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Powell mantiene i tassi invariati ma rivede le previsioni per il 2024: solo un taglio in arrivo

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il presidente della Federal Reserve ha ghiacciato i mercati nella conferenza stampa che ha seguito la decisione di oggi sui tassi di interesse. Come largamente anticipato, la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interessi e mantenerli al loro livello attuale di 5,25-5,50%. Le grandi attese erano soprattutto per la conferenza stampa che ha seguito la decisione, per la quale ci si aspettavano delle notizie positive in ottica di taglio ai tassi d’interesse. Le attese dei mercati sono state influenzate dai dati sull’inflazione di questa mattinata, che mostrano come la pressione sui prezzi negli Stati Uniti sia rimasta stabile a maggio -malgrado il dato sia stato influenzato soprattutto dalle oscillazioni stagionali dei beni energetici e alimentari-.

L’entusiasmo si è presto spento. Powell e il resto del direttivo sulla politica monetaria hanno deciso di rimanere cauti e rivedere a rialzo le previsioni sui tassi d’interesse per il 2024. Anche se i tassi non saliranno oltre il loro livello attuale, prima la Fed aveva anticipato di essere diretta verso due tagli ai tassi nel corso dell’anno. Dopo la revisione di oggi, invece, la Fed ha annunciato di aspettarsi un solo taglio da 25 punti base entro la fine dell’anno. Potrebbe arrivare a settembre o prima, ma quello che ormai appare evidente è che non ce ne sarà un secondo come invece i mercati si stavano aspettando.

presentazione della notizia su Fed che non cambia i tassi d'interesse
La Fed ritiene che il livello attuale dei tassi sia sufficiente per riportare l’inflazione sotto controllo

Inflazione ancora troppo alta

Quando si guarda al grafico dell’inflazione statunitense, anche se si può notare un netto calo della pressione sui prezzi negli ultimi mesi, ogni mese i dati riportano un lieve calo, un lieve rialzo o uno stallo. Fondamentalmente nell’ultimo semestre non sono arrivati dei progressi concreti, con l’indice CPI ancora al 3,3% mentre la Fed vorrebbe tornare verso il suo target del 2%. I dati di stamattina mostrano anche come, escludendo i generi alimentari e i beni energetici, il tasso d’inflazine sia in realtà ancora in accelerazione. Anziché cavalcare l’onda dell’entusiasmo, Powell e i suoi hanno preferito rimanere con i piedi per terra e accettare una doccia fredda per i mercati.

Le obbligazioni a 10 anni stanno rapidamente recuperando il rendimento perso durante la mattinata, dopo i dati sull’inflazione. Per il momento il rendimento dei Treasuries rimane comunque al di sotto dell’apertura della giornata, esattamente come i principali indici di Borsa statunitensi rimangono fortemente in verde per la giornata di scambi. Sembra che i mercati finanziari siano più ottimisti della Federal Reserve per quanto riguarda le prospettive di un calo dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi.

Il grafico mostra il rendimento dei bond decennali USA nel corso della giornata

Nessuno favorevole agli aumenti ai tassi

Il premio di consolazione per i mercati, durante il discorso di Powell, è stata la conferma del fatto che nessuno dei membri del comitato sulla politica monetaria stia considerando degli scatti dei tassi a rialzo. Powell si dice anche totalmente incapace di comprendere il motivo per cui gli americani abbiano una visione così negativa sull’andamento dell’economia: secondo i sondaggi più recenti, solo il 23% è ottimista mentre il 36% è pessimista, e il 41% dichiara le condizioni economiche “appena sufficienti”. Il presidente della Federal Reserve ritiene che il mercato del lavoro stia ancora dando segnali di forza e che l’attività dei consumatori sia in linea con le attese per un periodo di crescita economica, essenzialmente rigettando ciò che la maggior parte degli statunitensi pensa sullo stato dell’economia del paese.

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