lunedì, Ottobre 7, 2024

L’export cinese si riprende a maggio: +7.6%, battendo le attese e dando fiducia ai mercati

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I dati che provengono dalla bilancia commerciale cinese di maggio sono interessanti, mostrando come a maggio ci sia stato un importante passo avanti delle esportazioni. Malgrado tutte le tensioni commerciali che continuano a protrarsi con gli Stati Uniti e con l’Europa, malgrado anche uno stato di forma tutt’altro che brillante per il mercato interno, sembra che la strategia di Xi Jinping -basata sulla crescita attraverso le esportazioni- stia pagando bene. Anche se non è chiaro quanto effettivamente questa strategia possa durare nel tempo, non ci sono dubbi sul fatto che la direzione del governo cinese non stia cambiando.

Le esportazioni a maggio sono cresciute del 7,6% su base annua, contro una previsione del 6%. Gran parte di questa crescita non è legata a Stati Uniti ed Europa, dove in realtà si registra un calo dei rapporti commerciali, ma ai paesi emergenti. La Cina sta continuando a espandere la propria presenza nell’Asia Centrale e nel Sud-Est Asiatico, oltre ad aver rimpiazzato le imprese Occidentali che non stanno più esportando verso la Russia. Inoltre la Cina ha iniziato a conquistare il mercato degli EVs in America Latina, con il Brasile che di recente è diventato il più grande importatore di auto elettriche cinesi.

presentazione della notizia sul boom di export cinese a maggio
USA e UE si sono dette pronte a osteggiare la strategia cinese di crescita basata sull’export

Bene le esportazioni, male le importazioni

Indubbiamente i mercati sono rimasti sorpresi dal volume di export cinesi a maggio, ma altrettanto si è notato un rallentamento molto forte delle importazioni. Queste sono cresciute appena del 1,8% su base annua, cosa che può indicare due cose: un calo delle esportazioni previsto per i prossimi mesi -dal momento che la Cina importa materie prime per trasformarle in prodotti finiti più di quanto importi direttamente prodotti finiti- oppure una debolezza del mercato interno. Questa seconda ipotesi sembra essere la più credibile, in un momento in cui il mercato immobiliare continua a essere depresso dalla recessione che va avanti dal 2021 e da un calo generalizzato dei consumi.

Essenzialmente a maggio la lettura è diametralmente opposta a quella di aprile, quando le esportazioni erano cresciute appena del 1,5% su base annua e le importazioni erano cresciute del 8,4%. Sembrano esserci anche degli effetti legati alla stagionalità, soprattutto sul mercato energetico. La Cina sta approfittando delle ostilità tra Europa e Russia per importare petrolio e gas naturale russi a prezzi scontati, e nelle stagioni in cui il paese comincia a rifornire le proprie scorte di gas si nota un forte aumento delle importazioni.

Malgrado i problemi logistici nel canale di Suez, i volumi di cargo cinesi sono in aumento

Si stringono i rapporti con il resto dell’Asia

In un momento in cui Stati Uniti ed Europa continuano ad aumentare i dazi sui prodotti cinesi, le imprese locali spostano la loro attenzione verso il resto del continente. I dati mostrano come il commercio con i paesi del sud-est asiatico siano aumentati del 4,1% tra gennaio e maggio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il tipo di industrie in cui la Cina si sta mostrando competitiva stanno cambiando: le imprese cinesi hanno raddoppiato il loro export di navi rispetto allo scorso anno e si nota anche un forte aumento dell’export di beni hi-tech, dimostrando come il comparto industriale si stia sempre di più spostando verso le tecnologie avanzate.

Alessandro Calvo
Alessandro Calvo
Laureato in Economia Aziendale all'Università degli Studi di Torino, digital nomad e investitore esclusivamente in azioni. Gestore e chief-analyst del portafoglio azionario di TradingOnline.com. "Anche se difficile da ricordare a volte, un'azione in realtà non è un biglietto della lotteria...è la proprietà parziale di un'azienda" - Peter Lynch

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