JPMorgan e Citi rivedono crescita cinese sotto il 5% indicato dal Partito

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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JPMorgan e Citi, due tra le più importanti banche d’affari al mondo, hanno rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita della Repubblica Popolare Cinese. I due gruppi hanno corretto i forecast portandoli a +4,7%, crescita che sarebbe al di sotto di quanto previsto dal Partito e da ciò che sarebbe considerato il minimo sindacale per l’economia di Pechino. Per ora manca la reazione da parte dei mercati, che inizieranno la settimana, almeno in Asia, al rallentatore, data la festività che terrà impegnate già oggi sia le borse giapponesi, sia quelle cinesi.

A condizionare le previsioni di Citi e JPMorgan ci sono i diversi segnali di rallentamento che sono arrivati dall’economia cinese. Segnali che confermano le difficoltà di Pechino nel sostenere il livello dei prezzi, le attività produttive a anche l’occupazione. Le previsioni di tutti i principali gruppi sono ora al di sotto del 5% fissato dal governo come obiettivo di crescita per il 2024.

Riduzioni minime, ma significative

La correzione di Citi è stata dello 0,1% e quella di JPMorgan dello 0,2%, cambiamenti relativamente ridotti ma che sono comunque molto significativi in quanto segnalano un trend negativo importante per il sentiment che riguarda l’economia di Pechino. Trend negativo che è stato ulteriormente peggiorato dagli ultimi dati sull’output industriale della Repubblica Popolare, che ad agosto è sceso al +4,5%.

Pesano anche i dati di agosto che riguardano le vendite retail, che ad agosto sono scese a +2,1%, contro i dati di luglio che invece riportavano un ben più interessante 2,7%.

Segnali di deterioramento delle condizioni economiche che appaiono come evidenti al grosso degli analisti, che già avevano aperto l’anno con un forte scetticismo riguardo le previsioni di crescita della Cina indicate dal Partito. Partito che pur aveva messo le mani avanti, indicando il 2024 come un anno di consolidamento della crescita degli ultimi anni, piuttosto che di tentativo di crescita consistente.

Si attende ora la reazione dei mercati una volta che questi, mercoledì, saranno tornati ad una sorta di normalità, per quanto a Hong Kong le trattative ripartiranno soltanto il prossimo giovedì. A Pechino invece, si farà festa soltanto fino a domani, con mercoledì che sarà il giorno della resa dei conti.

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