Materie prime
Necessari anni per ripristino della riserva di petrolio USA
Il segretario all’Energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm, ha dichiarato che i prezzi del petrolio potrebbero essere favorevoli agli acquirenti, ma ci vorranno molti anni per ristabilire le riserve strategiche di petrolio (SPR) della nazione.
L’amministrazione Biden ha venduto 221 milioni di barili di petrolio dal SPR l’anno scorso e ha pianificato di riacquistare il petrolio quando i prezzi saranno pari o inferiori a circa 67-72 dollari al barile. Questo avrebbe un duplice scopo: ricostituire le riserve nazionali esaurite e aumentare la domanda quando i prezzi sono bassi invece di farli salire alle stelle.
L’importanza di una riserva strategica
Questa riserva รจ stata creata per garantire la sicurezza energetica degli Stati Uniti durante periodi di emergenza, come guerre, crisi economiche o disastri naturali. Tuttavia, negli ultimi anni, la riserva รจ stata costantemente ridotta, e Granholm sostiene che ci vorrร tempo per ripristinare il livello di sicurezza energetica desiderato.
Ci sono molte ragioni per cui ci vorranno anni per ricostruire la riserva. Innanzitutto, la produzione di petrolio negli Stati Uniti รจ stata in calo negli ultimi anni. Inoltre, la ricostruzione della riserva richiede una quantitร significativa di investimenti.
La riserva strategica di petrolio รจ costituita da giacimenti sotterranei situati in quattro siti negli Stati Uniti. Questi siti richiedono manutenzione costante e sono costosi da gestire. Per ricostruire la riserva, il governo degli Stati Uniti dovrร investire in nuovi giacimenti e nell’infrastruttura necessaria per raccogliere, trasportare e immagazzinare il petrolio.
Inoltre, ci sono anche questioni ambientali da considerare. Il petrolio รจ una fonte di energia non rinnovabile e altamente inquinante. Molti esperti sostengono che gli Stati Uniti dovrebbero ridurre la loro dipendenza dal petrolio e investire in fonti di energia rinnovabile come il solare, l’eolico e l’idroelettrico.
Tuttavia, paesi come la Cina, attualmente stanno spingendo molto nell’utilizzare le energie rinnovabili, ma per aumento lo sviluppo delle risorse energetiche tradizionali come appunto il petrolio.
Il piano per la ricostituzione della riserva
Secondo quanto riferito, il prezzo dei futures sul greggio West Texas Intermediate ha subito un calo a causa delle preoccupazioni per l’economia. La situazione ha portato Granholm ad affermare che l’amministrazione sta cercando di acquistare petrolio a meno di 72 dollari al barile.
Il Dipartimento dell’Energia ha recentemente annunciato un piano in tre parti per ricostituire la riserva strategica di petrolio, che include riacquisti con ricavi da vendite precedenti, rendimenti di petrolio da scambi precedenti e la collaborazione con il Congresso per evitare vendite non necessarie.
Anche se il dipartimento รจ riuscito ad annullare alcune vendite programmate per il futuro, sta attualmente procedendo con una vendita di 26 milioni di barili per finanziare il bilancio federale. Tuttavia, questa vendita, insieme alla manutenzione in due dei quattro siti della riserva, renderร difficile il riacquisto di petrolio quest’anno, ha spiegato Granholm.
La riserva strategica di petrolio detiene attualmente circa 372 milioni di barili, il livello piรน basso dal 1983, e i siti in cui viene conservato richiedono costante manutenzione a causa dell’esposizione all’aria umida e salata.
News
Petrolio, le quotazioni crollano del 5%. A pesare รจ la rappresaglia di Israele contro Teheran
La rappresaglia di Israele contro Teheran ha fatto crollare le quotazioni del petrolio in mattinata. Le aspettative degli analisti.
Crollate di quattro dollari al barile le quotazioni del petrolio dopo che, nel corso del fine settimana, Israele ha avviato la propria rappresaglia nei confronti dellโIran. Lโattacco, ad ogni modo, non ha colpito gli impianti petroliferi e non ha determinato il blocco delle forniture di greggio.
In mattinata i future sul greggio Brent e quelli Us West Texas Intermediate hanno sfiorato i minimi dal 1ยฐ ottobre. Poco dopo le 9:00 il Brent ha toccato 71,93 dollari al barile, registrando un -5,4% (pari a 4,12 dollari in meno), mentre il WTI si รจ attestato a 67,75 dollari al barile, portando a casa un -5,6% (pari a 4,03 dollari in meno).
