Il termine “Cambiamento climatico” scomparirà dalle leggi della Florida e farà spazio a più gas naturale

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La Florida dice addio a gran parte dei suoi obiettivi sulla sostenibilità. Il governatore Ron DeSantis ha ratificato una legge già approvata dal parlamento locale, che prevede forti passi indietro sul fronte della transizione energetica. Passi indietro che partono addirittura dalla rimozione della dicitura “cambiamento climatico” dalle leggi statali della Florida e dalle politiche energetiche. Una mossa decisiva che apre la strada a un percorso molto diverso da quello in cui lo Stato si era incamminato negli ultimi anni, che lascia molto spazio anche all’aumento della produzione di combustibili fossili. Nelle parole di DeSantis, l’obiettivo è quello di rimpiazzare il “cambiamento climatico” con il “dominio energetico”: una prospettiva in cui la Florida potrà cercare di autosostentare il suo settore energetico, riducendo al minimo o annullando le importazioni di gas e petrolio.

Il tema è molto sentito in questo momento, considerando che Miami è stata indicata più volte come una delle città che potrebbero soffrire le conseguenze più gravi del cambiamento climatico. La città più grande della Florida ha già dovuto iniziare a costruire barriere contro l’innalzamento dei mari, che minaccia di allagare nei prossimi due decenni gran parte dell’iconica Miami Beach. Di fronte a queste preoccupazioni, una parte importante della popolazione locale vorrebbe vedere maggiori sforzi verso la tutela della sostenibilità.

presentazione della notizia su nuove regole contro l'eolico in Florida
Le nuove regole mirano ad appoggiare l’espansione del settore dei combustibili fossili nello Stato

Il contrario della California

I due Stati più soleggiati e tropicali degli USA seguono direzioni completamente opposte: mentre la California continua a essere il vessillo della green economy, in Florida si segue una politica molto diversa. DeSantis, di origini italiane e ex-candidato alle primarie del Partito Repubblicano, vuole che lo Stato diventi indipendente dal punto di vista energetico. Attualmente la Florida produce solo il 6% della sua energia da fonti rinnovabili, malgrado sia uno dei territori più soleggiati degli Stati Uniti, mentre il gas naturale continua a essere per distacco la fonte energetica principale.

Il gas naturale utilizzato in California viene in gran parte importato da altre aree degli Stati Uniti o dal Messico, ma non mancano le opportunità per l’esplorazione dei giacimenti all’interno dello Stato. DeSantis spera di poter dare avvio a una nuova fase di investimenti nello sfruttamento delle riserve locali, anche approfittando del fatto che molte aziende americane sono costrette in questo momento a disinvestire dalla California a causa dei regolamenti ambientali molto severi.

foto di una spiaggia in Florida
Le coste della Florida ricevono un’esposizione continua alle correnti oceaniche, che favorirebbe l’installazione di turbine eoliche

Niente più eolico

Oltre a voler promuovere l’esplorazione e lo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale, DeSantis ha deciso di mettere i bastoni tra le ruote ai progetti per l’energia rinnovabile. Il nuovo regolamento firmato dal governatore stabilisce che non si potranno installare turbine eoliche offshore in nessuna delle aree costiere della Florida. Una decisione piuttosto drastica che non lascia una pari opportunità di competizione alle fonti rinnovabile, che ormai in molti casi competono facilmente con il prezzo dell’estrazione dei combustibili fossili. Non mancano le accuse di chi vede una collusione tra le decisioni del governatore e l’industria dei combustibili fossili, con le associazioni ambientaliste che stanno organizzando proteste per i giorni a venire.

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