Le azioni giapponesi recuperano, riportando gli indici su livelli più apprezzabili. Il Nikkei recupera il 7%, Topix 100 fa lo stesso, e recuperano anche le borse che più erano state colpite dal crollo di Tokyo: KOSDAQ fa +6,05%, KOSPI recupera il 3,6%, per un rimbalzo probabilmente dovuto, con l’allentamento delle tensioni e una sorta di ritorno alla relativa tranquillità dopo buoni dati che sono arrivati dagli Stati Uniti.
Difficile pensare però che il guado sia stato attraversato e che sia ormai storia del passato. Le tensioni rimangono e vertono principalmente su due questioni: l’andamento dell’economia USA, sulla quale ormai si ha più qualche dubbio – e, cosa che è stata la principale responsabile del crollo di lunedì, l’unwind del carry trade sullo yen. Una situazione dunque che rimarrà meritevole di grande attenzione da parte di tutti i trader.
ISM aiuta le borse asiatiche: recupero a Tokyo
I dati arrivati nel pomeriggio di lunedì 5 agosto sono stati propedeutici al recupero principalmente della borsa di Tokyo, un recupero con buoni numeri (+7% sui principali indici), che però da un lato non ha chiuso il gap che si è creato con il crollo di lunedì, dall’altro non ha sgombrato il campo dalle preoccupazioni principali che riguardano tanto l’economia del Giappone quanto – fatto questo più preoccupante per le borse a livello globale – per l’economia degli Stati Uniti.
A contribuire al rimbalzo c’è stata una serie di buoni dati dagli USA, con gli ISM che hanno rappresentato delle aspettative sull’economia degli Stati Uniti che sono in realtà migliori di quelle che erano emerse dai dati sul lavoro di venerdì 2 agosto. Oggi alla riapertura dei mercati degli USA arriverà la sentenza sull’attuale stato del mercato e potremo vedere se la scia di Tokyo servirà al recupero di livelli migliori per tutti i principali indici.
Minime difficoltà anche per lo yen, che è tornato sopra i 145 dopo aver scambiato in quota 143 alla riapertura delle contrattazioni della settimana.
