Riksbank parte con i tagli: 25 punti base e possibilità di 2 tagli aggiuntivi nel 2024. SEK in difficoltà

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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È Riksbank ad aprire le danze dei tagli ai tassi di interesse nelle cosiddette economie sviluppate. Poche ore fa quella che opera come banca centrale della Svezia ha infatti annunciato un taglio di 25 punti base, portando i tassi di interesse di riferimento a 3,75%. Si trattava di un taglio in larga parte atteso e a muovere i mercati è stato il contestuale annuncio della possibilità che ci siano almeno altri 2 tagli ai tassi nel corso del 2024. Decisione importante, dovish e forse in linea con quanto farà la Banca Centrale Europea, ma soltanto a partire dal prossimo giugno e a patto che i dati sull’inflazione non riservino delle sorprese.

La decisione di Riksbank è apparsa come di quelle necessarie: l’economia ha bisogno di stimoli e si trova in condizioni che difficilmente avrebbero potuto sostenere tassi così alti ancora a lungo. La decisione era stata anticipata dal grosso degli analisti e degli operatori di mercato, per quanto in realtà in pochi si sarebbero aspettati un impegno – per quanto da confermare poi con i fatti – per ulteriori due tagli nel corso del 2024.

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A muovere nello specifico le decisioni di Riksbank è stata la combinazione di fattori ideale. Da un lato un ritorno, per quanto non rapidissimo, verso il target del 2% per l’inflazione, ritorno che rende meno necessaria una politica economica così restrittiva. Dall’altro pesano le condizioni economiche deboli, come confermato da Riksbank stessa nel suo comunicato, che comandano alla banca centrale la necessità di mosse più oculate e possibilmente dovish, anche al fine di garantire ai mercati la liquidità necessaria per tentare un rimbalzo.

Si tratta del secondo taglio ai tassi di interesse per le cosiddette economie sviluppate. Nel 2024 ha dato il via a questo trend la Banca Nazionale Svizzera, per quanto questa viva in genere di vita propria e prenda decisioni autonome e talvolta in controtendenza rispetto al resto delle banche centrali. Del novero delle banche centrali normali e allineate, Riksbank può essere dunque considerata come la prima ad aver aperto ai tagli. E sarà con ogni probabilità la Banca Centrale Europea a seguire, durante la prossima riunione di giugno. Questo, come ricordato però soltanto ieri da de Cos, soltanto a patto che l’inflazione non faccia scherzi nella prossima lettura.

È questa la situazione che andrà seguita per chi opera sul mercato del Forex, con EUR/USD che sembrerebbe però aver già scontato la concreta possibilità che ci siano dei tagli a giugno. E che ce ne siano almeno altri 2 nel corso del 2024.

SEK mercati
SEK in leggera difficoltà sui mercati

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Il dollaro ha aperto al rialzo contro la corona svedese. E la stessa cosa vale per tutte le coppie principali contro la quale è scambiata SEK. Segno che nonostante i tagli fossero stati anticipati dalla maggioranza degli analisti, in realtà in pochi si sarebbero aspettati un atteggiamento così dovish all’interno del comunicato diffuso da Riksbank.

Vedremo ora se le altre banche scandinave decideranno nello stesso senso, per quanto le situazioni di ciascuna, anche in relazione alle economie locali, siano piuttosto diverse. Quel che è certo è che la stagione dei tagli, e questo piacerà ai mercati, si è finalmente aperta. E che le prossime banche centrali che decideranno in tal senso potranno contare su un precedente.

Gli occhi di tutto il mondo e di tutti gli investitori sulle piazze valutarie rimarranno però puntati in direzione di Washington, che potrebbe e dovrebbe essere, almeno con i dati di oggi, l’ultima a procedere con i tagli. E alle condizioni attuali, aspettarsi 3 tagli da Washington sembrerebbe essere una speranza mal riposta.

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