Ricordiamo che la scorsa settimana i principali benchmark del petrolio avevano guadagnato il 4%, in un momento in cui cโera grande volatilitร . I mercati, infatti, hanno scontato lโincertezza delle elezioni statunitensi in programma il 5 novembre 2024 e la portata della prevista risposta di Israele allโattacco missilistico iraniano dello scorso 1ยฐ ottobre 2024.
Petrolio, scatta la rappresaglia di Israele
Prima dellโalba di sabato decine di jet israeliani hanno portato a termine tre ondate di attacchi contro alcune fabbriche di missili e altri siti vicini a Teheran e nellโIran occidentale.
La maggior parte degli analisti ritengono che il premio di rischio accumulato dalle quotazioni del petrolio in previsione dell’attacco di Israele si sia sostanzialmente esaurito.
Secondo John Evans, del broker petrolifero PVM, la risposta di Israele รจ stata fortemente influenzata dall’amministrazione guidata da Joe Biden. Allo stesso tempo, perรฒ, Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia, non ritiene che le tensioni in Medio Oriente si possano ridurre in tempi rapidi. Secondo Dhar nonostante la scelta di Israele di una risposta poco aggressiva all’Iran, permangono numerosi dubbi sul fatto che Israele e i suoi alleati (Hamas e Hezbollah) siano sulla buona strada per un cessate il fuoco duraturo.
Max Layton, analista di Citi, ha deciso di abbassare il target price del Brent per i prossimi tre mesi da 74 a 70 dollari al barile, tenendo conto di un premio di rischio piรน basso nel breve termine.
Ashley Kelty, analista di Panmure Liberum, spiega che la retorica dei ministri dell’OPEC+ nelle prossime settimane in merito alla revoca delle quote sarร un fattore chiave per le quotazioni del petrolio: un rinvio degli aumenti della produzione diventa piรน probabile a causa delle deboli prospettive fondamentali e degli elevati prezzi di pareggio necessari per la maggior parte dei membri del cartello.
L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati hanno mantenuto invariata la politica di produzione di petrolio nel corso del mese di settembre. Non รจ stata nemmeno cassata lโipotesi di iniziare ad aumentare la produzione da dicembre. Il gruppo si riunirร il 1ยฐ dicembre prima di una riunione plenaria dell’OPEC+.
In India crolla l’uso del petrolio russo
Bharat Petroleum Corporation, una raffineria indiana, ha affermato che lโuso del petrolio russo รจ calato al 34% del fabbisogno totale di greggio nel trimestre luglio-settembre 2024. A determinare questo cambio di passo รจ stata la chiusura per manutenzione delle unitร nelle raffinerie di Bina e Kochi, ha affermato lunedรฌ il responsabile finanziario.
Bharat Petroleum Corporation, che puรฒ processare circa 706.000 barili al giorno (bpd) nelle sue tre raffinerie in India, ha soddisfatto circa il 40% del suo fabbisogno di petrolio con forniture russe nel trimestre di giugno.
BPCL lavora principalmente petrolio russo nella sua raffineria di Bina, nell’India centrale, con una capacitร di 156.000 barili al giorno, e nella raffineria di Kochi, nello stato meridionale del Kerala, con una capacitร di 310.000 barili al giorno.
Le importazioni di petrolio greggio dall’India dalla Russia sono aumentate dell’11,7% a circa 1,9 milioni di barili al giorno a settembre, rappresentando circa due quinti delle importazioni complessive di greggio della nazione nel mese, come hanno mostrato all’inizio di ottobre i dati sulle petroliere ottenuti da fonti del settore.
News
Petrolio, il Brent in mattinata guadagna lo 0,4%. Chiusura settimanale positiva
Il petrolio potrebbe chiudere la settimana in territorio positivo. I riflettori sono ancora punti sul Medio Oriente e sulle esportazioni dalla Russia.
In mattinata il prezzo del petrolio รจ in leggero rialzo. Le quotazioni sono sulla buona strada per riuscire a chiudere un guadagno settimanale superiore allโ1%: le tensioni nella principale area del mondo nella quale si estrae petrolio – il Medio Oriente – e la ripresa dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza hanno tenuto sulle spine i trader.
Saliti, in mattinata, di 31 centesimi i future sul Brent, che sono, quindi riusciti a guadagnare lo 0,4% posizionandosi a quota 74,69 dollari al barile. Il greggio West Texas Intermediate degli Usa ha guadagnato uno 0,4% raggiungendo i 70,48 dollari al barile (guadagnati 29 centesimi).
