COP29, svelati i nuovi progetti e i potenziali programmi di finanziamento

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Mancano poco meno di due mesi al vertice delle Nazioni Unite sul Clima – il COP29 –  e il presidente Mukhtar Babaev ha iniziato ad illustrare i piani di quello che intende realizzare. Nel frattempo i paesi membri iniziano a chiedersi se sia possibile puntare ad una nuova tornata di finanziamenti.

Tra i compiti del summit COP29 di novembre c’è proprio l’analisi dei potenziali obiettivi da centrare e dei relativi fondi da mettere in campo. La lente d’ingrandimento si andrà a focalizzare su quanto pagheranno i Paesi più ricchi per sostenere le nazioni più povere ad affrontare il cambiamento climatico. Sono molti i paesi in via di sviluppo che hanno già dichiarato di non essere in grado di aggiornare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni: un’eventuale accelerazione potrà avvenire unicamente dopo aver ricevuto un maggior sostegno finanziario per investire in questo settore.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa potrebbe uscire dal summit COP29.

COP29, manca ancora un accordo

Molti paesi, ad oggi, continuano ad essere lontani dagli accordi dagli obiettivi che si erano fissati sul clima, a causa di una serie di problemi economici. La presidenza della COP29, proprio questa settimana, ha iniziato a delineare almeno una dozzina di iniziative collaterali, che potrebbero contribuire ad incentivare un aumento delle ambizioni. Proposte che non necessitano di una rinegoziazione tra le parti o la creazione di un consenso per realizzare i progressi sperati. Le nuove iniziative prendono la forma di nuovi fondi, impegni e dichiarazioni che i governi nazionali possono adottare. 

Tra le varie misure allo studio vi è un fondo con contributi volontari da parte dei paesi produttori di combustibili fossili e delle aziende – sia quelle del settore pubblico che quelle del settore privato – che operano direttamente su delle questioni climatiche. Sono previste, inoltre, delle sovvenzioni che potrebbero essere distribuite per aiutare a fronteggiare eventuali disastri naturali che sono provati da degli eventi climatici che avvengono nei paesi in via di sviluppo.

Secondo Mukhtar Babayev, che detiene la presidenza di turno della COP, eventuali programmi collaterali potrebbero sfruttare il cosiddetto potere di convocazione della COP e le rispettive capacità nazionali degli Stati ospitanti per formare delle coalizione e mettersi alla guida del progresso.

L’anno scorso, nel corso del vertice COP28 che si è tenuto a Dubai, oltre 120 paesi si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030.

COP29, le attese e le speranze di chi vi partecipa

La presidenza della COP29 spera inoltre di creare consenso attorno ad un impegno ad aumentare la capacità di stoccaggio energetico globale di sei volte rispetto ai livelli del 2022, raggiungendo 1.500 gigawatt entro il 2030. Ciò includerebbe un impegno ad aumentare gli investimenti nelle reti energetiche, aggiungendo o ristrutturando oltre 80 milioni di km (50 milioni di miglia) entro il 2040.

Babayev – che anche il ministro dell’ecologia e delle risorse naturali dell’Azerbaigian – ha sottolineato come il programma possa contribuire ad aumentare l’ambizione riunendo le parti interessate attorno a principi e obiettivi comuni. Babayev, inoltre, si augura di riuscire ad affrontare alcune delle questioni più urgenti, evidenziando al contempo le priorità rimanenti.

Tra le ipotesi, che stanno circolando, una coinvolgerebbe i paesi e le aziende per creare un mercato globale per l’idrogeno pulito, affrontando le barriere normative, tecnologiche, finanziarie e di standardizzazione.

I leader della COP29 hanno anche lanciato un appello per una tregua della COP che sottolinei l’importanza della pace e dell’azione per il clima.

Nonostante gli impegni presi dai Paesi in materia di clima, lo scorso anno le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla combustione di combustibili fossili hanno raggiunto livelli record e il mondo ha appena registrato l’estate più calda di sempre, con temperature in aumento.

Aumentare l’impegno per tutelare il clima sta diventando sempre più importante. E soprattutto diventa più importante dare un sostegno economico ai paesi più deboli economicamente.

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