Combustibili fossili nel portafoglio delle assicurazioni canadesi. Ma scattano le contestazioni

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Le principali compagnie di assicurazioni canadesi stanno investendo nella produzione di combustibili fossili. Questa è l’accusa mossa da un gruppo di difesa degli azionisti, secondo il quale i maggiori player del paese nord-americano avrebbero investito più qualcosa come 19,5 miliardi di dollari canadesi – pari a 14,30 miliardi di dollari Usa – nella produzione di combustibili fossili. Proprio in un momento caratterizzato da un forte cambiamento climatico che impattando in maniera pesante sul settore.

Questo è il motivo per il quale gli investitori alla luce degli Accordi di Parigi (I4PC) hanno richiesto alle autorità competenti di esaminare nel dettaglio gli investimenti nei combustibili fossili effettuati dalle compagnie di assicurazioni canadesi. Un comportamento che, almeno stando al gruppo di difesa degli azionisti, comporterebbe dei premi e dei sinistri più elevati.

Nella maggior parte dei casi le compagnie di assicurazioni investono i premi per conto degli altri clienti e hanno provveduto ad immettere della liquidità in aziende minerarie e petrolifere, tra le quali rientrerebbe anche Canadian Miner Teck Resources e Imperial Oil.

Combustibili fossili, un investimento controcorrente

Già in passato l’I4PC aveva sottolineato come le autorità di regolamentazione dei titoli azionari dovessero puntare i propri riflettori sulle principali banche canadesi. Ad allarmare erano state alcune dichiarazioni relative al clima e perché si riteneva che fossero state diffuse alcune informazioni fuorvianti sugli investimenti effettuati.

L’idea di continuare ad investire nei combustibili fossili non convince soprattutto per quanto accaduto nel 2023, quando alcuni eventi meteorologici estremi – tra i quali rientrano alcuni incendi boschivi nel Canada occidentale e delle inondazioni sulla costa orientale – hanno portato i clienti a richiedere degli indennizzi per danni materiali per oltre 3 miliardi di dollari canadesi. Il 2023 è diventato il quarto anno con il numero più alto di perdite da parte delle compagnie assicurative del Canada.

Stando a quanto riporta un’analisi effettuata da I4PC, Intact Financial avrebbe investito la bellezza di 1,48 miliardi di dollari canadesi in combustibili fossili solo nel 2023. Importo che sarebbe sceso a 742 milioni di dollari canadesi alla fine del primo trimestre del 2024. Interpellata a seguito della diffusione della notizia, Intact Financial ha spiegato che l’energia costituiva unicamente il 2% dei suoi asset investiti. E che, soprattutto, si era impegnata a raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050.

Desjardins, una cooperativa di servizi finanziari con sede nel Quebec, avrebbe nel portafoglio qualcosa come 298 milioni di dollari canadesi in investimenti in combustibili fossili. Stando a quanto dichiarato dalla stessa società l’energia rappresenterebbe unicamente lo 0,6% del suo portafoglio. Desjardins ha affermato, inoltre, che per il futuro avrebbe mantenuto delle relazioni con aziende che si sarebbero impegnate a ridurre le proprie emissioni di gas serra.

Gli amanti dei combustibili fossili non finiscono

Le società che continuano ad investire nei combustibili fossili non sono ancora finite. Anche Peer Definity Financial ne possiede all’interno del proprio portafoglio.

Stesso discorso si può fare anche per TD Bank, un istituto di credito che vende anche delle assicurazioni e risulta essere il più grande finanziatore di combustibili fossili con investimenti pari a 15,46 miliardi di dollari canadesi. Fairfax ha, invece, investimenti per 1,53 miliardi di dollari canadesi e ha sottoscritto 809 milioni di dollari canadesi.

Peer Definity Financial e Fairfax interpellate sull’argomento hanno preferito non rispondere alle domande. hanno risposto alle richieste di commento.

Secondo TD Bank, invece, il rapporto contrasterebbe con il profilo di investimento del gruppo nel suo complesso e con quello delle compagnie assicurative con mandati più mirati, il che incide sulle conclusioni tratte.

I4PC ritiene che il costo dell’assicurazione sarebbe aumentato a causa del rischio più elevato e dell’inflazione. Le tariffe delle assicurazioni per la casa e i mutui in Canada sono aumentate di oltre il 73% nell’ultimo decennio.

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