Stellantis si prepara al dopo Tavares, con il contratto in scadenza nel 2026

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Di piani per sostituirlo prima della scadenza del suo mandato, nel 2026, non se ne era discusso fino alla scorsa settimana. Ora però, con i pessimi dati sulle vendite delle auto elettriche – dati che puniscono Stellantis più della concorrenza – il CdA potrebbe iniziare a guardarsi intorno. Il futuro di cui parliamo è quello di Carlos Tavares, CEO di Stellantis, al quale secondo indiscrezioni sarebbero imputate diverse scelte strategiche che hanno prodotto, per ora, pochi frutti. E a riaprire la discussione sul futuro di Tavares sono anche rumors analoghi che circolano su diversi degli amministratori delegati del settore.

Le notizie che sono arrivate ieri da Northvolt, che ha annunciato 1.600 licenziamenti, certificano però una difficoltà che non è soltanto di Stellantis, e che dunque potrebbe spingere il CdA a sospendere il giudizio e a riprenderlo soltanto in avvicinamento alla scadenza del contratto che lega Tavares al gruppo franco-italiano.

Secondo Bloomberg Stellantis già alla ricerca

Secondo un lungo report pubblicato da Bloomberg gli Elkann, più che il CdA, sarebbero alla ricerca di un possibile nome per la successione nel ruolo apicale del gruppo. I piani per ora non avranno alcun tipo di effetto immediato e il processo di ricerca coinvolgerà anche il CEO attuale. Tuttavia sembra che gli attriti ci siano e che derivino più dalla situazione in America del Nord che in Europa. America del Nord che è cruciale per il gruppo e dove si è assistito ad una serie di abbandoni da parte di diversi dirigenti.

Una situazione che piace poco agli Elkann, che tramite Exxor hanno comunque il pacchetto azionario più rilevante del gruppo nato dalla fusione di PSA e Fiat e che ora si starebbero guardando intorno, per quanto affermino di farlo con calma e senza alcun piano di sostituire a breve la figura di Carlos Tavares.

Si tratterebbe, secondo quanto il gruppo ha confermato a Bloomberg, di un normale processo di ricerca che non comporterebbe alcun piano di breve periodo. Cosa credibile, dato che tali ricerche si trascinano spesso per mesi, se non per anni, prima di poter individuare un profilo adeguato.

La notizia, che ha iniziato a circolare nel pomeriggio di lunedì, ha già avuto un impatto significativo sulle azioni Stellantis, che hanno chiuso la sessione a 13,78€ per titolo, in rialzo di quasi il 3%.

Pesano anche cattivi rapporti con il governo italiano?

Per quanto l’Italia non abbia più la centralità storica che ha avuto per il gruppo Fiat, i rumors vogliono parte degli attriti discendere dai rapporti tesi anche con il governo italiano, che hanno portato a diversi litigi a mezzo stampa e fondamentalmente al rinvio di qualunque tipo di progetto congiunto.

Il gruppo intanto ha chiuso un importante contratto di fornitura per il rinnovo del parco auto della Guardia di Finanza e ha avviato anche un programma di riacquisto di azioni proprie che potrebbe aiutare a sostenere il prezzo del titolo. Un eventuale cambio al vertice però, a prescindere dalle tempistiche con il quale potrebbe arrivare, sembrerebbe essere nelle corde dei mercati, che più volte non hanno espresso apprezzamento per l’operato di Tavares.

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