Microsoft, Amazon e JP Morgan supportano la stessa startup per la produzione di idrogeno verde

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Electric Hydrogen: questo è un nome da tenere a mente nell’industria dell’idrogeno verde. La società non è ancora quotata in Borsa e ufficialmente si tratta ancora di una startup, ma è uno dei nomi più promettenti all’interno dell’industria. Ieri ha chiuso un altro round da $100 milioni, portando il totale dei finanziamenti ricevuti fino a questo momento a $800 milioni. Tra i grandi nomi che stanno supportando economicamente lo sviluppo dell’azienda ci sono Microsoft, Amazon, JP Morgan e Rio Tinto. La promessa di Electric Hydrogen è semplice: fornire ai clienti dei moduli completi per la produzione di idrogeno verde al costo più basso in assoluto.

L’idrogeno verde è una forma di combustibile totalmente sostenibile che può essere utilizzato in diverse applicazioni, dai riscaldamenti fino ai veicoli a idrogeno. Il grande problema di questa tecnologia, al momento è che costa di più rispetto al gas naturale e a forme alternative di combustibile che sono meno green ma più convenienti dal punto di vista economico. L’obiettivo adesso sarebbe quello di sviluppare la tecnologia fino a un livello in cui i prezzi saranno in grado di competere con quelli dei combustibili fossili. Negli Stati Uniti questo è già possibile grazie agli incentivi federali che vengono offerti ai produttori di idrogeno verde, ma lo sviluppo tecnologico rimane centrale per assicurare all’idrogeno verde un futuro a lungo termine.

presentazione della notizia su Electric Hydrogen che chiude un grande round di finanziamento
Una delle tecnologie-chiave per il successo di Electric Hydrogen sono le sue speciali membrane usate negli elettrolizzatori

Grandi passi avanti per Electric Hydrogen

Il nuovo round di finanziamenti per Electric Hydrogen arriva appena due settimane dopo che la società ha aperto il suo primo grande impianto produttivo negli Stati Uniti. L’impianto si basa sui classici moduli da 100 MW di Electric Hydrogen, che sono pensati per includere al loro interno tutte le componenti necessarie per produrre idrogeno verde. Questo è un grande passo in avanti rispetto alle aziende concorrenti, che vendono o i singoli elettrolizzatori -il macchinario che serve per separare l’idrogeno dall’acqua attraverso la fornitura di energia elettrica- o il resto della strumentazione necessaria. Con i moduli di Electric Hydrogen, è sufficiente connettere la fonte d’acqua e la fonte di energia elettrica per iniziare da subito a produrre e immagazzinare idrogeno.

Secondo il management dell’azienda, uno dei grandi motivi per cui riesce a offrire costi di produzione più bassi è proprio il fatto di poter integrare tutti i passaggi della produzione di idrogeno all’interno dei propri moduli. Mediamente oggi è necessario investire da 1.700$ a 2.000$ per kW per un impianto di idrogeno verde, mentre è sufficiente investire 750$ per kW per iniziare a produrre con i moduli di Electric Hydrogen. Inoltre i moduli riescono a produrre idrogeno verde a un prezzo superiore di 0,50$ per chilo rispetto all’idrogeno grigio, mentre la media di mercato è un costo extra di 1,90$ per chilo.

foto di un modulo per la produzione di idrogeno
I singoli moduli hanno dimensioni molto simili a quelle di un container

La sfida è scalare la produzione

Un modulo da 100 MW è significativo ma non è in grado di rispondere all’esigenza di amplificare l’utilizzo dell’idrogeno verde nell’economia. Lo stesso CEO di Electric Hydrogen ha specificato, in un’intervista che ha seguito la chiusura del round di finanziamenti, che in questo momento la sfida è scalare la produzione a dei livelli che siano più significativi a livello industriale. Il primo grande impianto della società incorpora 12 moduli e ha una capacità da 1.2 GW, avendo già ricevuto 1 GW di ordini per l’acquisto a lungo termine e altri 2 GW di ordini condizionali che dovrebbero essere confermati entro fine anno. Secondo il CEO Omar Shkeir, bisognerà cercare di arrivare a una scala decine o centinaia di volte superiore a quella attuale affinché i moduli dell’azienda possano essere utilizzati per grandi impianti di rilevanza nazionale.

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