Area euro: tutto pronto per i tagli a giugno. C’è chi però invita alla calma. A Tokyo incontro ai vertici

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Non è una sorpresa per la maggioranza dei nostri lettori e neanche per la maggioranza degli analisti che si occupano di Forex. La Banca Centrale Europea si sta infatti preparando al grande passo già in giugno, durante quello che sarà il prossimo incontro della principale autorità monetaria dell’area euro. Sul tema è recentemente intervenuto anche Pablo Hernandez de Cos, che farà parte di quel ristretto consesso di uomini e donne che potranno votare l’eventuale taglio. E se non ci saranno sorprese, sostanziali, da parte dell’inflazione, si procederà in tal senso, anticipando possibilmente di 3-4 mesi la stessa decisione da parte di Federal Reserve.

Una questione che i mercati potrebbero non aver scontato completamente, per quanto di indecisioni sembra che ormai ce ne siano poche. Questione confermata da una forza del dollaro straordinaria in questa prima parte del 2024, che sta causando non pochi problemi ad altre latitudini, e in particolare a Tokyo. Tokyo che sarà oggetto della parte finale delle news del Forex odierne, perché anche da quelle parti, per quanto con maggiore incertezza, ci si stia muovendo. O meglio, si stia tentando di organizzare dei movimenti.

Pronti per i tagli in Europa, parla de Cos

Europa: tutto pronto per i tagli a giugno

A parlare è Pablo Hernandez de Cos, che è membro del Governing Council della Banca Centrale Europea e che è dunque una delle voci principali del coro dell’istituzione che deciderà sui tassi in Europa. Secondo quanto è stato riportato da Bloomberg, ci si muoverà a breve in termini di tassi, già a giugno, a patto che… tutto vada per il verso giusto. Il verso giusto che interessa è quello dell’inflazione, che in Europa si è riavvicinata con passi molto più rapidi rispetto a quelli che sono stati registrati negli USA.

Pablo Hernandez de Cos però, tanto per tenere sulle spine mercati che sono già piuttosto nervosi, ricorda che di incertezza continua a essercene tanta. E comunque a sufficienza da imporre a BCE delle mosse che siano, volta per volta, indirizzate dai dati.

Il leitmotiv è sempre lo stesso: dato che tutte le principali banche centrali del mondo temono un ritorno di fiamma dell’inflazione, è difficile, per non dire impossibile, impegnarsi affinché le decisioni siano prese in anticipo e poi meramente comunicate ai mercati alle scadenze previste. Tutto dunque, per quanto siano in pochi pronti a scommettere su un ulteriore ritardo della banca centrale di Francoforte, ancora in sospeso. Questo al netto delle pressioni che arrivano da diversi paesi affinché si torni a tassi più sostenibili e che favoriscano una crescita economica che ormai nel continente langue.

Coppia EURUSD
Non è però EUR/USD la coppia più importante del momento

A Tokyo intanto incontri al vertice

Tokyo rimane la piazza più interessante per chi si occupa di Forex. Qualche ora fa c’è stato un incontro tra il governatore della banca centrale di Tokyo, Kazuo Ueda, con il primo ministro Fumio Kishida. Sono incontri che in genere hanno anticipato mosse importanti da parte della banca centrale e che sembrano però essere piuttosto irrituali dopo che Janet Yellen ha lanciato lo stop a interventi della banca centrale, indicando come siano i mercati il veicolo giusto per prezzare le diverse valute.

La situazione è tuttavia seria: nel corso della settimana appena passata ci sono stati (forse) due interventi da parte di Bank of Japan, che hanno sì contribuito a riportare lo yen su valori più alti, ma che al tempo stesso nessuno ritiene che siano capaci di invertire il trend di medio e lungo periodo.

Qualcosa che è noto anche ai piani alti della politica monetaria di Tokyo, tanto da spingere all’incontro tra Ueda e Kishida. Un incontro che avrebbe, tra le altre cose, intenzione di spaventare chi continua a shortare lo yen.

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