Nasdaq, gli investitori puntano sulle società più piccole. Cambiano le prospettive

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Il Nasdaq ha chiuso in netto ribasso. A determinare la chiusura in rosso sono state, principalmente, le perdite di Nvidia, Apple e Tesla: gli investitori hanno deciso di spostarsi verso aziende più piccole. Un cambio di rotta intrapreso dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione, che sono stati più bassi del previsto e fanno ritenere che la Federal Reserve possa tagliare i tassi di interesse a settembre.

Anche l’indice S&P 500 ha perso terreno. In questo caso ad influenzare le decisioni degli investitori è un rapporto del Dipartimento del Lavoro, dal quale emerge che i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono scesi in maniera inaspettata a giugno e l’aumento annuale è stato il più piccolo nell’arco di un anno. Il Dow ha chiuso con un modesto guadagno.

Nasdaq, a perdere terreno sono le big tech

Al Nasdaq hanno perso terreno principalmente le aziende più preziose di Wall Street. Microsoft e Amazon hanno perso più del 2%, mentre Meta Platforms ha perso quasi il 4%. Tesla, invece, ha lasciato sul terreno il 4%, la perdita più grande registrata nell’arco di una giornata da gennaio, dopo che Bloomberg News aveva riportato che la società era in ritardo con il lancio del robotaxi di circa due mesi.

Perde il 2,3% Apple, dopo che nella giornata di mercoledì ha raggiunto il massimo storico. BofA Global Markets ha rivisto al rialzo il suo target price su Apple, affermando che si aspetta forti vendite di iPhone guidate in parte dalle nuove funzionalità AI.

Quello che però va agli occhi è che, nella giornata di giovedì, rispetto ai titoli azionari del settore tecnologico, le aziende più piccole sono apparse leggermente più vispe. Un po’ come se gli investitori avessero iniziato a puntare su di loro.

Russell 2000, che nel corso del 2024 è rimasta indietro rispetto all’indice di riferimento, ha registrato un rialzo del 3,6% riuscendo a chiudere al livello più alto registrato da marzo 2022. Gli investitori sembrano scommettere che i tagli dei tassi miglioreranno le condizioni per le aziende più piccole.

Sam Stovall, chief investment strategist presso CFRA Research, ritiene che gli investitori credano che la Fed sia pronta ad iniziare a tagliare i tassi di interesse. 

Il volume sulle borse statunitensi è stato elevato, con 12,6 miliardi di azioni scambiate, rispetto a una media di 11,5 miliardi di azioni nelle 20 sessioni precedenti.

L’indice S&P 500 è sceso dello 0,88%, chiudendo la sessione a 5.584,54 punti. Il Nasdaq è sceso dell’1,95% a 18.283,41 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,08% a 39.753,75 punti.

Nasdaq, si conclude la scia dei record

I cali registrati nel corso della giornata di ieri hanno posto fine a una serie di sette giorni di chiusure record per il Nasdaq e a una serie di sei giorni per l’S&P 500. Quello registrato costituisce, a tutti gli effetti, il più grande calo percentuale giornaliero del Nasdaq dal 30 aprile. L’indice immobiliare S&P 500 ha registrato un +2,7%, riducendo le perdite da inizio anno all’1%..

Da segnalare anche il crollo di Delta Air Lines, che ha registrato un -4% dopo aver previsto profitti inferiori alle attese nel corso del terzo trimestre 2024. Anche le azioni di altre importanti compagnie aeree sono scese, con l’indice delle compagnie aeree passeggeri S&P 500, che ha registrato un calo del 2,7%.

Secondo Scott Helfstein, responsabile della strategia di investimento presso Global X, questo potrebbe essere determinato dal fatto che i consumatori risultano essere schiacciati dall’inflazione. Situazione che starebbe avendo un impatto diretto sull’acquisto dei biglietti aerei.

Ricordiamo che per la giornata di oggi gli investitori sono in attesa dei prezzi alla produzione per avere un’idea sull’andamento dell’inflazione. Sono attesi, inoltre, gli utili delle principali banche statunitensi. Citigroup è scivolata dell’1,9% dopo che le autorità di regolamentazione bancaria statunitensi hanno inflitto all’istituto di credito una multa di 136 milioni di dollari.

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