Nuovo CEO per Starbucks, il titolo guadagna il 20% in borsa

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Starbucks cambia rotta. Arriva un nuovo CEO, Brian Niccol, che arriva di Chipotle. Il passaggio di testimone con il vecchio CEO avverrà il 9 settembre prossimo. La tenure di Laxman Narasimhan si conclude dopo poco più di un anno, dato che lascerà immediatamente la posizione, che sarà occupata ad interim dal CFO Rachel Ruggeri.

La decisione è stata salutata con entusiasmo dai mercati, con il titolo di Starbucks che è tra i migliori “performer” a livello mondiale, con un gain di oltre il 20%. La decisione è arrivata dopo annunci chiari da parte del board, che avevano chiesto a gran voce cambiamenti radicali nella direzione dell’impresa. Cambi radicali che arriveranno tramite uno dei CEO più di successo della storia del retail statunitense.

Starbucks si gode il cambio del CEO

La reazione dei mercati è stata piuttosto netta. In una giornata comunque positiva per le borse, spinta dai buoni dati sul PPI, Starbucks guadagna il 20% alla notizia della nuova nomina. Nomina che arriva dopo un relativamente lungo processo di selezione, al quale il CEO uscente non avrebbe preso parte, se non nella fase finale.

Una buona notizia per azionisti che non potevano essere soddisfatti dell’andamento delle azioni del gruppo nel corso degli ultimi anni, gruppo che comunque dovrà fronteggiare delle condizioni economiche certamente non al top, data la domanda calante per la categoria di riferimento e difficoltà anche maggiori in Cina.

A spingere al cambiamento è stato in primo luogo il fondo Elliot, che detiene una parte considerevole delle azioni del gruppo e che aveva messo sul tavolo offerte importanti anche per il CEO in uscita, chiedendo però in cambio un’inversione di trend per le azioni del gruppo che ha poi faticato ad arrivare. Si è arrivati pertanto ad una nuova nomina, che può essere definita storica, e che porta al vertice di Starbucks un CEO che almeno nel suo ruolo apicale da Chipotle ha portato agli azionisti dei risultati importanti. Elliot ha però comunicato di non essere stata coinvolta nel processo di decisione.

Arriva l’accordo anche con i sindacati?

Ora la questione principale rimane quella dell’accordo con i sindacati che sembrerebbe essere in dirittura d’arrivo e che chiuderebbe vertenze che si trascinano ormai da tempo e che sono da tempo ormai al vertice delle preoccupazioni del gruppo e dei suoi azionisti.

Il pedigree di Niccol, il nuovo CEO del gruppo, non è certamente però dei più apprezzabili per i sindacati. Già quando rivestiva il suo ruolo di CEO da Chipotle arrivò allo scontro duro battendosi contro la sindacalizzazione dei lavoratori del gruppo.

Una situazione che dovrà essere valutata però soltanto dopo che Niccol avrà preso il suo posto a settembre. Un posto che è tra i più scottanti al vertice delle principali aziende USA. I risultati dell’arrivo del nuovo CEO potranno poi essere valutati quando saranno resi pubblici i dati dell’ultimo trimestre del 2024. Per Starbucks è una svolta – e forse l’ultimo tentativo per riportarsi al vertice delle azioni del comparto retail più interessanti delle piazze USA.

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