Le azioni europee si avviano verso la tempesta perfetta

Avatar di Pierpaolo Molinengo
Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
Scopri i nostri principi editoriali

Per le azioni europee si potrebbe configurare un pessimo fine settimana, contrassegnato da delle perdite. A pesare è il calo dei prezzi delle materie prime e il crollo delle azioni tecnologiche globali. L’ultima pessima notizia è arrivata proprio nel corso della giornata, quando le principali compagnie aeree, le banche e le società di telecomunicazioni internazionali hanno ammesso che alcune interruzioni dei sistemi stavano bloccando le loro comunicazioni.

L’indice paneuropeo Stoxx 600 a metà mattinata perdeva lo 0,6%, sfiorando il minimo di oltre due settimane. Ma soprattutto muovendosi in un contesto di vendite più ampie in tutti i settori. Lo Stxe 600 TR&LS P Index (viaggio e tempo libero) ha guidato le perdite con un calo del 2,6% ed aveva intrapreso la buona strada per registrare il suo giorno peggiore da oltre un mese, condizionate dal crollo di Evelon (-9,3%).  L’indice Stxe 600 TR&LS P Index ha perso il 2,1% condizionato dal calo dei prezzi delle materie prime che si è venuto a determinare a seguito della mancanza di misure di stimolo cinesi.

Il Dax ha perso lo 0,9% dopo che i prezzi alla produzione in Germania sono scesi dell’1,6% su base annua a giugno, in linea con le aspettative degli analisti in un sondaggio Reuters.

Il crollo delle azioni europee

L’indice di riferimento europeo era sulla buona strada per registrare la quinta sessione consecutiva di perdite e concludere la settimana con un pesante calo. Gli investitori, invece, sono alle prese con i possibili sviluppi politici negli Usa e con le norme commerciali più severe, che hanno determinato un crollo delle azioni tecnologiche.

Lo Stxe 600 Tech Pr Index ha registrato una perdita dello 0,7% su base giornaliera ed è sulla buona strada per registrare una perdita che potrebbe superare il 7% settimanale.

Ben Laidler, responsabile della strategia azionaria di Bradesco BBI, ha spiegato che siamo davanti ad una tempesta perfetta tra l’impatto sull’Europa di quanto sta accadendo nel settore tecnologico statunitense r le delusioni negli utili di questo trimestre in Europa.

A pesare sulle azioni europee, inoltre, ci sarebbe una mancanza di orientamento politico da parte della Banca Centrale Europea, che ha portato ad aumentare l’incertezza degli investitori.

Azioni europee, i casi particolari

Il London Stock Exchange Group è rimasto completamente bloccato. Lo stop ha interessato l’accesso degli utenti in tutto il mondo ed ha provocato una serie di disagi nei mercati finanziari e un’interruzione informatica globale.

Laidler ha spiegato che gli investitori sono già in ansia per quanto sta accadendo nel settore tecnologico: questa interruzione globale aggiunge dell’altra incertezza in un momento contrassegnato da alcuni timori

Sartorius  è sceso dell’11,8%: a pesare sul titolo è il fatto che il fornitore di apparecchiature farmaceutiche ha ridotto le sue previsioni per l’intero anno. Danske Bank, il più grande istituto di credito danese, ha registrato un buon +7,3%, superando le aspettative di utile netto del secondo trimestre, grazie alla solida qualità del credito e a un reddito netto da interessi più elevato. Oltre che da un dividendo provvisorio per gli azionisti.

Electrolux ha registrato un buon +2,7% dopo aver pubblicato un utile operativo trimestrale superiore alle stime, favorito dal taglio dei costi.

Ricordiamo che solo qualche giorno fa BofA Securities aveva messo in evidenza che la crescita negli Stati Uniti rallenterà, ma a livello globale ci sarà un atterraggio morbido. L’inflazione e i tassi continueranno a scendere. Ma le azioni europee potrebbero continuare a dare delle soddisfazioni agli investitori. Queste, in estrema sintesi sono le risposte date ad un questionario che BofA Securities ha sottoposto tra il 5 e l’11 luglio 2024 ad un panel di 242 gestori di fondi europei, i quali, nel loro complesso, arrivano a raccogliere qualcosa come 632 miliardi di dollari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *