BCE: giovedì è il gran giorno dei primi tagli. Attesi 25 punti base, ma c’è chi si aspetta una sorpresa!

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Il grande appuntamento è fissato per giovedì. Con ogni probabilità, ma con poche certezze ancora, la Banca Centrale Europea dovrebbe annunciare il primo taglio ai tassi di interesse di questo ciclo. Sarà un taglio modesto, di 25 punti base, ammesso appunto che non ci siano sorprese da parte della massima autorità monetaria dell’area euro. Il rimbalzo dell’inflazione secondo le ultime letture apre infatti ad ulteriori considerazioni, preoccupazioni e incertezze per un mercato Forex che continuerà nella sua tradizione di un 2024 dove di certezze ce ne sono davvero poche.

Sarà divergenza? Probabilmente sì – e giugno verrà ricordato come il mese storico durante il quale la Banca Centrale Europea ha anticipato i movimenti futuri di Federal Reserve. Una mossa che è stata confermata – almeno nelle intenzioni e nelle possibilità – dalla stessa governatrice della BCE, Christine Lagarde. Sarà dunque una settimana sulla principale coppia del Forex, EUR/USD, con gli occhi puntati alla scadenza di giovedì, mentre ad altre latitudini – e in particolare dalle parti di Tokyo – si contano i danni per la tutela di uno yen indebolito proprio dal ritardo con il quale si sta muovendo appunto Fed.

Occhi puntati su Francoforte

Giovedì via ai primi 25 punti base?

Sarà, come abbiamo indicato già in apertura, un taglio in verità assai modesto. Si parla al massimo di 25 punti base, per un percorso che sarà nella migliore delle ipotesi graduale e comunque indirizzata dall’andamento dell’inflazione. Un’inflazione che non sta regalando né gioie né tranquillità tanto a Francoforte quanto a Washington.

I fondamentali però, tra i due blocchi, sono profondamente diversi. Per quanto in rallentamento, la crescita negli Stati Uniti è ancora presente e concreta, cosa che non si può dire delle principali economie europee, colte da un momento – ormai prolungato – di chiare difficoltà.

Si è dunque arrivati al bivio, con BCE che dovrebbe procedere ai tagli obtorto collo, e spinta da dati che andranno aiutati a migliorare e con l’inflazione – tra le altre cose poco omogenea nei paesi membri – che potrà aspettare.

Nel frattempo da Washington nessuna avvisaglia di possibili tagli. Al contrario, l’incertezza viene aumentata da ogni dato macro in uscita, senza che sia stato ancora definito un trend chiaro né per quanto riguarda il futuro della crescita, né tanto meno sul piano del ritorno dell’inflazione verso il 2%.

Sarà dunque a giugno la prima delle divergenze, più importanti delle affinità, tra Washington e Francoforte? I mercati sembrerebbero aver già prezzato questa eventualità, per quanto almeno ai piani alti dei più importanti giornali del mondo sembra che ci siano comunque delle preoccupazioni sulla certezza di tali tagli.

divergenza ECB
Arrivano i primi tagli? Affinità e divergenze tra FED e ECB

E se ci fosse una sorpresa?

Per quanto in un weekend che non è certo ricco di notizie interessanti, ci sia tutto l’interesse ad insinuare dubbi e soprattutto a dare motivi di discussione ai lettori, a noi sembra assai improbabile che possano esserci delle sorprese. Sorprese che però sono il motivo di discussione principale tra analisti, giornalisti e giornali. Se sorpresa sarà e se BCE dovesse decidere di rimandare ulteriormente i tagli – ipotesi che ripetiamo essere estremamente improbabile – l’Euro potrebbe uscirne sensibilmente rafforzato.

In caso contrario, i movimenti sul dato ci saranno, per quanto di entità ridotta dopo qualche ora di trading, dato che i mercati hanno ormai considerato come telefonato il taglio, con pochi, anche tra i principali falchi di BCE, che pubblicamente hanno affermato il contrario.

Per il resto, l’unico trend sarà quello del nervosismo, per un ritorno alla normalità, almeno secondo il linguaggio dei mercati, che per questo 2024 dovrà continuare a attendere. E con qualcuno che avanza l’ipotesi zero tagli nel 2024 per Federal Reserve. Ipotesi però anche questa, almeno ad avviso di chi vi scrive, estremamente remota.

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