BCE lascia i tassi invariati al 4,25%. Mercati prezzano 2 tagli nel 2024

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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I tassi in Europa rimangono fermi al 4,25%, con BCE che valuterà la necessità di procedere con ulteriori tagli nelle prossime riunioni. La notizia non ha impattato granché l’andamento dell’euro contro le principali valute, dato che la decisione era stata ampiamente anticipata dagli analisti e dalle banche d’affari.

Nel momento in cui scriviamo i mercati prezzano ancora tra 1 e 2 tagli nel 2024, cosa che – tenendo conto anche di quanto sta avvenendo negli USA – significherebbe la possibilità che sia Francoforte sia Washington finiscano per procedere con 3 tagli complessivi nel corso del 2024.

Christine Lagarde si era detta ottimista su un ritorno nel range tra il 2% e il 2,5% per l’inflazione nel 2025 – e ulteriori segnali che dovessero arrivare dall’inflazione in termini di riavvicinamento al target decideranno l’orientamento della Banca Centrale Europea verso 1 o 2 tagli da qui a fine anno, dopo il primo che è arrivato lo scorso 6 giugno.

BCE non si sbilancia nelle dichiarazioni

Il documento che accompagna le decisioni della Banca Centrale Europea non contiene roadmap e nel complesso indica i dati riguardanti il mese di giugno come un segnale relativamente buono per l’inflazione.

Tuttavia, aggiunge BCE, le pressioni sui prezzi rimangono importanti, soprattutto quelle che arrivano dal mondo dei servizi. Sarà pertanto necessario esercitare, aggiungiamo noi, la massima cautela nel percorso verso ulteriori tagli.

La data più papabile, a meno di clamorosi stravolgimenti per i dati di luglio, dovrebbe essere quella di settembre, per quanto dovrà comunque risolversi un importante contrasto interno a BCE tra i cosiddetti falchi delle economie del centro e nord Europa e le colombe degli storici PIGS insieme a qualche nuovo compagno di strada. Tra i più dovish troviamo infatti Fabio Panetta, Mario Centeno della Banca centrale del Portogallo, Edward Scicluna della Banca Centrale di Malta, Philip Lane e François Villeroy de Galhau della massima istituzione monetaria francese.

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