Cina prepara intervento storico da 1.000 miliardi di yuan: tutti i dettagli

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Secondo quanto è stato riportato da un’esclusiva di Bloomberg, la Repubblica Popolare Cinese starebbe valutando iniezioni di liquidità da 1.000 miliardi di yuan (circa 130 miliardi di dollari) direttamente tramite le banche con controllo statale. Obiettivo sarebbe quello di aumentare il sostegno a un’economia che comincia a mostrare segni di cedimento e di necessità di sostegno. Sempre secondo quanto è stato riportato da Bloomberg, l’iniezione di liquidità avverrebbe tramite l’emissione di nuovi *bond statali, i cui dettagli sarebbero proprio in queste ore in via di definizione tra gli alti papaveri del Partito e della politica economica cinese.

Si tratterebbe di un intervento fuori scala rispetto a quelli degli ultimi mesi e degli ultimi anni. È infatti dal 2008 – durante l’ultima grande crisi globale, che il governo cinese non approva iniezione diretta di capitali nel tessuto bancario del paese. Nel frattempo tutti i principali titoli bancari fanno registrare gain importanti in borsa, per quello che è l’ennesimo segnale di apprezzamento da parte dei mercati per gli interventi a sostegno dell’economia da parte della Repubblica Popolare Cinese.

Intervento nonostante le buone metriche

L’intervento servirà ad offrire cuscinetti più importanti in caso di peggioramento delle condizioni di liquidità degli istituti bancari, nonostante questi, almeno per il momento, facciano registrare livelli di liquidità di molto maggiori rispetto ai requisiti minimi.

Si tratterebbe inoltre del secondo intervento a stretto giro da parte delle autorità, dopo che lunedì è stata approvata una riduzione dei tassi di interesse di breve e anche delle riserve obbligatorie per le banche nel tentativo di sostenere un’economia che – principalmente a causa della crisi del settore immobiliare e della domanda interna più in generale – sembrerebbe essere lontana dagli ambiziosi obiettivi di crescita fissati dal Partito per il 2024. Seguiranno aggiornamenti sull’eventuale approvazione di quello che sarebbe un intervento storico anche per la Cina.

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