L’export cinese si riprende a maggio: +7.6%, battendo le attese e dando fiducia ai mercati

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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I dati che provengono dalla bilancia commerciale cinese di maggio sono interessanti, mostrando come a maggio ci sia stato un importante passo avanti delle esportazioni. Malgrado tutte le tensioni commerciali che continuano a protrarsi con gli Stati Uniti e con l’Europa, malgrado anche uno stato di forma tutt’altro che brillante per il mercato interno, sembra che la strategia di Xi Jinping -basata sulla crescita attraverso le esportazioni- stia pagando bene. Anche se non è chiaro quanto effettivamente questa strategia possa durare nel tempo, non ci sono dubbi sul fatto che la direzione del governo cinese non stia cambiando.

Le esportazioni a maggio sono cresciute del 7,6% su base annua, contro una previsione del 6%. Gran parte di questa crescita non è legata a Stati Uniti ed Europa, dove in realtà si registra un calo dei rapporti commerciali, ma ai paesi emergenti. La Cina sta continuando a espandere la propria presenza nell’Asia Centrale e nel Sud-Est Asiatico, oltre ad aver rimpiazzato le imprese Occidentali che non stanno più esportando verso la Russia. Inoltre la Cina ha iniziato a conquistare il mercato degli EVs in America Latina, con il Brasile che di recente è diventato il più grande importatore di auto elettriche cinesi.

presentazione della notizia sul boom di export cinese a maggio
USA e UE si sono dette pronte a osteggiare la strategia cinese di crescita basata sull’export

Bene le esportazioni, male le importazioni

Indubbiamente i mercati sono rimasti sorpresi dal volume di export cinesi a maggio, ma altrettanto si è notato un rallentamento molto forte delle importazioni. Queste sono cresciute appena del 1,8% su base annua, cosa che può indicare due cose: un calo delle esportazioni previsto per i prossimi mesi -dal momento che la Cina importa materie prime per trasformarle in prodotti finiti più di quanto importi direttamente prodotti finiti- oppure una debolezza del mercato interno. Questa seconda ipotesi sembra essere la più credibile, in un momento in cui il mercato immobiliare continua a essere depresso dalla recessione che va avanti dal 2021 e da un calo generalizzato dei consumi.

Essenzialmente a maggio la lettura è diametralmente opposta a quella di aprile, quando le esportazioni erano cresciute appena del 1,5% su base annua e le importazioni erano cresciute del 8,4%. Sembrano esserci anche degli effetti legati alla stagionalità, soprattutto sul mercato energetico. La Cina sta approfittando delle ostilità tra Europa e Russia per importare petrolio e gas naturale russi a prezzi scontati, e nelle stagioni in cui il paese comincia a rifornire le proprie scorte di gas si nota un forte aumento delle importazioni.

Malgrado i problemi logistici nel canale di Suez, i volumi di cargo cinesi sono in aumento

Si stringono i rapporti con il resto dell’Asia

In un momento in cui Stati Uniti ed Europa continuano ad aumentare i dazi sui prodotti cinesi, le imprese locali spostano la loro attenzione verso il resto del continente. I dati mostrano come il commercio con i paesi del sud-est asiatico siano aumentati del 4,1% tra gennaio e maggio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il tipo di industrie in cui la Cina si sta mostrando competitiva stanno cambiando: le imprese cinesi hanno raddoppiato il loro export di navi rispetto allo scorso anno e si nota anche un forte aumento dell’export di beni hi-tech, dimostrando come il comparto industriale si stia sempre di più spostando verso le tecnologie avanzate.

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