Voci insistenti di fusione tra Renault e Stellantis. John Elkann smentisce

Fusione Renault Stellantis
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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Forse non ne resterà soltanto uno, come recitavano tante pubblicità del passato, ma è dalla concentrazione e dalla fusione che diversi gruppi dell’auto europei potrebbero ottenere un’ancora di salvezza. O almeno è così che si sta ragionando, secondo indiscrezioni ancora da confermare, ai piani alti di Stellantis e di Renault. Le voci che girano insistentemente da qualche ora parlano infatti di possibilità di fusione tra i due gruppi, dal quale verrebbe fuori uno dei gruppi mondiali dell’auto, se non il più grande.

Questo in un momento di grande crisi per Stellantis e più in generale per il settore dell’auto europeo – in cerca non di profitti, ma di possibilità di sopravvivenza dopo un anno nero e con analisi sulle prospettive future che non prevedono nulla di buono. L’ipotesi della fusione tra FCA e Renault non è inoltre cosa nuova. In realtà se ne parla da tempo e una prima volta la questione era venuta fuori nel 2019, prima che si procedesse con la fusione con il gruppo PSA che poi avrebbe dato vita a Stellantis.

Preoccupazioni per l’Italia?

La prima delle questioni che viene dibattuta in queste ore sulla stampa italiana riguarda un ulteriore spostamento del centro di equilibrio di una fusione del genere verso la Francia, con un ulteriore declassamento dell’industria automobilistica italiana. Una soluzione che però – si legge sulla stampa più informata dei retroscena – sarebbe di particolare gradimento per gli Elkann, che da tempo mal digeriscono gli attriti con i governi e i sindacati italiani. Non è chiaro però quanto ci sia di concreto per ora dietro queste indiscrezioni, che potrebbero rivelarsi come un’ulteriore strategia negoziale per uno dei momenti più duri dello scontro appunto tra Roma e Stellantis.

Siamo comunque ancora del dominio del vorrei e non del faremo, con la situazione che manca di troppi elementi concreti per poter essere presa per certa, e anche per essere presa come possibile. Una situazione comunque che rimarrà di grande interesse e che diventerà fonte di speculazione sia sui mercati, sia a livello giornalistico, tenendo conto della rilevanza del settore tanto in Francia quanto in Italia, sia a livello politico che a livello economico.

Intanto i diretti interessati smentiscono

Intanto secondo quanto è stato registrato e riportato da Reuters, i diretti interessati smentiscono. John Elkann avrebbe affermato ai microfoni dell’agenzia di stampa l’assoluta inesistenza di alcun progetto o studio per la fusione con altri produttori di auto. Stellantis sarebbe concentrata sul piano di lungo termine – che, aggiungiamo noi, dovrebbe cercare di riportare il gruppo in carreggiata, all’interno di un mercato, quello dell’auto europea (e mondiale) che è in grave crisi.

Le voci continueranno a circolare, anche facendo ricorso a nomi che erano già circolati in passato, come quello di Luca de Meo, milanese che dopo una carriera tra Toyota, Fiat e Volkswagen, è dal 2020 a capo di Renault. Una soluzione che – sempre secondo le incontrollate indiscrezioni delle ultime ore – sarebbe più che gradito a tutti. Anche tenendo conto del fatto che per Carlos Tavares, attuale CEO di Stellantis, si è arrivati alla fine della corsa.

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