Shock dai bond USA: verso i tre tagli ai tassi per il 2024?

Avatar di Gianluca Grossi
Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
Scopri i nostri principi editoriali

I bond USA iniziano a segnalare qualcosa che non era sulle proverbiali bingo card degli analisti, ovvero la possibilità che ci siano addirittura tre tagli ai tassi di interesse negli Stati Uniti, cosa che sarebbe – con un pizzico di fantasia – sostenuta anche dagli ultimi dati macro arrivati dagli Stati Uniti. O meglio, potrebbero essere 75 punti base, da tagliare anche in due decisioni, con settembre che – almeno a guardare quanto riportano i futures sui Fed Fund – potrebbe addirittura vedere un taglio per 50 punti base.

Si tratterebbe del più grande upset nelle previsioni degli analisti di sempre. Nel corso del 2024 siamo passati da un’orientamento verso 2-3 tagli fino a aprile, salvo poi dirigersi, seguendo le indicazioni di Federal Reserve verso 1-2 tagli, con un solo taglio che era diventato il mantra di diversi degli analisti delle principali banche d’affari. I mercati però, come è noto, difficilmente si orientano in parallelo con quanto segnalato dalle grandi banche d’affari. E trattandosi, nel primo caso, di player che votano con le loro posizioni – e dunque con il loro denaro – si tratta di posizioni forse da considerare con maggiore attenzione e, per chi vuole, rispetto.

L’ottimismo sui tagli vola: si torna a parlare di 3 tagli

Un venerdì di paura e delirio – parafrasando un celebre film – a Wall Street. Il mercato dei bond USA ha iniziato infatti a orientarsi verso la possibilità (che certamente non è certezza) di tre tagli ai tassi di interesse nel corso del 2024. Questo significherebbe che soltanto uno degli appuntamenti rimanenti del FOMC potrebbe decidere per un nulla di fatto. E che tre appuntamenti, quello di settembre, quello di novembre e quello di dicembre, potrebbero avere dei tagli da 25 punti base.

Questa è la prima delle alternative che sono attualmente sul tavolo – o meglio – che i mercati stanno discutendo con le loro puntate sui futures dei Fed Fund e anche con la possibile inversione del trend sui rendimenti dei bond USA. E si parla già di possibile recupero dopo un 2024 che è stato un ennesimo incubo per tutti quei soggetti esposti eccessivamente verso questo tipo di titoli.

Una posizione, quella che sta maturando nelle ultime ore a Wall Street, certamente interessante, per quanto appunto ancora un’ipotesi, per quanto inizi a essere sostenuta dall’orientamento di chi non fa analisi, ma apre posizioni.

L’anno più incerto per le previsioni… macro

Il 2024 passerà certamente alla storia come l’anno più incredibile per chi si diletta – per professione o per hobby – nelle previsioni di quel che sarà. Il 2024 si era aperto con la forte convinzione che si potesse tornare a una sorta di normalità sia per quanto riguarda l’inflazione, sia di conseguenza per quanto riguarda i tassi di interesse. Non è così e nel mese di luglio i mercati continuano a interrogarsi su quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi, con tutte le rimanenti riunioni del FOMC per il 2024 che si prospettano come ad alta tensione e ad alta presenza di incertezze.

Non esattamente il miglior quadro per chi vorrebbe godersi i rendimenti (ancora invero assai ricchi) dei titoli di stato USA senza eccessive preoccupazioni. E chi ha comprato quando si credeva di aver toccato il fondo potrebbe finalmente passare a riscuotere. Una situazione in evoluzione per il più importante mercato dei bond a livello mondiale, che continueremo a seguire su TradingOnline.com, giorno dopo giorno.

Una frequenza necessaria per una fase di mercato ancora dominata dai dati di breve periodo, che sono poi gli stessi che Fed utilizzerà per prendere decisioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *