Dal calendario economico 10 eventi settimanali per cambiare i mercati

Calendario economico
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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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La corsa che ci si aspettava dai mercati azionari dopo l’abbondante taglio ai tassi negli USA potrebbe essere stata semplicemente rimandata a questa settimana? Dipende dai punti di vista. Quel che è certo però è che la settimana che si aprirà tra poche ore in realtà sarà una settimana densa di appuntamenti macro e densa di dati che potrebbero sostenere gli asset risk on. Tra tutti i dati saranno con ogni probabilità i dati sulla disoccupazione USA quelli che saranno di maggiore interesse per i mercati azionari, ma non solo.

Ci sarà infatti anche da attendere i non-farming payrolls, che saranno un altro termometro importante di quanto sta avvenendo a livello di mercato del lavoro USA, che rimane il principale punto da analizzare per valutare la possibilità che il soft landing che in tanti ritengono possibile, che in altrettanti sognano, sia effettivamente una possibilità concreta. Oltre però all’elefante nella cristalleria dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, c’è anche altro che sarà interessante analizzare per chi opera sui mercati, anche dall’Europa.

Gli appuntamenti più importanti del calendario economico

Dopo una settimana che è stata relativamente tranquilla almeno per quanto riguarda i dati macro, quella che si aprirà tra poche ore sarà una delle settimane più dense di dati che arriveranno da tutte le principali economie. Gli orari di riferimento sono sul fuso orario italiano.

  • Lunedì 30 settembre

03:30: Manufacturing PMI in Cina. È il valore che raccoglie le performance della manifattura cinese.

08:00: arriva il PIL del Regno Unito, per il quale si attende una crescita, seppur modesta allo 0,9%.

14:00: arrivano i dati sull’inflazione in Germania, che dovrebbe dare indicazioni piuttosto precise su quanto manca al rientro verso il 2% anche in Europa. Il dato dovrebbe essere inferiore al target.

15:45: arriva il Chicago PMI negli USA. Dato atteso a 46,1.

19:55: parla Powell e potrebbe offrire delle anticipazioni di politica monetaria.

  • Martedì 1 ottobre

Martedì 1 ottobre saranno chiuse le piazze di Pechino/Shanghai/Shenzhen, nonché Seul e anche Hong Kong.

11:00: arrivano i dati sull’inflazione UE. Ci si aspetta per la prima volta un dato sotto il 2%. Per la Core invece arriverà un dato superiore, con le previsioni a 2,7%

16:00: turbinio di dati dagli USA: S&P Global, ISM manufacturing PMI e Prezzi, JOLTS, ovvero le aperture di posizioni occupazionali. Sono tutti dati di enorme importanza per capire come andrà l’economia USA.

  • Mercoledì 2 ottobre

Piazze cinesi ancora chiuse. Chiuse anche le contrattazioni in India.

14:15: arrivano i dati sull’impiego ADP nonfarm negli Stati uniti, unico dato di grande importanza per questa giornata.

  • Giovedì 3 ottobre

Ancora festa nazionale in Cina e Corea, mercati chiusi.

14:30: dagli USA arrivano i dati su richieste di sussidi di disoccupazione.

16:00: sempre dagli USA ISM no manifattura PMI e prezzi.

  • Venerdì 4 ottobre

È ancora festa nazionale in Cina. I dati importanti – i più importanti della settimana per muovere i mercati, arriveranno tutti dagli USA.

14:30: disoccupazione, nonfarm payrolls. Attese a 4,2% per la disoccupazione negli USA.

Occhi puntati a venerdì

Una disoccupazione in crescita vorrebbe dire un mercato del lavoro in rapida degradazione e necessità di intervento ancora massiccio da parte di Federal Reserve in termini di tagli ai tassi. Tagli ai tassi che però potrebbero anche piacere a Wall Street, o comunque mitigare l’input negativo di una disoccupazione in crescita.

La migliore delle opzioni comunque sul tavolo per i mercati rimane quella di dati positivi dal mercato del lavoro, che potrebbero indicare una possibilità aumentata di un soft landing, mentre Federal Reserve tornerebbe verso i tassi di interesse naturali a ritmi più tranquilli. Ad ogni modo, oltre al dato (piuttosto scontato) dell’inflazione europea, saranno i dati di giovedì e venerdì sul mercato del lavoro a attirare le maggiori attenzioni e probabilmente a innescare le reazioni più importanti da parte dei mercati.

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