Dollaro USA ancora verso i massimi del 2024: DXY sfrutta debolezza politica europea, nonostante fake Arabia Saudita

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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In tanti parlano di canto del cigno per il dollaro USA. Chiacchiere da social che trovano spesso però anche spazio sulle prime pagine di alcune pubblicazioni e che a fine 2023, nel momento di massima difficoltà per il sentiment sul dollaro USA… avevano trovato una facile sponda. Mentre superiamo la prima metà del 2024 devono però essere fatti altri conti: USD punta ai massimi dell’anno, spinto da un caro vecchio meme nel mondo del Forex e degli investimenti, quello della valuta rifugio. Lo sconquasso politico in Europa e l’incertezza del Giappone, unita a un nuovo atteggiamento in Svizzera hanno contribuito a incoronare ancora una volta il dollaro come re dei momenti di massima turbolenza.

Sarà questa la settimana di attacco ai nuovi massimi dell’anno da parte di USD? Certo, si tratterebbe di massimi visti a marzo e che comunque sono molto più bassi dei livelli raggiunti da DXY lo scorso settembre, ma comunque un segnale chiaro sia per chi shorta, sia per chi crede che questo sia l’ultimo ciclo del dollaro USA come valuta di riserva mondiale. Al netto delle bufale – ultima ma non meno importante quella sulla fine di un patto inesistente tra Arabia Saudita per il petro-dollaro.

Dollaro USA UP

Dollaro sfida i massimi annuali: che succede?

Succede che come spesso accade, nei momenti di massima tensione e turbolenza, chi cerca rifugio lo trova nel porto sicuro dei porti sicuri, il dollaro USA. Dietro l’ultima ottima performance del dollaro USA c’è in larga parte un sentimento di sfiducia nei confronti della capacità dei mercati di tornare ad una sorta di stato di normalità a breve. Normalità che ormai è un lontano ricordo pre-pandemia e che vede diverse delle principali economie da un lato fare ancora i conti con l’inflazione, dall’altro invece il dover cercare di allentare la presa su un’economia che sta già soffrendo la lunga stagione di tassi molto elevati.

Sì, il grande malato continua a essere l’Europa e di conseguenza l’Euro. E se si sono affievolite le preoccupazioni per la tenuta dell’industria tedesca, sono arrivate la scorsa settimana preoccupazioni sulla situazione politica: dura sconfitta alle urne, per quanto si tratti solo di elezioni europee, sia per il partito di governo a Parigi, sia per quello a Berlino – e per quanto dovrebbe comunque venirne fuori un’altra maggioranza Ursula (che però sta faticando a formarsi) – le vibrazioni negative si sono trasmesse, tutte, ai mercati.

UP forte USD
Dollaro capitalizza difficoltà politiche UE

La “bufala” della fine dell’accordo tra Arabia Saudita e USA

La notizia che ha trovato (senza alcuna sorpresa da parte nostra) spazio sui social e su diversi giornali di seconda e terza fascia è la fine dell’accordo tra Arabia Saudita e USA per l’utilizzo del dollaro in via esclusiva nel commercio di petrolio. Un accordo che non esiste, almeno in via formale e che comunque non ha mai avuto una scadenza, ammesso che sia mai esistito. Se di patto tacito si tratta, questo è stato messo in dubbio più e più volte negli ultimi anni, ad ogni minimo peggioramento dei rapporti diplomatici tra i due paesi.

Per quanto cliccabile come notizia, è una notizia che non esiste. E per quanto i movimenti di questi ultimi giorni siano chiaramente di breve periodo, testimoniano come in realtà ci sia poco, molto poco di vero.

Per chi sogna il tramonto del dollaro, sul breve o sul lungo periodo, non è certo un buon momento. Da qui in avanti comanderanno i dati, ma non solo non vi è alcuna aria di tramonto, ma neanche di pomeriggio. E lo sanno bene gli short da inizio anno, costretti in fretta e furia a riposizionarsi su USD e su EUR.

1 commento

  • Purtroppo per il dollaro e gli USA la notizia che voi definite FAKE non è. E’ vero che non c’è mai stato un accordo scritto tra Arabia Saudita e Usa ma definiamolo un Gentlemen Agreement. Il fatto che non sia una FAKE è semplice….Vedere BRICS e vedere che l’Arabia Saudita ha ufficialmente partecipato alla piattaforma digitale in Svizzera. Non credo nel tramonto del dollaro come giustamente voi indicate ritengo che sicuramente sarà un grosso problema per gli USA visto il loro enorme debito interno alimentato naturalmente anche dalla grande quantità di dollari che girano nel mondo. E’ una via tracciata alla quale non vedo una soluzione per gli USA nel breve. Troppi errori da parte loro ovunque

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