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come si sta muovendo il petrolio.
Petrolio in leggero rialzo in prima mattinata
In una nota Tony Sycamore, analista di mercato di IG, resta dellโopinione che il prezzo corretto del petrolio sia intorno ai 70 dollari, in attesa di nuovi fattori trainanti, tra cui l’esito della riunione del Comitato permanente dell’NPC cinese e la risposta di Israele all’attacco missilistico dell’Iran del 1ยฐ ottobre.
Tutti e due i parametri di riferimento si sono attestati a 58 centesimi al barile nel corso della precedente sessione: le quotazioni hanno oscillato in risposta alle aspettative di un aumento o di una riduzione delle tensioni in Medio Oriente.
Gli operatori del settore stanno aspettando una risposta di Israele allโattacco missilistico dellโIran avvenuto lo scorso 1ยฐ ottobre. Un eventuale contromossa di Tel Aviv potrebbe arrivare a colpire le infrastrutture petrolifere di Teheran e a interrompere le forniture. Alcune indiscrezioni, ad ogni modo, riferiscono che Israele avrebbe intenzione di colpire unicamente degli obiettivi militari iraniani, non nucleari o petroliferi.
Funzionari statunitensi ed israeliani sarebbero pronti a riprendere i colloqui per un cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi a Gaza nel corso dei prossimi giorni. In precedenza i tentativi per raggiungere un accordo sono falliti.
Antony Blinken, segretario di Stato Usa, ha affermato che gli Stati Uniti non vogliono una prolungata campagna israeliana in Libano. La Francia, invece, ha chiesto un cessate il fuoco e si sta concentrando sulla diplomazia.
Sotto la lente dโingrandimento degli investitori sono finite le misure di stimolo allโeconomia di Pechino. Gli analisti non si aspettano che le nuove misure possano dare una spinta alla domanda di petrolio dalla Cina.ย
Goldman Sachs ha lasciato invariate le sue previsioni sui prezzi del petrolio, del gas naturale e del carbone, stimando che gli stimoli cinesi sui prezzi dell’energia saranno modesti rispetto a fattori piรน importanti come l’offerta di petrolio dal Medio Oriente e le condizioni invernali per il gas naturale.
Le esportazioni di petrolio dalla Russia
Caleranno del 13% a novembre rispetto ad ottobre le esportazioni di petrolio dai tre principali porti occidentali della Russia, che si attesteranno a 1,95 milioni di barili al giorno.ย
Gli operatori del mercato tengono costantemente sotto controllo le esportazioni dai porti occidentali diย Primorsk, Ust-Luga e Novorossiisk: rappresentano, infatti i flussi piรน volatili e sono fortemente influenzati dallโassorbimento delle raffinerie nazionali.
Nel corso del 2024 la Russia รจ riuscita a mantenere delle esportazioni elevate di petrolio, anche se ha dovuto ammettere una sovrapproduzione di greggio, superando la quantitร concordata dallโOpec+. Il paese ha promesso di effettuare ulteriori tagli per compensare dalla fine del 2024.
La Russia ha ridotto la produzione di petrolio greggio a settembre di 28.000 barili al giorno (Bpd), portandola a circa 9 milioni di Bpd. I carichi di petrolio russo dai porti occidentali diminuiranno a novembre, rispetto ai 2,25 milioni di barili al giorno di ottobre.
Si prevede che le raffinerie di petrolio in Russia aumenteranno le lavorazioni il mese prossimo dopo una manutenzione stagionale importante a settembre-ottobre. A novembre la raffinazione del petrolio russo aumenterร : la Russia prevede di mettere offline solo 1,8 milioni di tonnellate della sua capacitร di raffinazione, in netto calo rispetto ai 4,4 milioni di tonnellate di ottobre.
News
Oro ad un nuovo massimo a 2.757,99 dollari lโoncia. Bene anche il dollaro
L’oro riesce a raggiungere un nuovo massimo, diventando il bene rifugio per eccellenza per molti investitori. Bene anche il dollaro.
Lโoro brilla e raggiunge un livello record, riuscendo a sfidare lโaumento del dollaro, il quale, a sua volta, รจ riuscito a mantenere sotto pressione lo yen e lโeuro. Notizie meno entusiasmanti per le azioni, che hanno registrato un leggero calo determinato dalla riluttanza degli investitori a piazzare delle scommesse importanti in vista delle elezioni negli Stati Uniti, che si terranno tra due settimane.
