente a osservare l’andamento delle notizie e a decidere le proprie operazioni in base a come stiano andando gli eventi macroeconomici. Più che il grafico, in questo caso è importante utilizzare soprattutto il calendario economico: in questo modo si può sempre rimanere aggiornati sull’andamento dell’economia.
Altri due strumenti che possono essere estremamente utili sono il calendario degli utili e il calendario della pubblicazione dei dati sulle commodities. Il calendario degli utili è importante soprattutto per chi fa trading sulle azioni, essendo un calendario che riporta la data di pubblicazione dei risultati trimestrali di tutte le società quotate. Esistono anche dei calendari specializzati nel riportare i dati che riguardano le materie prime, ad esempio report sul raccolto di cereali o sui livelli di scorte di petrolio.
Pro e contro del trend following nel trading
Tutte le strategie di trading hanno i loro pro e contro. Nel caso del reversal, il principale punto di forza della strategia è la possibilità di cogliere i trend sul nascere e di poterli seguire potenzialmente fino al loro esaurimento. Questo significa che, rispetto al trend following, le entrate sul mercato sono anticipate e non si “spreca” la possibilità di seguirlo dal principio.
Al tempo stesso, il principale punto di debolezza è l’oggettiva difficoltà nel determinare il momento dell’inversione di un trend: le tendenze di mercato possono andare avanti per decine di candele, ma si invertono in un momento solo. Inoltre è difficile distinguere le vere inversioni del trend dai rintracciamenti, che sono invece inversioni momentanee e passeggere dopo le quali il trend principale riprende forza.
Riassumendo tutti i pro e contro principali e secondari, i lati positivi del trading con reversal sono:
- La possibilità di massimizzare il ritorno che si può ottenere da un nuovo trend;
- L’ampia scelta di strategie operative da utilizzare, basate tanto sull’analisi tecnica quanto su quella fondamentale;
- Il fatto di poter adattare la strategia molto bene sia a orizzonti brevi che orizzonti lunghi di tempo;
- La sua ottima adattabilità a tante categorie di asset;
- Una gestione del rischio relativamente facile da imparare.
Bisogna tenere conto, però, anche delle criticità di questa strategia:
- La probabilità elevata di falsi segnali;
- La necessità di riuscire a distinguere i punti di rintracciamento da quelli di reale inversione del trend;
- L’elevato numero di operazioni in perdita, che come già spiegato devono essere compensate non da un numero maggiore di operazioni in profitto, ma dai maggiori profitti medi per ogni operazione vincente;
- Una redditività media storica inferiore a quella del trend following, anche se le due strategie possono essere utilizzate in modo complementare (e non alternativo) tra loro.
Su quali asset funziona meglio
Essendo una strategia molto flessibile, il trading con reversal si può davvero applicare a quasi tutte le asset class. Qualsiasi mercato mostra dei trend, e tutti i trend presto o tardi si invertono. Questo è un dato di fatto, dopodiché rimane comunque vero che su alcuni strumenti ci sono dei trend più forti e dei ribaltamenti più evidenti.
Una asset class che si presta molto bene all’utilizzo delle strategie di reversal è quella delle materie prime. Questo perché, solitamente, si tratta di un mercato che va incontro a dei trend molto forti e che tende a manifestare delle inversioni molto nette. Solitamente sono inversioni che possono essere identificate in modo efficiente sia con l’analisi tecnica che con l’analisi fondamentale, e combinando entrambi i segnali diventa decisamente più probabile riuscire a identificare i momenti in cui un trend sta per invertirsi.
Un altro campo di applicazione molto comune è il Forex, dove nuovamente è molto probabile che si manifestino dei trend di lungo termine e delle inversioni evidenti. Ci sono, ad esempio, delle situazioni in cui una banca centrale comunica apertamente di voler investire la propria rotta sulla politica monetaria. Questo si verifica, ad esempio, quando si passa da una fase di tassi d’interesse in rialzo a una fase di tassi d’interesse in ribasso; un altro chiaro esempio è quando cambia il governatore di una banca centrale, e al posto del governatore precedente ne entra uno con idee diametralmente opposte.
Molto interessante anche valutare l’utilizzo delle strategie basate sui reversal nel campo delle criptovalute. Questa asset class sta emergendo come una delle più popolari in assoluto per chi fa trading a favore dei trend o sulla loro inversione, perché il mercato ha storicamente alternato dei momenti di boom a dei momenti di forte depressione. Nel caso in cui si riesca a comprendere quando il mercato sta per investire la propria rotta, c’è la possibilità di cavalcare il nuovo trend per moltissimo tempo.
- Peggiori asset per il trading con reversal
Esattamente come ci sono degli strumenti su cui il reversal è un approccio assolutamente legittimo, ci sono anche degli strumenti su cui tende a performare male. In particolare, è sconsigliabile utilizzare questa strategia sul mercato azionario a meno che non si tratti di provare a intercettare il momento in cui il trend passa da ribassista a rialzista.
Il motivo per cui il trading con reversal sulle azioni è estremamente delicato è che, al contrario di altri strumenti, il mercato azionario tende a crescere sempre su archi lunghi di tempo. Statisticamente il mercato azionario passa più tempo tendendo a rialzo che a ribasso: questo è un semplice dato di fatto. Investire sul fatto che un lungo trend rialzista possa invertirsi e tendere a ribasso, da un punto di vista storico-statistico, ha un’altissima probabilità di rivelarsi una scelta errata.
Strategie trend following alternative
Esistono infinite alternative per applicare le strategie di reversal. Ogni trader mette a punto le sue tecniche in base alla propria esperienza, al proprio approccio ai mercati e agli asset su cui vuole investire. Detto questo, tra le tante alternative ne esistono alcune classiche che è indubbiamente utile conoscere.
- Reversal con Fibonacci
Una delle possibilità è quella di utilizzare i livelli di Fibonacci, che sono strumenti molto interessanti per chi vuole anticipare le inversioni di un trend utilizzando l’analisi tecnica. In questo caso si parte dallo studio dell’ultimo trend importante già formatosi completamente, posizionando alla base e alla fine del trend i livelli 0 e 100 di Fibonacci. In automatico compariranno gli ulteriori livelli, segnalati come delle linee orizzontali sul grafico. Quello che questi livelli segnalano sono i possibili punti di inversione del trend.
- Reversal con zig zag
L’indicatore zig zag è uno dei più facili con cui familiarizzare per un trader alle prime armi, essendo un indicatore in grado di posizionare da solo dei livelli chiari di supporto e resistenza sul grafico. Può essere utilizzato in maniera efficace in abbinamento a una strategia di reversal. In questo caso, quando un trend si sta avvicinando a uno dei livelli chiave segnalati dall’indicatore zig zag, investe sull’inversione della tendenza di mercato. Se il trend dovesse superare in modo significativo il supporto o la resistenza, la posizione viene chiusa -ci si può aiutare con lo stop loss-. Se invece il grafico rimbalza vicino al livello chiave e il trend si inverte, si cerca di cavalcare il nuovo trend che si è formato sul grafico fino alla fine.
- Reversal con dati trimestrali
Anche se le strategie di trend reversal non sono le più indicate per investire sul mercato azionario, è possibile sfruttare l’analisi fondamentale per applicare questo approccio con successo anche sulle azioni. Lo si può fare, ad esempio, in occasione della pubblicazione dei dati trimestrali. Se un titolo stava andando molto bene in passato ma la pubblicazione di dati trimestrali rivela problemi e risultati sotto la media, allora potrebbe innescarsi un forte trend ribassista e si presenta un’opportunità per investire sul reversal della fase rialzista precedente. Lo stesso vale anche al contrario: se una società sta andando male ma i risultati trimestrali sono molto positivi, allora potrebbe innescarsi un forte trend rialzista.
Considerazioni finali
Il trading con i reversal è un modo per trasformare i trend che stanno perdendo forza in una possibile opportunità per aprire una nuova posizione. Anche se si tratta di una strategia rischiosa, che può portare a una percentuale elevata di operazioni chiuse in perdita, la possibilità di seguire fin dall’inizio il nuovo trend permette di compensare questo problema con un numero inferiore di operazioni ma dal maggior rendimento.
Storicamente il trading con reversal è stato visto come una scelta poco conveniente rispetto al più gettonato trend following, per il semplice fatto che seguire un trend sia più facile e statisticamente abbia una maggiore probabilità di successo. Invece è bene vedere questi due approcci come due lati della stessa medaglia, da utilizzare congiuntamente per massimizzare le opportunità di entrata sul mercato e studiare ogni trend in un modo completo. Gestendo in maniera appropriata il rapporto tra potenziali perdite e potenziali profitti, anche il trading con reversal può dimostrarsi una strategia assolutamente efficace.
Come sempre, è molto importante scegliere bene i propri strumenti e non soltanto le proprie strategie. Per questo è molto utile avere un buon broker a cui fare riferimento, che abbia anche un conto demo con cui esercitarsi, come nel caso di eToro. Da quando eToro ha introdotto anche i grafici di TradingView per migliorare ancora le sue funzionalità di analisi tecnica, è diventato un broker ancora più valido per il trading con i reversal.
FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia di reversal
Cos’è il trading con reversal?
Il trading con i reversal è un approccio che si basa sulla previsione dell’inversione di un trend. Si aspetta che il trend si stia per invertire, e si cerca di cavalcare tutto il trend opposto che ne dovrebbe nascere.
La strategia di reversal funziona?
La strategia di reversal può indubbiamente funzionare, anche se prevedere correttamente l’inversione di un trend è difficile. Bisogna essere consapevoli che, rispetto a seguire i trend già in corso, è più complesso prevedere le inversioni.
Quali sono le migliori piattaforme per il trend following?
Le strategie che funzionano meglio per il trading con i reversal, a nostro avviso, sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutti e tre sono broker registrati Consob, molto sicuri e con ottime funzionalità per studiare i trend.
Guadagnare con i reversal è possibile?
Tanti trader anche a livello istituzionale utilizzano con successo le strategie di reversal. Come sempre, però, non bisogna mai pensare che una strategia sia infallibile o che possa avere un tasso di successo del 100%.
Strategie di Trading Online
Strategia trend following
La strategia di trend following si basa sul seguire un trend già in corso, investendo sulla previsione che la tendenza di mercato andrà avanti. Un detto storico tra i trader di Wall Street è “don’t fight the trend” (“non combattere il trend“): nella maggior parte dei casi, infatti, prevedere la continuazione di una tendenza in corso è più facile che prevedere il momento esatto in cui il mercato cambierà direzione.
Spesso, quando si parla di trend following si tende a pensare a una sola strategia. In realtà si tratta di un approccio ai mercati e non di un trading system in particolare: esistono diversi modi per studiare un trend in corso e capire se possa essere conveniente seguirlo, e questi modi possono essere completamente diversi tra loro. Inoltre è un approccio che può essere usato sia per trend molto brevi che per trend della durata di interi anni, cosa che rende il trend following uno dei modi più flessibili di operare sui mercati.
Non c’è dubbio sul fatto che il trend following sia una delle strategie più conosciute e con più storico in assoluto. Persino chi non ha competenze, istintivamente, tende a pensare che i mercati continueranno a fare ciò che stanno già facendo. Una previsione spesso corretta ma che, se non accompagnata dalle basi giuste, rischia di portare a commettere un grave errore: pensare che le performance passate di uno strumento siano indicative di quelle future.
Trend following – Introduzione alla strategia:
❓Cos’è: | Strategia basata sul seguire un trend in corso fino alla sua inversione |
👍Efficacia: | Efficace – 8.5/10 |
👨🎓Come imparare: | Usare conti virtuali (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Semplicità: | Facile – 8/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategia trend following: cos’è?
Si definisce come “strategia di trend following” ogni approccio ai mercati basato sull’investire nella stessa direzione di una tendenza già in corso e ben definita, che ci si aspetta vada avanti ancora per un periodo significativo di tempo. Letteralmente qualunque mercato, persino non finanziario (es. immobiliare) si presta a strategie di trend following. Una tendenza di mercato si inverte raramente, mentre per la gran parte del tempo il prezzo di un asset continua a muoversi nella stessa direzione. Talvolta si parla anche di “strategie di momentum” (slancio), ed esistono persino fondi ed ETF che adottano esplicitamente questa specifica filosofia d’investimento per direzionare le proprie scelte.
All’interno del mondo delle strategie di trend following esiste un’infinità di modi per costruire dei trading system. C’è ad esempio chi si fida molto degli indicatori di analisi tecnica, ed esistono oscillatori specifici che misurano proprio la forza di un trend; c’è chi invece opta per gli strumenti di disegno sul grafico, operando con trend line e livelli di supporto e resistenza, e infine c’è chi invece si fida prevalentemente dell’analisi fondamentale. Come spesso accade, poi, i trader migliori sono quelli che riescono a combinare diversi segnali all’interno della propria strategia.
Come funziona la strategia di trend following
Le strategie di trend following partono sempre dalla presenza di una tendenza di mercato chiara e già in atto da un arco di tempo consistente. Non si parla di trend following se un trend si è appena invertito, con una piccola inversione che potrebbe essere solo un rintracciamento momentaneo. Una volta che si è accertata la presenza di un trend con queste caratteristiche, si passa alla fase di studio.
La fase di studio è quella in cui si va alla ricerca delle cause del trend e delle sue caratteristiche. Si cerca di spiegare se ci siano dei fondamentali e delle notizie che stiano influenzando domanda e offerta, si identificano dei livelli di supporto e resistenza ed eventualmente si utilizzano anche degli indicatori che possano studiare la forza del trend.
A questo punto ci sono due risultati possibili: il primo è che si ritenga il trend ormai giunto alla fine, o comunque prossimo a perdere forza. In questo caso si scarta il trend in questione e si continuano a studiare i mercati, alla ricerca di altre opportunità. In alternativa, può darsi che si confermi la forza del trend e che si entri sul mercato: in questo caso, il trader cerca di non perdere tempo e aprire la sua posizione il prima possibile.
Una volta aperta la posizione, si impostano anche i livelli di take profit e stop loss. Entrambi sono molto importanti per associare alle strategie di trend following una corretta gestione del rischio. Solitamente questi livelli si piazzano in prossimità di supporti e resistenze, dove è probabile che il trend possa invertirsi, rintracciare o appiattirsi.
Risk Management
Il risk management è sempre un argomento molto importante, che nelle strategie di trend following si riesce a gestire più facilmente che con altri approcci. Come sempre, la prima regola è limitare le perdite quando si verificano. Per questo si utilizzano soprattutto dei trailing stop loss, cioè degli stop loss che scattano quando il prezzo si muove in direzione contraria alla propria posizione per un certo numero di pips. Il vantaggio, in questo caso, è che finché il trend prosegue il trader continua a cavalcarlo e la posizione viene poi chiusa in automatico nel momento in cui il trend si inverte per un numero predefinito di pips.
Il take profit si può gestire in diversi modi: molti trader preferiscono lasciare semplicemente il tutto in mano al trailing stop loss, ma c’è anche chi preferisce stabilire un obiettivo preciso per le prese di profitto. In questo caso, solitamente si colloca il take profit in prossimità di una resistenza oltre la quale non ci si aspetta che il trend in corso possa proseguire. Nel caso di chi fa trading automatico, spesso è comodo utilizzare un certo valore di un indicatore come segnale per la chiusura della posizione.
Come impostare una strategia di Trend Following: Cosa ci serve
Per costruire una strategia efficace di trend following sono necessari sia degli strumenti tecnici, sia delle competenze pregresse che aiutino a comprendere cosa si sta facendo. Ciò di cui c’è bisogno è:
- Una piattaforma con dei grafici chiari e prezzi aggiornati in tempo reale, come quelle messe a disposizione da eToro o da FP Markets;
- Comprensione dei concetti di trend, inversione del trend, rintracciamento e mercato laterale;
- Capacità di utilizzare le basi dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale per studiare la forza di un trend;
- Nel caso in cui ci si voglia esercitare con denaro virtuale e non iniziare da subito con denaro reale, è molto utile avere un trading online demo.
Come sempre, in ogni caso, maggiori sono le competenze di un trader e migliori sono i risultati che ci si può aspettare. Sommare altre skill a quelle strettamente necessarie, come può essere la capacità di fare trading algoritmico, non è mai nocivo.
Strategia trend following: Migliori piattaforme da utilizzare
Di seguito è riportato l’elenco delle migliori piattaforme, scelte dalla redazione di TradingOnline.com®, per applicare le strategie di trend following e non solo. Si tratta di broker registrati Consob, con ottimi strumenti per fare analisi tecnica e fondamentale, e con costi bassi. Tutte le piattaforme riportate sono utilizzate quotidianamente dalla nostra redazione, e l’elenco viene aggiornato regolarmente in base all’evoluzione del settore.
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Trend following: Impostazione grafica
L’impostazione grafica delle strategie di trend following non è così importante quanto lo è in altri casi. Si possono avere degli approcci molto diversi, anche in termini di strumenti utilizzati. Ci sono dei trader che si basano anche soltanto sull’analisi fondamentale, per cui sul grafico non hanno nient’altro che delle candele. Di seguito è riportato un esempio tipico, in cui è stata utilizzata una semplice trend line.
Qui si può notare chiaramente come il grafico dell’azione in questione abbia seguito un trend rialzista nel corso di diversi mesi, proprio a rappresentare come le strategie di trend following siano perfettamente adattabili anche al trading di medio-lungo termine. Anche da una semplice trend line appare evidente che il trend stesse seguendo una chiara direzione rialzista; la forza di questo si poteva confermare sia attraverso strumenti di analisi tecnica, sia attraverso dei chiari segnali di analisi fondamentale che arrivavano dal mercato del petrolio.
Questa si può considerare un’impostazione grafica piuttosto basica, ma più che sufficiente per avere a che fare con il trend following. Di questo setup, la cosa importante da notare è il fatto che l’entrata non sia posizionata in un punto ma in un’area. A seconda di come un trader si pone verso lo studio del trend, i segnali per l’entrata possono arrivare un po’più presto o un po’più tardi.
Strategia Trend Following: come individuare segnali Buy/Sell
Esattamente come esistono diversi modi per approcciarsi al trend following, esistono diversi modi per individuare dei segnali operativi. Uno, ad esempio, può essere quello di applicare indicatori e oscillatori di trading. In questo caso si utilizzano degli strumenti specifici e dei valori, come possono essere l’oscillatore stocastico o l’indicatore ADX. In altri casi si utilizzano degli strumenti completamente diversi, come può essere l’analisi fondamentale: in questo caso, tutto il processo di identificazione dei segnali dipende estremamente dal trader e molto poco da elementi oggettivi o numerici.
