Gli USA diventano il più grande partner commerciale della Germania, superando la Cina

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Nei primi tre mesi del 2024, secondo i calcoli di ING Research, gli Stati Uniti hanno superato la Cina come maggior partner commerciale della Germania. Questo è un risultato estremamente interessante non solo a livello macroeconomico, ma anche a livello geopolitico: la Germania ha favorito molte politiche pro-Cina in sede europea nel corso degli ultimi anni, mentre questa svolta potrebbe portare a delle decisioni diverse ad esempio in tema di protezionismo e import dalla Cina. Ormai da anni, la Cina occupava stabilmente il ruolo di più grande partner commerciale della più grande economia europea; questo cambio al vertice è ancora piccolo, ma significativo.

Nel Q1 2024, il volume di scambi di merci e servizi tra la Germania e la Cina ha avuto un valore complessivo di €60 miliardi, mentre il valore dei rapporti commerciali tra Germania e Stati Uniti è stato di €63 miliardi. Considerando che l’economia cinese continua a mostrare delle difficoltà piuttosto evidenti nel riprendersi dalla crisi immobiliare e dalla scarsa attività dei consumi, non è detto che questo sorpasso non possa diventare una situazione stabile nella macroeconomia tedesca. Bisognerà comunque attendere i dati del secondo trimestre per poter avere una conferma, soprattutto considerando che di recente il turismo cinese in Germania ha avuto un’impennata inaspettata.

presentazione della notizia su USA che diventano principale partner commerciale della Germania
La questione potrebbe avere implicazioni importanti sulle decisioni tedesche in sede europea

La crescita americana guida il sorpasso

Fondamentalmente le scelte e le industrie tedesche non hanno avuto un ruolo attivo nel determinare il cambio al vertice nell’elenco dei principali partner commerciali della Germania. Più che altro si tratta di una questione legata all’andamento dell’economia americana e di quella cinese: da una parte abbiamo gli Stati Uniti, dove la salute del mercato del lavoro e dei consumi hanno spinto recentemente gli analisti ad alzare le stime sul PIL previsto per il 2024; dall’altra parte c’è invece la Cina, un’economia che dal 2021 non è mai realmente riuscita a riprendersi da una serie di problemi che vanno dalla crisi immobiliare alla crescente chiusura dei mercati internazionali.

La posizione più debole dei consumatori cinesi ha semplicemente causato una reazione a catena che ha portato a un calo delle importazioni. C’è anche da dire che, nel mercato cinese, le auto tedesche stanno lasciando il passo a quelle prodotte direttamente in Cina. Con prezzi nettamente inferiori e una tecnologia che nel caso degli EVs supera in modo significativo quella europea, è semplicemente una scelta più efficiente per i consumatori. Di recente Xi Jinping è volato in Europa per avere un incontro con i partner internazionali, ma non è nemmeno passato da Berlino: prima di recarsi in Serbia e in Ungheria, è passato soltanto a Parigi.

Principali voci di export dalla Germania agli USA
Principali voci di export dalla Germania agli USA – OEC World

Pesa molto il settore dell’energia

Gli Stati Uniti sono diventati un partner commerciale più rilevante per tutta l’Unione Europea nel corso degli ultimi due anni, dopo che l’invasione dell’Ucraina ha determinato un allontanamento europeo dal gas naturale e dal petrolio prodotti in Russia. Questo ha forzato la ricerca di nuovi fornitori, con gli Stati Uniti che da subito hanno aumentato esponenzialmente le forniture di gas liquefatto e di greggio. La crescente tensione geopolitica ha anche spinto le imprese tedesche ad andare alla ricerca di strategie per la diversificazione dei rischi lungo la supply chain, specie dopo che la pandemia ha mostrato la fragilità di alcune supply chain. Un recente sondaggio sui grandi colossi industriali tedeschi rivela che il il 37% di queste imprese sono “dipendenti dalla Cina”: un numero molto alto, ma sensibilmente inferiore al 46% di appena due anni fa.

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