In questo momento gli investitori sembrerebbero intenzionati a riconsiderare lโentitร dei tagli ai tassi di interesse da parte della Fed: a modificare il sentiment sono stati i dati economici Usa, che hanno messo in evidenza che lโeconomia รจ in continua espansione e si stanno creando dei posti di lavoro. Gli operatori, almeno fino ad un mese fa, stimavano che potesse esserci un taglio pari ad un punto percentuale entro il mese di gennaio: adesso lโaspettativa si รจ spostato piรน vicina a mezzo punto.
Ma entriamo un poโ piรน nel dettaglio e cerchiamo di capire come si stanno muovendo lโoro, il dollaro e le azioni.
A cosa guardano gli investitori
Sotto i riflettori, questโoggi, sono finiti anche i Titoli del Tesoro statunitensi, che hanno subito un duro colpo. I rendimenti sono saliti ai massimi degli ultimi tre mesi e hanno spinto il dollaro verso picchi plurimensili nei confronti dellโeuro, sterlina e yen. Questโultimo รจ tornato a quota 150 dollari, situazione che ha fatto sรฌ che le autoritร giapponesi intervenissero, almeno verbalmente.
Le azioni hanno iniziato a scendere, ma continuano ad essere vicine ai massimi storici. Questo suggerisce che gli investitori, almeno per il momento, si stiano concentrando maggiormente sugli aspetti positivi dell’economia e degli utili.
L’indice MSCI All-World รจ sceso dello 0,1% nella giornata, riflettendo la debolezza dell’Europa, dove lo STOXX 600 รจ sceso dello 0,1%. I futures sugli indici azionari statunitensi, che hanno perso anch’essi lo 0,1%.
Kathleen Brooks, direttrice della ricerca XTB, ha spiegato che lโandamento dei prezzi nel mercato azionario di questa settimana suggerisce che il raggiungimento del 50ยฐ massimo storico per l’indice S&P 500 potrebbe essere un obiettivo difficile, con le elezioni statunitensi cosรฌ vicine. Negli Stati Uniti, infatti, il 5 novembre si andrร a votare: questo รจ il motivo per il quale gli investitori si stanno preparando ad una maggiore volatilitร del mercato.
L’oro raggiunge un nuovo massimo. Il dollaro regge
Le maggiori aspettative degli investitori, in queste settimane, sono relative ai tassi dโinteresse Usa, che potrebbero non scendere rapidamente. Fattore che ha sostenuto il dollaro.
Da parte sua, invece, lโoro ha sostanzialmente ignorato la forza della valuta statunitense ed รจ riuscito a raggiungere un nuovo massimo storico a 2.757,99 dollari lโoncia. Il conflitto in Medio Oriente, secondo alcuni analisti, avrebbe fornito una scusa per investire proprio nellโoro.
Il rendimento del benchmark dei titoli del Tesoro USA a 10 anni รจ aumentato di altri 2,6 punti base al 4,2316%. ร aumentato di quasi 50 punti base da quando la Fed ha tagliato i tassi di mezzo punto il 18 settembre ed รจ destinato al suo piรน grande aumento mensile in un anno.
Prashant Newnaha, stratega senior dei tassi Asia-Pacifico presso TD Securities, ha spiegato che la svendita dei titoli del Tesoro si รจ intensificata questa settimana, poichรฉ i mercati hanno riconosciuto che la Fed rischia di riaccendere l’inflazione se dovesse tornare a un’economia forte. Secondo Newnaha, le crescenti probabilitร di vittoria di Trump stanno anche attenuando le aspettative del mercato circa un proseguimento dell’allentamento da parte della Fed nel 2025 e non si puรฒ escludere la possibilitร che la Fed si metta da parte per sei mesi l’anno prossimo.
Con il dollaro e i rendimenti USA in aumento, altre valute sono state sotto pressione. Lo yen giapponese, la valuta principale con la peggiore performance quest’anno, si รจ nuovamente indebolito, lasciando il dollaro in rialzo dello 0,9% a 152,45, il suo massimo da fine luglio.
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Petrolio, il prezzo si รจ stabilizzato. Riflettori puntati sul Medio Oriente
Il prezzo del petrolio si รจ stabilizzato. I riflettori sono puntati al Medio Oriente e agli Stati Uniti, dove il greggio รจ piรน leggero.