Anche per questo, è bene ricordarlo, si dovrebbe parlare di aree di entrata e uscita anziché di “punti”. A differenza di strumenti di analisi tecnica che si basano su dei valori molto precisi e specifici, il trend following ha un’elasticità estremamente grande.
Nell’esempio riportato, tratto da un grafico del petrolio, si può notare chiaramente un trend rialzista che nasce da una candela giapponese tipica dei segnali di inversione. Il trend è diventato rialzista, fino al momento in cui ha tagliato a rialzo la media mobile a 50 periodi impostata sul grafico. In questo caso, la media mobile è ciò che agisce come reale metro di valutazione per la forza del trend: nel momento in cui il grafico taglia la media, si ottiene un segnale di acquisto. Lo stesso avrebbe potuto accadere con un segnale sell nel caso in cui il trend fosse stato ribassista, nel momento in cui il grafico avesse tagliato la media a ribasso.
È importante notare che tutto questo è un esempio molto specifico di un approccio estremamente ampio. Si sarebbe potuto utilizzare il taglio di un livello chiave, come un supporto o una resistenza, al posto della media mobile; in alternativa si sarebbero potuti utilizzare indicatori e oscillatori, o tutti gli altri strumenti che fanno parte del mondo dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale.
Pro e contro del trend following nel trading
Come tutte le strategie, anche il trend following ha i suoi pro e contro. Bisogna avere sempre una visione completa di quali siano i limiti e i punti di forza di una strategia. Ed è importante soprattutto insistere sulla comprensione di quali siano i punti ciechi e le fonti di falsi segnali, due aspetti da non sottovalutare per evitare rischi non necessari.
I principali punti di forza del trend following sono:
- La grande flessibilità di questo approccio, che si sposa con ogni orizzonte di tempo e con ogni tipo di analisi;
- Una facile gestione del rischio, grazie ai trailing stop loss che sono estremamente utili nel seguire l’andamento di un trend;
- Basso numero di falsi segnali, a meno che non si utilizzi un approccio completamente errato;
Mentre i principali punti di debolezza sono:
- La necessità di studiare ogni possibile trend candidato all’applicazione della strategia, cosa che richiede molto tempo speso di fronte ai grafici;
- Il fatto di dover conoscere molto bene tante diverse basi del trading online, in modo da poter studiare in modo approfondito ogni trend.
Questi sono punti di forza e di debolezza generici, che vanno poi corredati da quelli specifici di ogni trading setup. Uno basato esclusivamente sulle medie mobili, ad esempio, avrà sia i pro e contro delle strategie di trend following in generale, sia quelli specifici delle medie mobili. Lo stesso vale per i setup basati esclusivamente sugli oscillatori, sull’analisi fondamentale, e così via.
Su quali asset funziona meglio
Ci sono pochi dubbi sul fatto che le strategie di trend following siano tra le poche a potersi adattare molto bene a qualsiasi asset. I trend sono una caratteristica naturale del mercato, che si manifesta in tutti i contesti: dal Forex fino alle materie prime, passando per i mercati azionari. Ciò che cambia è il modo in cui si declina l’approccio del trend following in base alla specifica asset class che si sta analizzando.
Nel caso in cui si analizzi il Forex, ad esempio, ci sono due fattori importanti da tenere in considerazione: il peso maggiore che l’analisi tecnica occupa in questo mondo, e la politica monetaria delle banche centrali. L’andamento dei tassi d’interesse, dell’inflazione e dell’economia sono i fattori principali che sostengono la forza di un trend.
Il discorso cambia completamente quando si analizzano le azioni, un mercato dove il trend following è estremamente impiegato. In questo caso è essenziale andare ad analizzare il contesto specifico di una società per avere un’idea chiara della forza di un trend in corso: dati di bilancio, strategie del management, analisi dell’andamento del mercato in cui l’azienda opera e così via. Inoltre è importante valutare il sentiment generale degli investitori, che tende a influenzare tutte le azioni a prescindere dalla situazione specifica di ciascuna società.
Si può fare trend following anche nel mondo delle materie prime, e in questo caso quello che conta più di ogni altra cosa è lo studio di domanda e offerta. Nel caso del petrolio, ad esempio, il mercato tende a seguire dei trend che possono facilmente durare per settimane o mesi. Sono dei trend che tendono a formarsi in base alle decisioni dei produttori sulla quantità di petrolio da estrarre ed esportare, e in base alle previsioni sulla crescita economica -e dunque domanda di energia- dei paesi importatori. Inoltre il mercato delle materie prime tende a risentire della situazione geopolitica, in particolare quando si considerano i beni rifugio come oro e argento.
Strategie trend following alternative
Vale la pena analizzare quali siano i principali metodi per applicare le strategie di trend following, pur ricordando che si tratta di un cappello sotto al quale rientra un’infinità di trading systems. Quelli che vedremo sono dei trading system con una lunga storia alle spalle, che vengono utilizzati da decenni nel mondo delle trading rooms e degli hedge funds.
- Trend following con breakout
Il trend following con breakout unisce due delle strategie tradizionalmente più utilizzate nell’analisi tecnica: seguire i trend in corso da una parte, e confermarli con l’interazione tra la price action e i livelli chiave dall’altra. In questo caso si comincia sempre con lo studio di un trend di base, che può essere rialzista oppure ribassista. Nel caso in cui il trend sia rialzista, si aspetterà che il trend si avvicini a una resistenza. Fino a questo momento non si entra ancora sul mercato, ma si attende il breakout rialzista: nel caso in cui il trend sorpassi con forza la resistenza, significa che sta prendendo forza e che può valere la pena di iniziare a seguirlo. Lo stesso vale con un trend ribassista, nel momento in cui la price action taglia a ribasso un supporto.
- Trend following con trend line
Le trend line sono indubbiamente uno degli strumenti più utilizzati per studiare i trend, e sono uno dei più semplici con cui familiarizzare quando si inizia a fare trend following. In questo caso, il trader piazza la trend line sulle candele del trend che si sono già formate e poi la protrae in avanti. Quello che si ottiene è una linea che dovrebbe indicare la direzione futura del trend, dando al trader un’indicazione pratica di cosa aspettarsi andando avanti.
In questo caso, la strategia ha dei pro e contro molto specifici. Da una parte, più si aspetta che il trend sia consolidato, più diventa evidente come tracciare la trend line e cosa aspettarsi dal mercato andando avanti nel tempo. Dall’altra parte, più si aspetta per disegnare la trend line, più si perde l’occasione di iniziare presto a cavalcare il trend ed estrapolarne tutto il potenziale.
- Trend following con analisi fondamentale
Malgrado il trend following sia solitamente una strategia basata sull’analisi tecnica, è perfettamente possibile renderlo compatibile con le strategie di analisi fondamentale. Questo è uno dei modi più concreti per evitare i falsi segnali, assicurandosi di allineare lo studio dei grafici con i fondamentali che determinano l’andamento di domanda e offerta.
Anche in questo caso si inizia nello stesso modo: si nota un trend in corso su un grafico che sembra avere del potenziale, e che possibilmente sia già in corso da molto tempo. A quel punto si lascia da parte il grafico per un momento, e si passa allo studio dell’analisi fondamentale. In particolare, si va alla ricerca delle cause del trend: nel caso di un’azione, ad esempio, potrebbero essere dei dati di bilancio o delle notizie riguardo ai prodotti e al settore in cui la società opera.
Ciò di cui si va maggiormente alla ricerca sono delle conferme, provenienti dall’analisi fondamentale, del fatto che il trend possa andare avanti. A quel punto, se c’è già entusiasmo sul mercato, è molto probabile che l’entusiasmo vada ancora crescendo e facendo prendere forza al trend.
Considerazioni finali
Il trend following è una delle strategie che hanno avuto più successo nel corso della storia del trading. Si tratta di un approccio che ha avuto grandi risultati sia per chi lo ha utilizzato nel trading di breve termine, sia per chi lo ha utilizzato su archi di tempo pluriennali. Allo stesso tempo è un approccio che può essere frainteso facilmente da chi ha poca esperienza: entrare in ritardo sui trend è uno dei modi più semplici per perdere denaro, soprattutto quando non si esce dal mercato al momento giusto.
Essendo un approccio estremamente ampio e ricco di sfaccettature, è molto importante fare tanta pratica e iniziare solo quando si ha una base di teoria molto forte. Al pari di molte strategie che hanno una lunga storia alle spalle, ci sono tanti occhi che controllano l’andamento del mercato e non è semplice riuscire a vedere i trend validi prima del resto del mercato.
Il trend following oggi è diventato più un concetto che una strategia vera e propria. Di fatto, di fronte a un trend, ci sono solo due scelte possibili: continuare a seguirlo, oppure aspettare che si inverta. Visti i risultati dei due diversi approcci, è ormai diventato evidente che seguire un trend porti a risultati migliori rispetto a cercare di indovinare il momento in cui cambierà direzione. Detto questo, esistono decine di modi per studiare la forza di un trend e per provare a trovare delle conferme significative della sua continuazione.
Come sempre, è bene tenere a mente che le strategie di trading hanno sempre dei limiti. Anche il migliore setup del mondo può sempre generare dei falsi segnali, e serve un occhio esperto per distinguere un trading system che funziona da uno che non ha potenziale.
FAQ: Domande e risposte frequenti sul trend following
Cos’è il trend following?
Il trend following è una strategia che prevede di entrare sul mercato quando si è già formata un’evidente tendenza, investendo sul fatto che il trend continuerà nella stessa direzione.
Il trend following funziona?
Il trend following è uno degli approcci ai mercati con uno storico di grande successo alle spalle. Detto questo, essendo un approccio e non una specifica strategia, ci sono tantissimi modi per declinarla: alcuni funzionano meglio e altri peggio, anche a seconda delle capacità del singolo trader.
Dove fare trading con il trend following?
Le piattaforme che riteniamo in assoluto più convenienti e professionali per fare trend following sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutte e tre sono regolamentate in Europa e hanno ottimi strumenti per analizzare la forza dei trend con indicatori e analisi fondamentale.
Guadagnare con il trend following è possibile?
Guadagnare con il trend following è possibile, anche considerando che si tratta di una strategia estremamente popolare tra gli investitori istituzionali. Detto questo, è sempre importante ricordare che i risultati dipendono in modo significativo dalle abilità del singolo trader.
Strategie di Trading Online
Strategie breakout Forex
Le strategie di breakout Forex sono tecniche di trading sul FX basate sulla rottura di un livello chiave da parte di un tasso di cambio tra due valute. È comunemente accettato nel mondo del trading che esistano dei livelli particolarmente importanti per i grafici. Quando uno di questi livelli viene attraversato a rialzo o a ribasso, può generare dei segnali di trading importanti per un trader.
Le strategie di breakout hanno una storia molto lunga nel mondo del Forex. Sono anche tra quelle più utilizzate, spesso anche da investitori che solitamente non fanno trading sul breve termine. Nel corso del tempo hanno anche trovato applicazione in mercati diversi da quello delle valute, come quello azionario e delle materie prime. Per questo motivo, nel percorso complessivo di un trader, imparare a gestire le strategie di breakout è sempre un passaggio importante.
Ci sono diversi modi per identificare i livelli di breakout e il loro significato, ed è importante essere flessibili nel capire dove siano i livelli chiave e quando applicare queste strategie. Imparando a gestire questo tipo di strumenti nel modo adeguato, è frequente che si trovino delle opportunità per usare i breakout sui grafici.
Streategie di breakout nel Forex– Introduzione strategia:
❓Cos’è: | Strategia basata sulla rottura di livelli chiave |
👍Efficacia: | Efficace – 8/10 |
👨🎓Come imparare: | Usare conti virtuali (trading demo) |
🔍Dove fare scalping: | eToro / Capital.com / FP Markets |
👶Difficoltà: | Facile – 9/10 |
🤔Opinioni: | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Strategie breakout Forex cosa sono
Le strategie di breakout nel Forex sono tecniche per fare trading in base all’andamento del prezzo e ai livelli chiave del grafico. Si comincia identificando i livelli chiave, un’operazione che può essere svolta in diversi modi: attraverso supporti e resistenze, con indicatori di trading oppure usando soglie psicologiche (es. 1.0000 per EUR/USD).
