Federal Reserve: ancora Neel Kashkari contro i tagli. E parla di periodo lungo di tassi alti. Bullish per USD?

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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La settimana non poteva che aprirsi nel modo più turbolento possibile. In realtà a scaldare i motori però è una dichiarazione di Neel Kashkari, storicamente il falco dei falchi in ambito Federal Reserve, che ha ricordato a tutti che, almeno per il momento, il rischio più grande che potrebbero correre gli Stati Uniti è quello di tagli prematuri rispetto all’effettiva situazione riguardo l’inflazione. Non dovrebbe essere una sorpresa per i mercati, dato che lo stesso Kashkari è appunto storicamente uno dei falchi più arcigni tra quelli che hanno diritto di voto in merito alle decisioni di Federal Reserve.

Le dichiarazioni, come vedremo più avanti, sono di quelle assai dure: tenere conto dei rischi di tagli ai tassi prematuri, capacità e anzi obbligo dell’economia USA di far fronte ancora a periodi di tassi alti e – questo è il sottinteso – smetterla di preoccuparsi di quanto avverrà invece a Francoforte, dove la Banca Centrale Europea si prepara invece ai primi tagli, storici perché disallineati con le decisioni di Washington, proprio il prossimo giovedì. Prima però di posizionarsi sui mercati in relazione alle dichiarazioni di Kashkari, è bene sempre ricordare che non sarà lui a decidere in prima persona e che le istanze che porta avanti sono in realtà quelle del lato più hawkish.

Neel Kashkari conferma la linea dura

Parla Neel Kashkari e ricorda a tutti che gli USA possono andare per conto proprio

A parlare è Neel Kashkari, della divisione di Federal Reserve di Minneapolis. Parliamo del falco dei falchi, del sostenitore forse più cristallino della linea dura per quanto riguarda i tassi negli Stati Uniti. Non è appunto un mistero – e i mercati non interpreteranno come una novità – le sue dichiarazioni di domenica. Che dichiarazioni? Semplice: i tassi potrebbero rimanere alti ancora molto a lungo negli Stati Uniti, nonostante appunto già giovedì potrebbero arrivare i primi tagli in Europa. Qualcosa che non dovrebbe stupire nessuno, e che però – complice un weekend assai avido di notizie, ha fatto in realtà il giro delle principali testate specializzate.

Neel Kashkari, in realtà esprimendo quelle che sono preoccupazioni assai diffuse anche tra i trader più scafati, ritiene che i rischi maggiori per gli Stati Uniti e per la loro economia siano legati più a tagli anticipati che a tagli eccessivamente tardivi. Che tipo di preoccupazioni? Chiaramente quelli legati a un possibile rimbalzo dell’inflazione, rimbalzo che è tornato nel novero delle possibilità dopo le ultime letture di CPI e PCE, che entrambi hanno confermato una certa stickiness dell’aumento dei prezzi USA, nonostante quelle che Fed ritiene essere le cause principali siano ormai pienamente rientrate.

tagli USD
Per il dollaro USA tempo dei tagli ancora lontano

Una settimana di passione soprattutto per l’Euro?

Sarà una settimana di passione per l’Euro? Probabilmente sì, non solo però perché giovedì con ogni probabilità ci saranno i tanti attesi tagli. Ma anche perché saremo davanti ad una settimana densa di dati, principalmente per il mercato del lavoro USA. Per quanto non saranno quasi sicuramente dei dati definitivi per capire il prossimo percorso e le prossime decisioni di Federal Reserve, saranno comunque importanti.

Dati importanti, per carità, che però dovranno fare i conti con la più grande verità: ovvero che senza indicazioni chiare dell’inflazione USA per quanto concerne il ritorno verso il 2%, difficilmente anche chi è più dovish di Kashkari spingerà per muoversi verso i tagli.

Una situazione di incertezza che, per il mercato Forex, è stata la cifra distintiva di un 2024 al cardiopalma e che difficilmente andrà a risolversi sul breve e medio periodo. Per il resto, sarà una settimana da seguire anche sul fronte dello yen, dove i recenti dati sugli interventi – corposi – della locale banca centrale sono più una dichiarazione di impotenza che una dimostrazione di potere di tutelare il valore dello yen.

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