Mercati USA crollano. Tesla e Alphabet affossano i mercati

Avatar di Gianluca Grossi
Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
Scopri i nostri principi editoriali

Le pessime trimestrali di Tesla e quelle meno pessime, ma comunque poco positive, di Alphabet pesano sulla sessione statunitense, con NASDAQ Composite che perde oltre il 2,5% a due ore dall’inizio del trading a New York. L’azienda che produce EV e che fa capo a Elon Musk perde il 12% dopo trimesrali che hanno rilevato profitti e margini in picchiata e un futuro poco roseo – dopo gli allarmi lanciati anche da Porsche – sull’appetibilità dei veicoli elettrici per il grande pubblico, in particolare in Europa e negli USA. Comparto al quale rimane, come mercato con maggiore share di auto elettriche vendute sul totale, la Cina, dove però la competizione nei confronti dei veicoli di casa Musk è arcigna e senza esclusione di colpi, soprattutto in termini di prezzi.

Sessione da incubo per il NASDAQ all’interno di una settimana che sarà contraddistinta da altre trimestrali che interesseranno i titoli più capitalizzati delle borse USA, gli stessi titoli che hanno permesso ai maggiori indici di rimanere in fase bullish nonostante le strette in termini di politica monetaria di Federal Reserve.

Con l’economia che rallenta, ad un passo dal pivot

Vale per il mercato azionario USA lo stesso ragionamento fatto per il greggio, anch’esso in un momento di difficoltà legato anche (ma non solo) al rallentamento della domanda su scala globale. A fare da sostegno contro un eventuale trend negativo saranno gli ormai attesi tagli ai tassi di interesse negli Stati Uniti, programmati (ma chiaramente non ufficiali) per la riunione del FOMC di settembre. Un eventuale raffreddamento delle principali aziende USA in termini di profitti e di margini, come sembrerebbe emergere anche dalle (poche) trimestrali che sono state già consegnate al pubblico, sarebbe ulteriore base d’appoggio per i più dovish all’interno del FOMC.

E con un’economia in rallentamento e una domanda fiacca anche per le principali aziende dei più importanti listini USA, di argomenti per procrastinare ulteriormente il primo dei tagli ai tassi. C’è di mezzo, in aggiunta, un agosto che difficilmente riuscirà ad offrire delle informazioni in senso contrario e anche un’inflazione relativamente persistente non dovrebbe essere di ostacolo per un taglio dei tassi ormai più che dovuto.

La sofferenza di Tesla e di Alphabet – così come di tante altre aziende anche non USA (vedi LVMH) testimoniano inequivocabilmente la fine di un periodo di luna di miele per i mercati che sembravano aver superato la fase di forti restrizioni monetarie con una certa brillantezza.

Settimana calda per le trimestrali

Sarà una settimana calda per le trimestrali. Giovedì 25 sarà il turno di Nestle, Roche, Hermes, Total, Unilever, Abbvie, soltanto per citare le più capitalizzate. Venerdì giornata più tranquilla con Bristol-Myers, Colgate, Natwest e Mercedes, con quest’ultima che sarà di maggiore interesse per valutare la traiettoria del settore auto su scala globale, nonché quello del settore EV, forse troppo presto considerato il silver bullet per un settore in crisi di margini da molto tempo.

Per quanto riguarda invece oggi, da guardare IBM, per quanto ormai fuori dal giro del gotha delle società tecnologiche mondiali, quelle magnifiche sette dalle quali dipende l’andamento dei principali indici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *