Intel, il declino parte dalla gara persa per i chip per la PlayStation della Sony

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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I problemi che attraversando oggi Intel partono dal 2022, quando aveva perso un interessante contratto per la progettazione e la fabbricazione dei chip della Playstation 6 di Sony. Essere rimasta completamente fuori dal progetto ha inferto un duro colpo ad Intel, che non è riuscita a tenere il passo nelle attività connesse alla produzione su contratto.

Se Intel fosse riuscita a prevalere su Advanced Micro Devices nella gara d’appalto per progettare il chip e a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co per la sua produzione, sarebbe riuscita ad accedere ad un contratto che avrebbe generato miliardi di dollari di fatturato. Ma soprattutto le avrebbe permesso di produrre migliaia di wafer di silicio al mese.

Intel, una gara che ha cambiato il suo futuro

Riuscire ad aggiudicarsi la gara d’appalto per fornire i chip per la PlayStation 6 di Sony sarebbe stata un’importante vittoria per Intel e per le sue attività di produzione su contratto. Stiamo parlando dell’attività di fonderia, uno dei fulcri sui quali l’attività di Intel doveva essere rilanciata. Almeno nei piani di Pat Gelsinger, Ceo della società.

L’amministratore delegato della società ha annunciato i piani per la creazione di un’unità di fonderia da parte di Intel nel 2021. L’accordo sui chip PlayStation è nato nel segmento di progettazione del produttore di chip, ma sarebbe stato un vantaggio per le prestazioni finanziarie del business della fonderia dopo la separazione di quest’anno.

Le console della Sony generalmente riescono a vendere qualcosa comei 100 milioni di unità nell’arco di cinque anni. Per un progettista di chip, il business delle console offre un profitto inferiore ai margini lordi di oltre il 50% per prodotti come i chip di intelligenza artificiale, ma rappresenta comunque un business stabile che può trarre profitto dalla tecnologia che un’azienda ha già sviluppato. Il business di Sony avrebbe anche potuto aiutare a dare impulso al business di produzione a contratto di Intel, che ora fatica a trovare nuovi grandi clienti.

Intel non è riuscita ad aggiudicarsi il contratto perché non è riuscita a concordare un prezzo di vendita dei chip che ritenesse soddisfacente. Ad aggiudicarsi il contratto è stata AMD, che grazie ad un’offerta ritenuta particolarmente competitiva è riuscita a sbaragliare la concorrenza di aziende come Broadcom.

I chip montati sulla PlayStation della Sony

Sony ha installato sulla console PlayStation dei chip personalizzati progettati da AMD. La scorsa settimana Sony ha annunciato la PlayStation 5 Pro, ma non ha ancora svelato quelle della prossima generazione.

I progetti di chip per console in genere cercano di garantire la compatibilità con le versioni precedenti del sistema, per consentire agli utenti di eseguire giochi più vecchi sul nuovo hardware. Passare da AMD, che ha realizzato il chip per PlayStation 5, a Intel avrebbe messo a rischio la retrocompatibilità, che è stata oggetto di discussione tra ingegneri e dirigenti Intel e Sony.

Garantire la retrocompatibilità con le versioni precedenti della PlayStation sarebbe stato costoso e avrebbe richiesto enormi investimenti. Consentire agli utenti PlayStation di giocare ai giochi acquistati per sistemi più vecchi è una caratteristica che Sony spesso include in un sistema di nuova generazione.

Dopo aver perso la prima ondata del boom dell’intelligenza artificiale dominato vinta da Nvidia e AMD, Intel ha riportato un secondo trimestre disastroso ad agosto. Il produttore di chip ha annunciato piani per tagliare il 15% della sua forza lavoro per risparmiare 10 miliardi di dollari e ha preparato un piano per ridurre la sua spesa in conto capitale per l’espansione della fabbrica, che era una pietra angolare della sua strategia di fonderia.

L’improvvisa partenza di Lip-Bu Tan, un membro di alto profilo del consiglio di amministrazione, a causa di divergenze sul futuro di Intel, ha aumentato le sfide dell’azienda mentre Gelsinger e altri dirigenti Intel presentavano i piani al consiglio in una riunione la scorsa settimana. 

I piani potenziali includono idee su come tagliare alcune attività che Intel non può più permettersi di gestire. I dirigenti dovrebbero anche discutere del futuro dell’unità di chip programmabili di Intel Altera, inclusa una potenziale vendita, e della sua espansione produttiva in Germania.

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