Una volta identificati i livelli chiave, si attende che la price action porti il grafico vicino a uno di questi. A tal punto si aprono due opzioni: investire sul rimbalzo del tasso di cambio prima che tocchi il livello chiave, oppure aspettare che questo venga superato. Il “breakout” in senso tecnico è legato direttamente alla rottura di un livello chiave, per cui questa strategia non è pensata per investire sui rimbalzi del grafico prima dell’arrivo a un livello chiave.
Solitamente, nel momento in cui il prezzo arriva a superare uno di questi livelli, si innescano una serie di reazioni a catena. Gli investitori lo interpretano solitamente come un segnale di continuazione del trend in corso, per cui tendono a investire nella stessa direzione del trend. Quest’ultimo prende così forza e porta il tasso di cambio verso una nuova area, dove sarà importante stabilire degli altri livelli chiave in attesa del prossimo breakout.
Come funziona la strategia di trading sui breakout
La strategia Forex basata sui breakout del prezzo funziona attraverso l’identificazione continua di supporti e resistenze, che appunto vengono definiti “livelli chiave”. Solitamente i trader identificano questi livelli e poi impostano degli avvisi di prezzo, in modo da essere notificati nel momento in cui il grafico arriva a tagliare uno di questi livelli. Usare gli avvisi di prezzo è molto utile, dal momento che altrimenti sarebbe necessario attendere indefinitamente di fronte ai grafici fino a che la price action non diventa favorevole.
Quando si verifica il breakout, il trader investe nella stessa direzione del trend. Esiste una spiegazione basica del motivo, basata semplicemente su domanda e offerta. Se da diverso tempo un tasso di cambio oscilla tra 1.1750 e 1.2000, significa che questo è l’equilibrio che il mercato ha trovato nell’ultimo periodo. Nel momento in cui si innesca un trend rialzista che porta il tasso di cambio a 1.1240, significa che l’equilibrio tra domanda e offerta è cambiato: il trend è sospinto da una domanda così forte che gli equilibri storici sono saltati, per cui è probabile che andrà avanti.
Risk Management
La gestione del rischio nelle strategie di breakout è solitamente affidata a take profit e stop loss che vengono impostati nuovamente sulla base dei livelli chiave. Questo è uno dei tratti che distinguono da subito i trader più esperti da quelli meno esperti: un trader esperto non identifica un solo supporto e una sola resistenza, ma più di uno. Talvolta questi livelli possono anche essere identificati in modi diversi: il primo supporto potrebbe essere psicologico, il secondo potrebbe essere trovato usando i livelli di Fibonacci e il terzo usando l’indicatore zig zag, giusto per fare un esempio.
Nel momento in cui un trend ribassista taglia il primo supporto, l’ipotesi più probabile è che il prezzo si diriga verso il secondo supporto. Di conseguenza, se un trader sta approfittando di questa occasione per fare un’operazione di short selling, tenderà a impostare il suo take profit in prossimità del secondo supporto; lo stop loss, invece, potrebbe essere posizionato 5-10 pips al di sotto del primo supporto che è stato tagliato.
Solitamente in queste strategie si punta ad avere un possibile ritorno molto alto e una possibile perdita molto bassa, posizionando il take profit 3-4 volte più distante dal prezzo di apertura rispetto allo stop loss. Non serve che la strategia funzioni tantissime volte in percentuale, ma semplicemente che nelle occasioni in cui funziona vada a coprire interamente le perdite di quando non ha funzionato e riesca ulteriormente a generare un margine di profitto.
Come impostare una strategia di Breakout: Cosa ci serve
Per impostare una strategia di breakout è importante partire da alcuni presupposti:
- Una buona conoscenza di supporti e resistenze e dei principali metodi per individuarli;
- Una piattaforma Forex che ci permetta possibilmente di impostare avvisi di prezzo;
- 5-10 grafici Forex, dal momento che solitamente si attua la strategia su più di un grafico per volta;
- Conoscenza dei livelli di take profit e stop loss e delle loro varianti.
Non è necessario che un trader sappia utilizzare il trading algoritmico per utilizzare questa strategia, che può essere attuata anche manualmente. Detto ciò, il trading con i breakout è facilmente automatizzabile se si utilizzano dei metodi ben definiti per trovare i livelli di supporto e resistenza. Indubbiamente utilizzare dei sistemi di trading automatico si sposa bene con questo tipo di strategia, e può aiutare a coprire più coppie di valute allo stesso tempo.
Strategia breakout sul Forex: Migliori piattaforme da utilizzare
Imparare a gestire una strategia è importante, ma è altrettanto importante metterla in pratica con un broker serio e affidabile. Di seguito riportiamo l’elenco delle piattaforme consigliate dalla redazione di ®TradingOnline.com, che vengono utilizzate quotidianamente dai nostri stessi analisti per fare trading con i breakout e con tutte le altre strategie riportate sul nostro sito.
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Vale la pena di notare che molti dei broker consigliati nella tabella utilizzano piattaforme come MetaTrader e TradingView, considerate lo standard di riferimento per chi fa trading con l’analisi tecnica. Entrambe sono anche molto versatili per il trading algoritmico e offrono diversi modi di gestire i take profit e gli stop loss. Due broker in particolare, a nostro avviso, meritano un approfondimento.
- FP MARKETS – https://www.fpmarkets.com/int/it/
Dopo anni di continue ricerche e confronti, FP Markets si è stabilmente affermato come la nostra scelta di riferimento per avere accesso a MetaTrader alle migliori condizioni possibili. Soprattutto per chi si concentra sul Forex, a nostro modo di vedere, questa è al momento la piattaforma da battere.
Il primo punto di forza importante di FP Markets è il sistema di esecuzione ECN degli ordini dei clienti, che vengono smistati a dei fornitori di liquidità esterni anziché avere il broker come diretta controparte. Questo assicura un sistema di esecuzione più trasparente, in cui il broker non ha un conflitto d’interesse diretto con il cliente traendo profitto dalle sue perdite.