In mattinata il prezzo del petrolio si รจ stabilizzato intorno ai 74 dollari al barile. A condizionare le quotazioni, oggi, sono gli sforzi del principale diplomatico statunitense che sta nuovamente cercando di ottenere un cessate il fuoco in Medio Oriente. Nel frattempo la crescita della domanda in Cina rallenta: lโeconomia debole del principale importatore al mondo di petrolio continua a pesare sulle sue quotazioni.
Intorno alle 9, i futures sul greggio Brent sono scesi dello 0,27% attestandosi a 74,09 dollari al barile, mentre i futures sul greggio US West Texas si sono attestati su 70,36 dollari al barile. I futures WTI piรน attivamente scambiati con consegna a dicembre, che presto diventerร il mese di punta, sono scesi di 22 centesimi, ovvero dello 0,3%, a 69,82 dollari al barile.
Hanno registrato un rialzo pari a quasi un 2% la giornata di lunedรฌ sia il Brent che il WTI, riuscendo a recuperare almeno in parte il calo del 7% registrato la scorsa settimana. Nel frattempo i combattimenti in Medio Oriente non si fermano e il mercato sembra registrare un poโ di nervosismo per la prevista rappresaglia di Israele nei confronti dell’Iran, che potrebbe portare ad unโinterruzione della fornitura di petrolio.
Petrolio, cosa condiziona le quotazioni
Antony Blinken, Segretario di Stato statunitense, รจ arrivato oggi 22 ottobre in Israele, per quella che dovrebbe essere la prima tappa del suo tour in Medio Oriente. Qui cercherร di riprendere i colloqui per mettere la parola fine alla guerra di Gaza e disinnescare il conflitto che si รจ aperto in Libano.
Satoru Yoshida, analista delle materie prime presso Rakuten Securities, spiega che le quotazioni del petrolio hanno oscillato in risposta alle notizie contrastanti provenienti dal Medio Oriente, mentre la situazione alternava momenti di escalation e momenti di de-escalation. Yoshida aggiunge che al momento il mercato starebbe valutando lโimpatto delle misure di stimolo di Pechino e il miglioramento dell’attivitร economica degli Stati Uniti, ma i guadagni rimarranno probabilmente limitati dalla persistente incertezza sulle prospettive economiche globali complessive.
I dati di venerdรฌ hanno mostrato che l’economia cinese รจ cresciuta al ritmo piรน lento dall’inizio del 2023 nel terzo trimestre, alimentando crescenti preoccupazioni sulla domanda di petrolio.
Gli esperti prevedono che la crescita della domanda di petrolio in Cina possa rimanere debole nel 2025 nonostante le recenti misure di stimolo di Pechino: la seconda economia mondiale sta elettrificando il suo parco auto e cresce.
Ad ogni modo Saudi Aramco si รจ detta abbastanza ottimista sulla domanda di petrolio della Cina, soprattutto alla luce del pacchetto di misure di stimolo del governo che mira a stimolare la crescita.
Priyanka Sachdeva, analista senior della societร di brokeraggio Phillip Nova, spiega che un ulteriore contributo alla pressione al ribasso sul mercato del petrolio รจ stato dato dalla forza del dollaro statunitense, trainata dal graduale allentamento dell’inflazione globale. Un dollaro piรน forte incide solitamente sui prezzi del petrolio, poichรฉ rende la materia prima valutata in dollari piรน costosa da acquistare per i non detentori di questa valuta.
Il petrolio estratto negli Usa sta diventando piรน leggero
Le aziende che trivellano per estrarre il petrolio negli Usa si trovano ad affrontare un dilemma inaspettato: il greggio West Texas Midland sta diventando piรน leggero, il che potrebbe renderlo meno attraente per alcune raffinerie.
I greggi superleggeri dovrebbero essere miscelati con gradi piรน pesanti per la trasformazione in benzina, gasolio e carburante per aerei. Una minore offerta di greggio pesante e i prezzi elevati potrebbero ridurre la domanda di WTI Midland. Ciรฒ potrebbe comportare prezzi piรน bassi per il benchmark Brent datato utilizzato a livello globale, di cui il WTI รจ diventato parte integrante.
Il volume e la qualitร del greggio statunitense di punta lo hanno reso popolare tra le raffinerie in Asia e in Europa, grazie alla sua somiglianza con altri tipi di riferimento e al basso contenuto di zolfo che lo rende relativamente facile da rimuovere durante la lavorazione.
