I luoghi usati per i test nucleari negli Stati Uniti diventano enormi centri per l’energia fotovoltaica

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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In una grande iniziativa per la sostenibilità, gli Stati Uniti hanno deciso di destinare le aree dove per decenni si sono tenuti i test nucleari alla costruzione di nuovi impianti fotovoltaici. Si guarda soprattutto a una grande area dell’Idaho dove storicamente venivano testati i reattori nucleari, sia quelli utilizzati per le infrastrutture civili -come le centrali nucleari- che quelli utilizzati nel settore della difesa. Questa però è solo la prima fase del progetto, che successivamente dovrebbe essere esteso ad altri cinque stati. Le regioni in questione sono rimaste troppo radioattive per poter essere trasformate in qualcos’altro fino a questo momento, ma ora può cominciare la transizione che aiuterà a recuperare questi territori.

Non soltanto è un progetto che contribuisce a decarbonizzare l’economia statunitense in modo diretto, grazie alla produzione di energia pulita; è un progetto che va a recuperare delle aree che possono essere considerate come l’apice dell’impatto umano sul mondo. In questa piccola parte dell’Idaho sono stati testati oltre 50 reattori nucleari, soprattutto durante la Guerra Fredda, nel bel mezzo della corsa agli armamenti nucleari. L’iniziativa è guidata direttamente dal Ministero dell’Energia federale, a testimonianza della sua importanza per tutto il paese.

presentazione della notizia sugli USA che recupereranno le aree dei test nucleari con un progetto fotovoltaico
L’appalto è stato assegnato ad imprese della regione

Dai reattori nucleari all’energia solare

Il primo sito a essere interessato dalla trasformazione in una grande centrale fotovoltaica non è stato soltanto “bombardato”, ma è stato al centro di alcune importanti scoperte su come rendere la fissione nucleare più prevedibile e più sicura. Inoltre qui sono state testate alcune delle tecniche al tempo innovative, e oggi impiegate su larga scala, per la gestione delle scorie nucleari. Se oggi il mondo può fare affidamento su tante tecnologie per produrre energia nucleare a basso costo e in totale sicurezza, è anche grazie ai test che sono stati effettuati in questa regione. Detto questo, ciò che i test hanno lasciato dietro di sé è una terra pressoché disabitata in un posto soggetto a una radiazione solare molto forte e ideale per ospitare pannelli fotovoltaici.

Va anche detto che il governo federale è l’ente che consuma più energia elettrica ed emette più emissioni inquinanti negli Stati Uniti, per cui questo è anche un modo per contribuire ad abbattere l’impatto climatico dell’amministrazione federale. Si parla di un totale di 28.000 ettari di terreno che saranno interessati dall’iniziativa nel corso dei prossimi anni, andando a recuperare pressoché tutti i luoghi dove gli USA abbiano mai condotto dei test nucleari all’interno del proprio territorio. Si prevede che già nel 2024, il 60% della nuova capacità produttiva di energia negli Stati Uniti proverrà proprio dall’energia solare e questa iniziativa aiuta a spingere la percentuale ancora più in alto.

Complessivamente gli USA hanno condotto 1.054 test nucleari nella loro storia

Appalto importante per le aziende coinvolte

Ovviamente tutto questo ha anche un grande impatto economico, che andrà a ricadere soprattutto su NorthRenew e Spitfire, le due aziende che sono state scelte per condurre la costruzione del parco fotovoltaico in Idaho. Solo in questo primo progetto si procederà all’installazione di 400 MW di energia rinnovabile, con l’aggiunta di 100 MW di batterie per lo stoccaggio energetico. Per il momento non è disponibile il dato su quanto il Ministero dell’Energia abbia investito su questa iniziativa, ma si parla di cifre nell’ordine dei miliardi di dollari e di un volume di energia sufficiente ad alimentare 400.000 case americane. Seguiranno gli appalti legati al New Mexico, South Carolina, Washington e Nevada, dove si trovano gli altri ex-campi di test nucleari da recuperare.

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