Un secondo grande vantaggio di FP Markets è il fatto di avere spread estremamente contenuti su tutte le coppie di valute Forex, partendo addirittura da 0.0 pips. Le commissioni sono l’eterno nemico di chi fa trading e molto spesso non viene valutato correttamente il loro impatto: piccole cifre, sommate per molto tempo, possono arrivare a valere centinaia o migliaia di euro.
- CAPITAL.COM – https://capital.com/it
Capital.com è un altro broker ottimo, cresciuto molto negli ultimi anni proprio grazie al suo focus sull’analisi tecnica. Il salto di qualità è arrivato quando Capital.com ha iniziato a offrire ai clienti la possibilità di collegare il proprio conto a TradingView, una piattaforma di calibro indubbiamente professionale. TradingView ha aperto agli utenti di Capital.com una lunga serie di possibilità legate al disegno sui grafici, al trading algoritmico e agli indicatori di trading personalizzati.
Anche in questo caso si tratta di un broker con costi estremamente bassi, soprattutto sul Forex. Gli spread rimangono gli stessi sia su TradingView che sull’app proprietaria del broker, famosa per la sua AI che studia le operazioni degli utenti per fornire delle indicazioni personalizzate su come migliorare le proprie strategie.
Indicatori da utilizzare
Le strategie di breakdown si prestano all’utilizzo di qualsiasi indicatore e oscillatore che possa aiutare il trader a trovare i punti di supporto e resistenza:
- Medie mobili – Uno dei modi più comuni per individuare i livelli chiave sul grafico. Impostando un numero diverso di periodi, si può anche orientare la strategia su un termine più breve o più lungo;
- Indicatore zig zag – Uno strumento molto comune per identificare in modo visivo i punti dove un breakout può confermare la forza del rally;
- Punti di pivot – L’indicatore più semplice per identificare in modo immediato i livelli chiave sul grafico, soprattutto quando si esce dal contesto Forex e si guarda a mercati che aprono e chiudono quotidianamente come le azioni.
Questi sono alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare tanti altri. Ogni trader ha le sue strategie preferite per identificare i punti chiave su un grafico, talvolta utilizzando diversi indicatori allo stesso tempo. Altri trader preferiscono non usarli affatto, e limitarsi piuttosto a strumenti di disegno sul grafico come le trend line.
Strategie di breakout: impostazione grafica
Una volta che si passa alla pratica, uno dei concetti essenziali è l’impostazione grafica. La maggior parte dei trader che utilizza le strategie di breakout, dopo aver identificato i livelli chiave, li marca sul grafico con una linea orizzontale. Nel caso in cui si utilizzino degli indicatori, può essere utile applicarli sul grafico solo fino a trovare i punti chiave e poi rimuoverli, segnando soltanto i punti chiave trovati: in questo modo si evita di avere confusione sul grafico ed è più facile orientarsi.
In questo esempio molto semplice sono riportati una resistenza importante in blu, e un supporto in arancione. Si può notare come, dopo aver tagliato questi livelli identificati dai punti dove il grafico ha rimbalzato in precedenza, il trend abbia preso forza. Questo vale sia per il trend rialzista che ha tagliato la resistenza che per quello ribassista che ha tagliato il supporto.
Strategia Breakout Forex: come individuare segnali Buy/Sell
Per individuare i segnali buy e sell con le strategie di breakout, la cosa essenziale è essere ben sicuri di aver un modo solido per trovare supporti e resistenze. Una volta identificati i livelli chiave, ciò che resta è semplicemente aspettare che la price action attraversi uno di questi livelli chiave. Quando l’attraversamento è netto, si genera un segnale. A questo punto, il problema è riuscire a differenziare i segnali autentici dai falsi segnali.
Cominciando dai segnali BUY, questi si verificano nel momento in cui il grafico taglia a rialzo una resistenza. Di seguito è riportato un esempio in cui il grafico del cambio EUR/USD ha tagliato a rialzo una trend line, che in quel momento agiva come resistenza per il trend ribassista in corso. Dopo la formazione di una lunga candela verde che ha tagliato nettamente la trend line, si è verificato un breakout rialzista.
Una cosa molto simile avviene nel caso dei segnali SELL. In questo caso si aspetta che il grafico tagli a ribasso un supporto. Anche in questo caso è riportato un esempio dal mondo del Forex, in cui il supporto è stato individuato da una zona di rimbalzi precedenti del grafico.
In alcuni casi, il taglio del supporto o della resistenza è accompagnato dalla formazione di un pattern di candele che suggerisce la conferma del trend. In questo caso lo si può considerare un doppio segnale, che ha più probabilità di rivelarsi corretto.
Trading operativo con il breakout
Passando alla parte operativa, il trading con le strategie di breakout consiste essenzialmente di tre componenti:
- Individuazione dei sistemi più efficaci per determinare i livelli chiave sul grafico;
- Qualificazione del segnale;
- Esecuzione della posizione tramite la gestione del rischio con take profit e stop loss automatici.
Il terzo punto non è strettamente necessario, dal momento che un trader potrebbe chiudere manualmente la posizione. Detto ciò, usare dei livelli automatici aiuta a essere più disciplinati e costanti nella gestione del rischio e aiuta a valutare in modo più oggettivo la propria capacità di determinare i movimenti del grafico.
Cominciando dall’individuazione dei livelli chiave, è possibile utilizzare un’impostazione con o senza indicatori. Nel caso in cui si voglia utilizzare una media mobile a 50 periodi come riferimento, si comincerà da un setup simile a quello riportato di seguito.
A questo punto si passa alla qualificazione del segnale, cioè a stabilire se si possa definire un segnale falso o autentico. Questo è un punto molto importante, perché non sempre dopo un breakout il trend guadagna forza. Ci sono delle situazioni in cui la price action taglia un livello chiave e poi si inverte: fa parte della strategia, perché il trader non punta ad avere sempre ragione ma a guadagnare N volte di più da un’operazione chiusa con profitto rispetto alla quantità di denaro persa per ogni operazione in perdita.
Guardando il grafico, si nota bene come una candela abbia tagliato a rialzo la media mobile: anziché essere seguita da un breakout importante, il cambio subito dopo è tornato a rintracciare verso la media storica e poi addirittura a ribasso. Questo è un classico falso segnale, ed è importante essere consapevoli che se ne verificano molti nelle strategie di breakout.