ร diventato un elemento centrale del Brent, un gruppo di qualitร del Mare del Nord utilizzato per stabilire il prezzo di oltre il 75% del greggio mondiale.
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L’oro raggiunge un nuovo massimo a 2.739,40 dollari l’oncia. Ecco perchรฉ continua il rally
Continua il rally dell’oro, che in mattina raggiunge un nuovo massimo. Cerchiamo di capire cosa succede a questa materia prima.
Lโoro raggiunge un massimo storico, riuscendo ad estendere un importante rally e muovendosi senza grossi problemi tra le varie incertezze che arrivano dalle elezioni statunitensi, dalle tensioni in Medio Oriente e in mezzo ai tagli dei tassi dโinteresse che hanno effettuato la maggior parte delle principali banche centrali. Lโargento, invece, รจ riuscito a sfiorare il massimo da dodici anni a questa parte.
Lโoro spot รจ cresciuto dello 0,3% toccando quota 2.729,40 dollari l’oncia alle 7 di questa mattina. In precedenza aveva sfiorato il massimo storico di 2.732,73 dollari. Sono cresciuti anche i future sullโoro statunitense, che hanno registrato un +0,6% a 2.744,80 dollari. Grazie al rialzo dei lingotti, l’argento spot รจ riuscito a crescere dellโ1,1% a 34,03 dollari lโoncia, pari al livello piรน alto dalla fine del 2012.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa sia accaduto allโoro.
Continua il rally dell’oro
Lโoro in questi giorni continua a brillare. Soni Kumari, stratega delle materie prime presso ANZ, ha spiegato che il rally di questo mese รจ guidato principalmente dalla domanda di beni rifugio a causa della tensione geopolitica in Medio Oriente e dell’incertezza sulle elezioni statunitensi, il cui esito sembra molto incerto: chiunque puรฒ vincere.
L’ex presidente Usa Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris, al momento, sono testa a testa nella corsa alle presidenziali degli Stati Uniti dโAmerica nei sette stati chiavi che decideranno le elezioni del 5 novembre 2024.
Nel frattempo centinaia di residenti di Beirut, in Medio Oriente, sono dovuti fuggire dalle loro case nel corso della serata di domenica. Sono state udite, infatti, moltissime esplosioni: Israele si preparava ad attaccare molti siti.
L’oro รจ considerato un investimento sicuro in periodi di turbolenza economica e politica. I tassi piรน bassi ne accrescono anche il fascino, poichรฉ i lingotti non fruttano interessi.
Gli investitori hanno anche digerito la notizia che la Cina ha tagliato i suoi tassi di interesse di riferimento sui prestiti, in seguito alle riduzioni di altri tassi di interesse ufficiali il mese scorso, come parte di un pacchetto di misure di stimolo per rilanciare l’economia.
La domanda di oro nella Cina, il principale paese consumatore, ha subito un duro colpo a causa dei prezzi elevati e del rallentamento economico.
Altrove, i trader stanno prezzando una probabilitร del 99% di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense a novembre. La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di un quarto di punto la scorsa settimana.
Tim Waterer, analista capo di mercato presso KCM Tradeer l’oro a 2.800 dollari sembra essere un obiettivo praticabile per fine anno. Secondo Waterer ci sarร la tentazione di bloccare alcuni profitti, il che potrebbe rallentare l’immediato rialzo.
Il platino รจ salito dello 0,3% a 1.016,21 dollari l’oncia, il suo massimo da metร luglio. Il palladio ha guadagnato lo 0,3% a 1.076 dollari.
Oro quali sono motivazioni dell’aumento dei prezzi
Quali sono le motivazioni che sono dietro allโaumento del prezzo dellโoro? Senza dubbio a condizionare le quotazioni sono i massicci acquisti effettuati dalle banche centrali a livello globale. Tramite questi istituti, gli Stati conservano molte riserve auree in modo da assicurarsi un prodotto finanziario solvibile in qualsiasi momento, soprattutto quando cโรจ una crisi economica o geopolitica.
Un esempio di quanto queste scorte siano importate รจ costituito dalla Russia, che, proprio nel momento in cui sta attraversando una crisi monetaria determinata dalla chiusura della sua principale fonte di valuta estera (la vendita di materie prime a causa delle sanzioni), ha iniziato ad acquistare oro.
Per contrastare questa situazione, la Banca Centrale Russa ha iniziato ad aumentare le proprie scorte di lingotti, che sono arrivate a superare in valore quelle dei dollari.
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