Anche se non è possibile sapere con certezza quando un segnale sia autentico o falso, si possono utilizzare degli strumenti per confermarlo: ad esempio, il breakout potrebbe essere accompagnato da una figura di conferma o da una lettura positiva sugli indicatori di forza del trend. La cosa importante è sempre fare in modo che il take profit e lo stop loss siano posizionati in modo da massimizzare i profitti ottenuti dai segnali corretti e minimizzare le perdite dovute ai falsi segnali.
Pro e contro del trading con i breakout
Il trading con i breakout ha i suoi lati positivi e negativi, al pari delle altre strategie di trading. Conoscere i pro di una strategia è importante per sfruttarli al massimo, ma conoscere i contro è ancora più importante per assicurarsi di prendere i dovuti provvedimenti.
I principali PRO della strategia di breakout sono:
- Quantità di segnali e di possibili operazioni elevata;
- Possibilità di applicarla su qualunque strumento finanziario;
- Si presta bene all’utilizzo di trading algoritmico e automatico;
- Compatibilità sia con trading system impostati su indicatori che senza indicatori.
I principali CONTRO di questa strategia invece sono:
- Quantità di falsi segnali che si ricevono;
- Difficoltà nel prevedere la forza dei breakout;
- Necessità di avere un solido sistema per il posizionamento dei take profit e degli stop loss.
Su quali asset funziona meglio
Le strategie di breakout nascono nel mondo del Forex, ma trovano applicazione su molte altre asset class. Tutti i grafici stabiliscono dei livelli di supporto e residenza nel mondo dei mercati finanziari, e nel momento in cui si utilizza questo tipo di strategie si può trasferire facilmente la propria esperienza da un mercato all’altro.
Storicamente il Forex è sempre stato un terreno fertile per l’applicazione dei trading system legati ai breakout, soprattutto per via della possibilità di fare affidamento a notizie e dati macroeconomici. Quando la rottura di un livello chiave è supportata dalla pubblicazione di un dato macroeconomico che suggerisce che il mercato possa andare nella stessa direzione del trend, allora ci sono degli ottimi presupposti per un’entrata.
Lo stesso vale nel mondo delle azioni, dove spesso la pubblicazione di notizie importanti porta i mercati a muoversi con forza in una certa direzione. Questo vale soprattutto in prossimità della pubblicazione dei dati trimestrali, che spesso sono la fonte dei breakout più forti sul grafico di un’azione.
Da ultimo è possibile portare questa strategia nel mercato delle materie prime, dove solitamente la formazione di livelli di supporto e resistenza è piuttosto evidente. Anche in questo caso, si possono combinare i segnali provenienti dall’analisi fondamentale con i breakout che si manifestano sui grafici per avere un’ulteriore conferma delle proprie entrate sul mercato.
Strategie di breakout alternative
Le strategie di breakout sono un insieme di tecniche che presenta, al suo interno, diverse alternative. Si possono anche categorizzare in base al modo in cui un trader imposta il suo setup:
- Con o senza indicatori
Molti trader preferiscono trovare livelli di supporto e resistenza in modo manuale, andando a studiare i punti dove il grafico ha rimbalzato in passato e cercando di rimanere elastici nel loro modo di applicare la strategia. Altri preferiscono utilizzare dei metodi più oggettivi, come gli indicatori di trading. Entrambe le soluzioni possono essere valide e talvolta anche combinarle tra loro può essere un’idea vincente.
- Ribaltamento della posizione
Una scelta possibile è anche quella di ribaltare la posizione nel caso in cui lo stop loss venga colpito. Essenzialmente il trader, dopo aver visto che il breakout ha causato un falso segnale, si ritrova a investire sull’inversione del trend. L’idea è che, se il breakout non ha funzionato, il prezzo tornerà tendenzialmente a rimbalzare sugli stessi livelli di supporto e resistenza su cui stava già oscillando.
- Breakout sulle notizie
Ci sono alcuni trader che non si limitano all’analisi tecnica, ma preferiscono utilizzarla in combinazione con l’analisi fondamentale. Quando ci si attende la pubblicazione di un dato particolare o di una notizia importante, ad esempio, si possono andare a studiare i livelli di supporto e resistenza alcuni minuti prima della pubblicazione. Una volta che il dato o la notizia vengono rilasciati, si va a monitorare il grafico per vedere se si stia verificando un breakout. Se questo si verifica, l’analisi fondamentale e quella tecnica stanno inviando lo stesso segnale: la probabilità di una previsione corretta aumenta rispetta a quella che si ha con un singolo segnale.
Considerazioni finali
Le strategie di breakout si sono consolidate nel corso dei decenni come alcune tra le più semplici da utilizzare e al tempo stesso efficaci. Sono considerate uno dei pilastri delle strategie Forex, ma sempre di più vengono applicate anche in altri mercati. A differenza di molte altre strategie di analisi tecnica, hanno anche il grande vantaggio di poter essere utilizzate in abbinamento all’analisi fondamentale per massimizzare la qualità dei segnali.
FAQ – Day Trading: Domande e Risposte frequenti sulla strategia breakout Forex
Cos’è la strategia di breakout?
Si tratta di una strategia in cui il trader attende che il prezzo di uno strumento finanziario sorpassi un certo livello di supporto o resistenza, e dopodiché investe nella stessa direzione del trend confidando nel fatto che questo guadagnerà forza.
Il trading con il breakout funziona?
Di base è una strategia efficace, ma per usarla correttamente è importante essere bravi a identificare i livelli di supporto e resistenza. Inoltre è fondamentale seguire una precisa strategia di gestione del rischio, lasciando correre le posizioni profittevoli e tagliando velocemente quelle in perdita.
Quali sono i migliori broker per il trading con breakout?
Tre broker che apprezziamo particolarmente per questo tipo di operatività sono eToro, Capital.com e FP Markets. Si tratta di piattaforme autorizzate Consob, ricche di strumenti di analisi tecnica e con spread molto bassi.
Le strategie di breakout sono rischiose?
Le strategie di trading con breakout tendono a generare molti falsi segnali, ma un bravo trader sa come arginare questo problema: la cosa più importante è gestire il take profit e lo stop loss in modo tale che le perdite siano sempre contenute e coperte dalle posizioni in profitto.
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